COMISO - DAL 4 ALL´ 8 MARZO IN VENDITA PRESSO " SHIKKERIA " MOBILI E SUPPELLETTILI, CHE HANNO ARREDATO IL CASTELLO ARAGONESE.










Inizia sabato 4 marzo la vendita straordinaria di mobili e di suppellettili, che hanno arredato le sale del Castello aragonese a Comiso. La vendita, che si protrarrà fino all´8 marzo, sarà effettuata presso " Shikkeria ", la " fashion house " di Andrea Occhipinti, sita lungo la SS 115 Comiso- Vittoria.
I mobili, dopo che la Pretura ha spostato, alla fine del secolo scorso, altrove i propri uffici, hanno arredato le varie sale del maniero legato ai conti Naselli, la famiglia che per 400 anni ha governato Comiso: come si ricorderà il 4 gennaio 1453 Periconio II Naselli aveva acquistato dai conti di Modica, i Cabrera, la baronia di Comiso, trasformata in contea il 20giugno 1571 da Gaspare II Naselli.
Ovviamente il Castello, abitato dai Naselli, era preesistente all´insediamento della famiglia comitale: la Cuba, che per Biagio Pace era di orgine bizantina, probabilmente sarebbe un edificio funerario arabo, mentre tombe di rito arabo sono state rinvenute nei pressi del mastio del Castello.
I Naselli, diventati anche principi di Aragona nel 1625, raggiunsero l´apice della loro potenza con Baldassarre V, che avviò anche l´industrializzazzione della città, con la creazione di una cartiera nel 1700 e con vari interventi ricostruttivi successivi al terribile sisma del 1693, "u terremoti ranni ". Anche il Castello, che aveva subito danni a causa del sisma, subì degli interventi importanti.
Negli anni settanta del secolo scorso il Castello è andato in possesso degli attuali proprietari, che in tutti questi anni hanno dovuto affrontare enormi spese per il mantenimento e il consolidamento della struttura. Attualmente l´edificio simbolo della città di Comiso è in vendita.
Presso " Shikkeria " sarà possibile acquistare armature, armi antiche, salotti, baldacchini da camera da letto, inginocchiatoi, libri antichi, abiti, tovagliame vario, tele di vari personaggi laici o ecclesiastici,che provengono dalle sale del Castello. Non mancano i letti e le suppellettili in uso ai detenuti, che vennero ospitati nei bassi del Castello, trasformati in periodo borbonico in carcere, soppresso solo verso gli anni ´60 del 1900. Si può osservare anche il registro, su cui venivano annotati i nominativi e la permanenza dei vari detenuti.
Per gli amanti della " brocanterie " si tratta di un tuffo nel passato e di un´occasione senza precedenti per curiosare e per acquistare.
Girolamo Piparo
I mobili, dopo che la Pretura ha spostato, alla fine del secolo scorso, altrove i propri uffici, hanno arredato le varie sale del maniero legato ai conti Naselli, la famiglia che per 400 anni ha governato Comiso: come si ricorderà il 4 gennaio 1453 Periconio II Naselli aveva acquistato dai conti di Modica, i Cabrera, la baronia di Comiso, trasformata in contea il 20giugno 1571 da Gaspare II Naselli.
Ovviamente il Castello, abitato dai Naselli, era preesistente all´insediamento della famiglia comitale: la Cuba, che per Biagio Pace era di orgine bizantina, probabilmente sarebbe un edificio funerario arabo, mentre tombe di rito arabo sono state rinvenute nei pressi del mastio del Castello.
I Naselli, diventati anche principi di Aragona nel 1625, raggiunsero l´apice della loro potenza con Baldassarre V, che avviò anche l´industrializzazzione della città, con la creazione di una cartiera nel 1700 e con vari interventi ricostruttivi successivi al terribile sisma del 1693, "u terremoti ranni ". Anche il Castello, che aveva subito danni a causa del sisma, subì degli interventi importanti.
Negli anni settanta del secolo scorso il Castello è andato in possesso degli attuali proprietari, che in tutti questi anni hanno dovuto affrontare enormi spese per il mantenimento e il consolidamento della struttura. Attualmente l´edificio simbolo della città di Comiso è in vendita.
Presso " Shikkeria " sarà possibile acquistare armature, armi antiche, salotti, baldacchini da camera da letto, inginocchiatoi, libri antichi, abiti, tovagliame vario, tele di vari personaggi laici o ecclesiastici,che provengono dalle sale del Castello. Non mancano i letti e le suppellettili in uso ai detenuti, che vennero ospitati nei bassi del Castello, trasformati in periodo borbonico in carcere, soppresso solo verso gli anni ´60 del 1900. Si può osservare anche il registro, su cui venivano annotati i nominativi e la permanenza dei vari detenuti.
Per gli amanti della " brocanterie " si tratta di un tuffo nel passato e di un´occasione senza precedenti per curiosare e per acquistare.
Girolamo Piparo