CHIARAMONTE GULFI - " AREA POPOLARE " DENUNCIA IL SEQUESTRO DELL´IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI C/DA PIANO DELL´ACQUA A OPERA DEL TRIBUNALE

Il Tribunale sequestra impianto di depurazione e la Provincia sanziona pesantemente il Comune.
Gentile Redazione,
con Decreto n. 4850/15 Reg. not. Reato e n. 4234/15 Reg. gen. Gip il Tribunale di Ragusa ha sottoposto a sequestro preventivo l´impianto di depurazione del Comune di Chiaramonte Gulfi sito in C/da Piano dell´Acqua.
Un provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Ragusa, in seguito alle indagini dell´Unità Operativa 1 del Nucleo ambientale della Polizia Provinciale che arriva a distanza di alcuni mesi dall´esposto presentato dal comitato Difendiamo l´Ambiente, rappresentato da Lorenzo Cascone, da Salvina Ferlito di FdI e da NCD e avente ad oggetto l´emergenza depurazione delle acque reflue nel Comune di Chiaramonte, ignorata dalle amministrazioni che nel tempo si sono avvicendate ma che, purtroppo, allarma da anni i cittadini.
Le verifiche effettuate negli anni e l´esito delle analisi di laboratorio compiute dall´ARPA hanno consentito di accertare carenze oltre che all´impianto di Piano dell´Acqua anche ai depuratori di Roccazzo e di Morana che, dopo il processo di depurazione, scaricano i reflui rispettivamente nel torrente Para Para e nel torrente Morana.
Infatti, i risultati di alcuni campionamenti effettuati nel 2015 nell´impianto di Morana hanno rilevato l´esistenza di valori di "escherichia coli" (batterio comunemente presente nelle feci) anche 300 volte superiori al limite massimo consentito; invece nell´impianto di Roccazzo i valori di azoto ammoniacale sono risultati fino a 2,2 volte superiori alla norma, mentre quelli del macro descrittore come il Bod5, che indicano il contenuto di materia organica biodegradabile, addirittura fino a 2,4 volte superiori ai limiti della soglia.
Per questo disastro, e per non aggravare i rischi e le conseguenze di un eventuale reato, il Gip presso il Tribunale di Ragusa ha disposto il sequestro preventivo dell´impianto di Piano dell´Acqua che, pur tuttavia, non verrà bloccato del tutto poiché la gestione e l´uso dello stesso verranno affidati, non più all´amministrazione locale, ma direttamente all´ARPA di Ragusa, che dovrà assicurare il funzionamento del depuratore secondo le norme. Il sequestro dell´impianto di Piano dell´Acqua chiude la prima parte della vicenda, ma dovrebbe aprire la questione di eventuali responsabilità penali degli attori coinvolti nella cattiva conduzione anche degli impianti di depurazione di Morana e di Roccazzo.
Inoltre, la Provincia Regionale di Ragusa su segnalazione dell´ARPA e in ottemperanza alle norme ambientali previste dal D.L. 152/2006 potrebbe infliggere al Comune tante sanzioni amministrative (di 3.150 euro ciascuna) per ogni qualvolta i valori rilevati nel campionamento delle acque sono risultati superiori ai limiti consentiti. Sta di fatto che, per gli anni 2013 e 2014, il Comune ha già pagato 6.322,31 euro di multe e, per gli anni 2015 e 2016, il costo delle multe potrebbe essere addirittura più salato.
Da questa vicenda, dunque, emerge non solo un danno economico di decine di migliaia di euro ma un allarmante quadro d´inquinamento alle matrici ambientali, di deterioramento e compromissione del corpo idrico superficiale, di uno stato di degrado e di alterazione dell´ambiente naturale che si protrae dalla fine degli anni novanta ad oggi. E se a ciò aggiungiamo il fatto che i finanziamenti europei per i nuovi impianti di fitodepurazione giacciono da anni inutilizzati alla Regione lo sconforto lascia il posto alla rabbia.
Cristian Gatto (Portavoce Area Popolare – Chiaramonte G.)