Da quando si è insediata la giunta Cassì, appare di tutta evidenza l'abbandono in cui versa il Castello di Donnafugata. Con la precedente amministrazione pentastellata, il Castello era diventato un centro di attrazione culturale estremamente importante nel nostro territorio, tale da richiamare folle di turisti e di animare il panorama degli eventi nell' intera isola. Grande merito di tutto ciò lo ha avuto l'architetto Giuseppe Nuccio Iacono, vulcanico ideatore di eventi di forte spessore culturale e di iniziative di grande risonanza. All'architetto Iacono si deve il " Manifesto della Bellezza ", redatto con Pavone, Sortino Trono e Tribuni Silvestri, oltre alla intitolazione al barone Corrado Arezzo Spuches, a 123 anni dalla morte, del viale di accesso al Castello.
Le iniziative, che riguardano più da vicino il territorio, sono legate alla valorizzazione delle collezioni di abiti legate a Gabriele Arezzo di Trifiletti e al Museo del Costume.
L'arch. Nuccio Iacono, laureato " cum laude " a Firenze, ha impreziosito i locali del Castello con una serie di mostre tematiche, sfruttando le imponenti collezioni di abiti e di accessori di Arezzo di Trifiletti: tali mostre, grazie alle folle di visitatori, hanno impinguato talmente le casse comunali al punto che il Comune ha recuperato quanto speso per l'acquisto delle collezioni private e ci ha lucrato sopra.
L'arch. Iacono, scelto come esperto dalla precedente amministrazione, ha pure gettato le basi del Museo del Costume, destinato a raccogliere le collezioni nei locali a pianterreno del Castello.
Che Nuccio Iacono sia un esperto non vi è alcun dubbio: basta dare uno sguardo al suo " curriculum ". Vediamo:
" Responsabile della sezione " storia dell'arte " del Centro Internazionale "Giorgio La Pira " di Firenze dal 1981 al 1985.
Direttore del Museo " Casa Di Dante " dal 1990 al 2008.
Collaboratore esterno della sezione rinascimentale del " Palais Gadagne " di Lione dal 1990 al 1993.
Nel 1991 con Mathieu Meras, conservateur des Archives Departementale de Lyon, identifica i ruderi di alcune ville medicee nel territorio Rhone Alpe legate a Caterina de Medici, Carlo IX ed Enrico III.
Come " Museum comunicator " ha approfondito gli studi nei settori specifici del marketing e della comunicazione del prodotto turistico museale.
È tra i fondatori della Rete Nazionale " Case Museo della Memoria ", in qualità di direttore del Museo " Casa di Dante " di Firenze e della Casa " Giovanni Boccaccio ". Oggi ricopre il ruolo di Consulente Nazionale e di Coordinatore regionale della rete Nazionale " Case Museo della Memoria ".
Collabora con la Conferenza Permanente delle Associazioni Museali di ICOM Italia e dei Comitati Tematici Internazionali di ICOM, ICLM (comitato internazionale dei musei sulla letteratura e musica), DEMHIST (Comitato internazionale delle case museo storiche) e CIMCIM (comitato internazionale dei Musei e collezioni di strumenti musicali)
Ad oggi è Membro Onorario della "Lugdunum-Florentia" per la promozione degli scambi culturali tra Lione e Firenze. Collabora con la Fondazione lionese Jean-Jacques Renaud per la salvaguardia delle architetture minori rinascimentali edificate in Francia.
Membro dell'Antico Paiolo, la più antica compagnia di artisti, fondata nel 1512 da Giovan Francesco Rustici, Andrea del Sarto e Leonardo.
Membro del Comitato scientifico per l'attribuzione del Premio Internazionale "Custodi della Bellezza" dedicato alla memoria dell'archeologo Kaleed al Assad, trucidato dall'ISIS a Palmira.
È stato Direttore Editoriale della Rivista " INSIDE-SICILIA " specializzata sulla promozione turistica e territoriale della Sicilia
Ha pubblicato "Les marchands Banquiers Florentins et l'architecture à Lyon au XVI siècle", edito da Publisud-Paris
Ha curato insieme al Prof. Ruan Zonghua, direttore dell'Accademia di Pechino, la pubblicazione di alcuni libri dedicati al Costume-abbigliamento Etrusco. "
Naturalmente, appena si è insediata, la giunta Cassì è rimasta talmente impressionata da tanti titoli e da tante competenze, da ritenere ( ovviamente in nome della meritocrazia ) di potere fare a meno della consulenza dell'arch. Nuccio Iacono, che è stato esautorato.
Il risultato è tangibile: il Museo del Costume ancora deve essere ultimato; mostre di ampio respiro non ce ne sono più; la fonte di introiti, grazie ai turisti, si è disseccata.
Che intenzione ha il sindaco Cassì? Come intende intervenire per rilanciare il Castello? A quale eccelso personaggio gli amministratori ragusani hanno in animo di affidare la gestione culturale di quello che rappresenta uno dei simboli del territorio ibleo?
Aspettiamo con ansia di conoscere le sorti di uno dei beni culturali cari ai cittadini dell'intera provincia e non solo.
Girolamo Piparo