COMISO - UN CRISTO DEPOSTO E GLI ACQUERELLI DI SALVO BARONE PER LA SERATA DEDICATA "AL CON/PIANTO " PRESSO IL SANTUARIO DELL´IMMACOLATA.






E´ stata quella di ieri una serata suggestiva, caratterizzata dalle luci soffuse della cripta del santuario dell´Immacolata a Comiso e dalla visione dell´istallazione artistica " Con/pianto " di Salvo Barone: l´ ispirazione, come ha spiegato lo stesso autore, è stata data dalla visione del " Compianto " in ceramica policroma di Niccolò dell´Arca ( XV secolo ), ubicato a Bologna presso la chiesa di Santa Maria della Vita. Negli anni degli studi presso la città emiliana, Salvo Barone si recava ad ammirare estasiato questa piccola sacra rappresentazione, per osservare in silenzio quelle donne che piangevano insieme ( da " cum plangere " ) il Cristo morto, donne tanto espressive e addolorate da essere utilizzate nel detto popolare bolognese per indicare ( " le Madonne della Vita " ) delle donne afflitte e addolorate.
Il ritrovamento di un "Cristo deposto " in canna e gesso presso i magazzini dell´ antico Istituto d´Arte di Comiso ha fatto il resto: l´opera, spezzata in be cinque parti, è stata restaurata dal prof. Angelo Ricci e dai suoi alunni, per essere consegnata a Salvo Barone. L´artista, ricordando il " Compianto " di Niccolò dell´Arca, ha subito pensato a delle immagini di donne e di San Giovanni, da affiancare, quasi prefiche della tradizione funebre greca, alla figura del Cristo deposto: sono stati creati, quindi, dei grandi acquerelli, a tinte forti e non certamente delicate ( per meglio rendere il dramma della morte del Salvatore ), con un ampio panneggio dalle caretteristiche barocchegianti. Il tutto ha dato luogo a una istallazione, che mescolando scultura, pittura e architettura, si è avvalsa anche della musica e del canto, creando un´opera scenica ad ampio respiro e pluridisciplinare. A tal fine ci si è avvalsi della collaborazione di Giuseppe Di Mauro, infaticabile animatore di eventi presso il convento francescano dell´Immacolata, e di Veronica Racito, che, accompagnata dal marito alla chitarra, ha rispolverato canti della tradizione contadina raccolti da Serafino Amabile Guastella, il noto etnologo chiaramontano, sui vari momenti dell´ anno liturgico, dal Natale alla Pasqua e alla Resurrezione.
La serata ha registrato gli interventi del sindaco di Comiso, Filippo Spataro, di p. Biagio Aprile, rettore del santuario, e della ds del " Fiume " di Comiso, Maria Giovanna Lauretta. La prof/ssa Maria Rita Schembari ha coordinato la serata.
Il tutto si è svolto nei locali della cripta del santuario, locali utilizzati, fino agli anni cinquanta del secolo scorso, per ospitare i cavalli in dotazione ai Carabinieri, che nel convento di San Francesco all´Immacolata avevano trovato la loro sede.
Girolamo Piparo
Il ritrovamento di un "Cristo deposto " in canna e gesso presso i magazzini dell´ antico Istituto d´Arte di Comiso ha fatto il resto: l´opera, spezzata in be cinque parti, è stata restaurata dal prof. Angelo Ricci e dai suoi alunni, per essere consegnata a Salvo Barone. L´artista, ricordando il " Compianto " di Niccolò dell´Arca, ha subito pensato a delle immagini di donne e di San Giovanni, da affiancare, quasi prefiche della tradizione funebre greca, alla figura del Cristo deposto: sono stati creati, quindi, dei grandi acquerelli, a tinte forti e non certamente delicate ( per meglio rendere il dramma della morte del Salvatore ), con un ampio panneggio dalle caretteristiche barocchegianti. Il tutto ha dato luogo a una istallazione, che mescolando scultura, pittura e architettura, si è avvalsa anche della musica e del canto, creando un´opera scenica ad ampio respiro e pluridisciplinare. A tal fine ci si è avvalsi della collaborazione di Giuseppe Di Mauro, infaticabile animatore di eventi presso il convento francescano dell´Immacolata, e di Veronica Racito, che, accompagnata dal marito alla chitarra, ha rispolverato canti della tradizione contadina raccolti da Serafino Amabile Guastella, il noto etnologo chiaramontano, sui vari momenti dell´ anno liturgico, dal Natale alla Pasqua e alla Resurrezione.
La serata ha registrato gli interventi del sindaco di Comiso, Filippo Spataro, di p. Biagio Aprile, rettore del santuario, e della ds del " Fiume " di Comiso, Maria Giovanna Lauretta. La prof/ssa Maria Rita Schembari ha coordinato la serata.
Il tutto si è svolto nei locali della cripta del santuario, locali utilizzati, fino agli anni cinquanta del secolo scorso, per ospitare i cavalli in dotazione ai Carabinieri, che nel convento di San Francesco all´Immacolata avevano trovato la loro sede.
Girolamo Piparo