COMISO - "REALE E IMMAGINARIO NELL´ ARTE DI GIOVANNA VINCIGUERRA" : DA " SCHIKKERIA " DAL 24 MAGGIO.



Non è la prima volta che Giovanna Vinciguerra, giovane artista e docente di " Videoscultura " all´ Accademia di Belle Arti di Catania, espone in terra iblea: la prima volta, tempo fa, avvenne presso lo spazio " Meno Assenza " di Pozzallo. Questa volta, dal 24 maggio, le opere di Giovanna Vinciguerra vengono ospitate presso " Shikkeria ", l´ormai noto spazio di moda e arte, che Andrea Occhipinti ha saputo organizzare lungo la SS 115 tra Comiso e Vittoria.
Ed è una grande occasione, per gli amanti dell´arte del nostro territorio, potere ammirare le tecniche miste o le foto su tela di Giovanna Vinciguerra: si accarezza la possibilità di coglierne con il pensiero l´intimo " arché ", il principio che informa le sculture, le tele, le fotografie, vale a dire le varie realizzazioni che la poliedrica artista catanese, dopo gli studi a Catania e a Madrid, ha portato avanti sia per voluttà di sperimentalismo materico sia per l´irrefrenabile tentativo di penetrare il mistero del dilemma spazio / tempo.
Non c´è nessuna aporìa da superare; non ci sono contraddizioni in termini da risolvere. Giovanna Vinciguerra punta semplicemente a svelare la declinazione alfabetica della materia, sia essa costituita da caolino oppure da argilla, con piccole sculture che riportano alle nebbie dell´arte preistorica. C´è la pergamena, la " carta " dell´antica Pergamo d´ Asia, da rendere in pittura, con incisi segni come quelli dei nostri atavici progenitori, il tutto racchiuso dentro le dimensioni ridotte di un quadro, in cui, per l´appunto, spazio e tempo sembrano coincidere e reificarsi.
E che dire poi della mistura tra fotografia e pittura? Realtà e finzione artistica si compenetrano, con i reggimenti di soldati schierati e studiati, quasi predisposti per essere analizzati nello spazio di una tela.
L´occhio attento e la mano esperta dell´artista ci offrono uno scorcio, una bella fetta della vita reale e degli elementi che la compongono: spetta al visitatore completare l´opera con il proprio pensiero e carpire il messaggio recondito, che Giovanna Vinciguerra intende comunicarci.
Ed è una grande occasione, per gli amanti dell´arte del nostro territorio, potere ammirare le tecniche miste o le foto su tela di Giovanna Vinciguerra: si accarezza la possibilità di coglierne con il pensiero l´intimo " arché ", il principio che informa le sculture, le tele, le fotografie, vale a dire le varie realizzazioni che la poliedrica artista catanese, dopo gli studi a Catania e a Madrid, ha portato avanti sia per voluttà di sperimentalismo materico sia per l´irrefrenabile tentativo di penetrare il mistero del dilemma spazio / tempo.
Non c´è nessuna aporìa da superare; non ci sono contraddizioni in termini da risolvere. Giovanna Vinciguerra punta semplicemente a svelare la declinazione alfabetica della materia, sia essa costituita da caolino oppure da argilla, con piccole sculture che riportano alle nebbie dell´arte preistorica. C´è la pergamena, la " carta " dell´antica Pergamo d´ Asia, da rendere in pittura, con incisi segni come quelli dei nostri atavici progenitori, il tutto racchiuso dentro le dimensioni ridotte di un quadro, in cui, per l´appunto, spazio e tempo sembrano coincidere e reificarsi.
E che dire poi della mistura tra fotografia e pittura? Realtà e finzione artistica si compenetrano, con i reggimenti di soldati schierati e studiati, quasi predisposti per essere analizzati nello spazio di una tela.
L´occhio attento e la mano esperta dell´artista ci offrono uno scorcio, una bella fetta della vita reale e degli elementi che la compongono: spetta al visitatore completare l´opera con il proprio pensiero e carpire il messaggio recondito, che Giovanna Vinciguerra intende comunicarci.
Girolamo Piparo
Le immagini:
Frammenti a Pompei ( terracotta), I quarti ( terracotta ) Il salame ( tecnica mista ) Trittico ( caolino )