COMISO - LE " FILACTERIE " IN ORO RITROVATE NELLA CITTA' CASMENEA E L'EBRAISMO IN SICILIA NELLA CONFERENZA DEL DOTT. GIOVANNI DISTEFANO.




Come al solito, le capacità affabulatorie del dott. Giovanni Distefano ieri sera, a Palazzo Labisi, hanno incantato l'auditorio, formato da numerosi presenti accorsi all'invito dell'associazione " ArteInsieme", presieduta dal dott. Marcello Nativo.
La conferenza del dott. Distefano su " Ebrei e non Ebrei in Sicilia: il caso Comiso " ha chiuso la stagione di iniziative portate avanti da " ArteInsieme " e, al tempo stesso, ha degnamente commemorato la " Giornata della Memoria ", proprio il 27 gennaio, anniversario della liberazione, a opera dell'Armata Rossa, del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. La discussione si è arricchita con la presenza dell'avv. Baruk Triolo, della " Carta delle Giudecche " di Sicilia, e di Attilio Funario, presidente dell'Istituto internazionale di cultura ebraica.
Tutta la fascia della Sicilia sud-orientale, da Noto fino a Modica e a Caucana, era caratterizzata, in periodo romano imperiale, dalla presenza di numerosi centri giudaici, piccole comunità di campagna, come attestano le numerose tombe con " menorah " a marcare l'identità ebraica ( si tratta del candelabro a 7 bracci: più raramente troviamo impresso sull'ingresso della tomba il "chanukkyah " , il candelabro a 9 bracci ). Ovviamente in centri importanti, come Siracusa, Agrigento e Palermo, le comunità giudaiche erano organizzate attorno a sinagoghe.
Il dott. Distefano si è intrattenuto sul caso di Comiso, in cui insisteva un ghetto nei pressi del Castello Aragonese fino al 1492: in diversi punti della città sono state rinvenute delle lamine d'oro, con delle iscrizioni, una in greco e un'altra in ebraico. La lamina in ebraico si trova presso il museo di Siracusa ed è stata rinvenuta in una necropoli nel quartiere di San Leonardo, mentre la lamina in greco è conservata presso il museo di Camarina ed è stata rinvenuta nei pressi delle Terme romane, sotto piazza Fonte Diana.
Queste lamine erano delle filacterie, cioè dei veri e propri amuleti: nella lamina in greco la madre invoca il Dio dei Giudei affinchè protegga il proprio figlio Skybon.
Esistevano - e sono state rinvenute in tutto il territorio ibleo - delle lamine in piombo, che servivano a proteggere il raccolto e le vigne contro le intemperie e contro la cattiva annata.
La serata è stata impreziosita dalle letture dell'attrice Rita Salerno e dalle musiche di docenti e alunni del Liceo musicale " Bufalino " di Comiso. In particolare il Liceo musicale ha offerto ai presenti musiche legate al tema della Shoà. Si sono esibiti:
Annamaria Villadoro e Maila Cannizzo (voci soliste), Salvatore Raniolo (clarinetto), Gabriele Failla (chitarra), Thomas Giralt (percussioni), diretti dai professori Maganuco Sharveen e Vitale Francesco.
Annamaria Villadoro e Maila Cannizzo (voci soliste), Salvatore Raniolo (clarinetto), Gabriele Failla (chitarra), Thomas Giralt (percussioni), diretti dai professori Maganuco Sharveen e Vitale Francesco.
Nelle foto 2) lamina aurea delle Terme di Diana 3) docenti e lunni del Liceo musicale " Bufalino 4) l'attrice Rita Salerno 5) lamina in oro ritrovata a San Leonardo.