COMISO - " INTERSAC NON HA PIU´ LA MAGGIORANZA, VISTO CHE E´ IN LIQUIDAZIONE: IL SOCIO PUBBLICO RITIRI LA CONCESSIONE E SI RIPRENDA IL DESTINO DELL´AEROPORTO ": LO AFFERMA IL DOTT. LUIGI CRISPINO, FONDATORE DI AIR SICILIA E DI WINDJET.
" Ci cuole un atto di forza e di coraggio da parte del Comune di Comiso, socio di minoranza ( con il 35% ) di Soaco, la società di gestione dell´aeroporto di Comiso. Intersac, il socio di maggioranza con il 65%, non ha più capitali, visto che è in liquidazione, dopo avere eroso, con le perdite da almeno 3 milioni l´anno, il capitale del suo socio privato, l´IES di Ciancio con il 40% di Intersac. Ora il prossimo step è l´azzeramento delle quote del Comune di Comiso "
Questo è quanto sospetta il dr. Luigi Crispino, 68 anni, pioniere del trasporto aereo in Sicilia: nel 1994 creò l´ Air Sicilia, la prima compagnia aerea " low cost " al mondo, e, successivamente, Wind Jet.
" Ai tempi di Air Sicilia c´era solo un pilota di voli di linea in tutta l´isola: ne abbiamo addestrati, gratuitamente, ben 120, di cui 70 erano siciliani ", afferma con orgoglio il dott. Crispino, che, tornando sul problema dello scalo di Comiso, " afferma di essere lui personalmente intenzionato alla gestione del ramo di azienda aeroportuale comisana, come da proposta della Soaco, con avviso in scadenza il prossimo 10 luglio."
" Ovviamente la Soaco deve chiarire alcuni aspetti. Deve rendere pubblico il costo dell´affitto della gestione e qui i casi sono due: o l´aeroporto è appetibile, perchè profittevole ( e allora Soaco deve dichiarare l´assoluta incompetenza e incapacità, visto che vuole dismettere, anche se temporaneamente, un aeroporto in grado di procurare profitti ), oppure si richiede un affitto per un´azienda, che perde 3/4 milioni di euro l´anno. In quest´ultimo caso devi tu Soaco pagare chi si assume l´onere di gestire e risanare un´azienda in perdita, continuando a pagare management e addetti non del tutto idoenei!"
Nel 2013 il dott. Crispino, che aveva acquistato due aeromobili da mettere a disposizione dello scalo comisano, sottolineò, come ha fatto anche il dott. Scapellato, l´importanza dei voli di linea e, soprattutto, dei voli giornalieri da e per Roma:non se ne fece nulla e la gente è costretta ad alzarsi presto, andare a Catania, pagare spese di carburante e di parcheggio per potersi recare e tornare in giornata da Roma. Diversamente si sarebbero sottratte a Catania diverse centiania di migliaia di passeggeri l´anno.
Non si fece nulla neanche della proposta di un hangar di 2900 mq, che lo stesso Crispino avrebbe costruito per avviare delle manutenzioni per gli aeromobili: Soaco richiedeva l´affitto dell´aerea e le spese per le bretelle di collegamento.
" Ora un atto come il recente avviso di Soaco, per l´affitto di un ramo d´azienda, presuppone l´intervento della Procura della Repubblica: sono stati pagati stipendi esosi ( il dott. Crispino aveva proposto una figura di operator manager di grande competenza per 1500 euro al mese e ne assunsero uno non formato per 3000 euro al mese ); sono stati pagati alla SAC affitti stratosferici per attrezzature, mentre si sarebbero potute acquistare le stesse a prezzi decisamente inferiori e averne la proprietà; si è permessa la messa in difficoltà dell´aeroporto grazie al management dei vari Serrano e Dibennardo, che rispondevano alla Confindustria di Lo Bello e di Montante "
Quale futuro per l´aeroporto di Comiso, che rappresenta la prima industria della città casmenea e dell´intera provincia iblea? Il comune di Comiso, prima della realizzazione dello smantellamento " scintifico " dello scalo, deve azzerare il capitale, viste le paurose perdite annuali, e deve riprendere in mano la situazione: Intersac è in liquidazione e non ha più capitali, motivo per cui il socio di minoranza può dettare legge e salvare il salvabile. Prima che sia troppo tardi e prima che la SAC inghiotta anche il comune di Comiso!
Girolamo Piparo
Questo è quanto sospetta il dr. Luigi Crispino, 68 anni, pioniere del trasporto aereo in Sicilia: nel 1994 creò l´ Air Sicilia, la prima compagnia aerea " low cost " al mondo, e, successivamente, Wind Jet.
" Ai tempi di Air Sicilia c´era solo un pilota di voli di linea in tutta l´isola: ne abbiamo addestrati, gratuitamente, ben 120, di cui 70 erano siciliani ", afferma con orgoglio il dott. Crispino, che, tornando sul problema dello scalo di Comiso, " afferma di essere lui personalmente intenzionato alla gestione del ramo di azienda aeroportuale comisana, come da proposta della Soaco, con avviso in scadenza il prossimo 10 luglio."
" Ovviamente la Soaco deve chiarire alcuni aspetti. Deve rendere pubblico il costo dell´affitto della gestione e qui i casi sono due: o l´aeroporto è appetibile, perchè profittevole ( e allora Soaco deve dichiarare l´assoluta incompetenza e incapacità, visto che vuole dismettere, anche se temporaneamente, un aeroporto in grado di procurare profitti ), oppure si richiede un affitto per un´azienda, che perde 3/4 milioni di euro l´anno. In quest´ultimo caso devi tu Soaco pagare chi si assume l´onere di gestire e risanare un´azienda in perdita, continuando a pagare management e addetti non del tutto idoenei!"
Nel 2013 il dott. Crispino, che aveva acquistato due aeromobili da mettere a disposizione dello scalo comisano, sottolineò, come ha fatto anche il dott. Scapellato, l´importanza dei voli di linea e, soprattutto, dei voli giornalieri da e per Roma:non se ne fece nulla e la gente è costretta ad alzarsi presto, andare a Catania, pagare spese di carburante e di parcheggio per potersi recare e tornare in giornata da Roma. Diversamente si sarebbero sottratte a Catania diverse centiania di migliaia di passeggeri l´anno.
Non si fece nulla neanche della proposta di un hangar di 2900 mq, che lo stesso Crispino avrebbe costruito per avviare delle manutenzioni per gli aeromobili: Soaco richiedeva l´affitto dell´aerea e le spese per le bretelle di collegamento.
" Ora un atto come il recente avviso di Soaco, per l´affitto di un ramo d´azienda, presuppone l´intervento della Procura della Repubblica: sono stati pagati stipendi esosi ( il dott. Crispino aveva proposto una figura di operator manager di grande competenza per 1500 euro al mese e ne assunsero uno non formato per 3000 euro al mese ); sono stati pagati alla SAC affitti stratosferici per attrezzature, mentre si sarebbero potute acquistare le stesse a prezzi decisamente inferiori e averne la proprietà; si è permessa la messa in difficoltà dell´aeroporto grazie al management dei vari Serrano e Dibennardo, che rispondevano alla Confindustria di Lo Bello e di Montante "
Quale futuro per l´aeroporto di Comiso, che rappresenta la prima industria della città casmenea e dell´intera provincia iblea? Il comune di Comiso, prima della realizzazione dello smantellamento " scintifico " dello scalo, deve azzerare il capitale, viste le paurose perdite annuali, e deve riprendere in mano la situazione: Intersac è in liquidazione e non ha più capitali, motivo per cui il socio di minoranza può dettare legge e salvare il salvabile. Prima che sia troppo tardi e prima che la SAC inghiotta anche il comune di Comiso!
Girolamo Piparo