GESUALDO SPAMPINATO: L´ARTISTA CHE HA DIPINTO I SOGNI ATTRAVERSO LA VISONE DELLA REALTA´.



Provateci voi a insegnare per oltre trent´anni " Discipline pittoriche " nella stessa scuola: avrete l´opportunità di rimanere sempre a contatto con il mondo giovanile e con le problematiche della società in barba al trascorrere del tempo e degli anni.
Per di più ... è come se si avesse la possibilità di trarre linfa vitale dalle varie generazioni che si susseguono sui banchi di scuola, linfa che ci permette di rimanere sempre noi stessi dagli anni sessanta agli anni novanta: in questo lungo lasso di tempo, fino al 1996, si è sviluppato il magistero artistico di Gesualdo Spampinato.
Ovviamente la scuola di riferimento non può che essere l´ Istituto Statale d´ Arte di Comiso, presso cui il maestro Spampinato, originario di Palazzolo Acreide ( SR ) ma comisano a tutti gli effetti, si era diplomato e presso cui insegnò fino al pensionamento, per dedicarsi subito dopo alla organizzazione di un´ Accademia privata di Belle Arti e continuare, così, la sua attività in campo didattico.
L´ Istituto d´Arte comisano, trasformato oggi in Liceo artistico " S. Fiume " e accorpato, ahi noi, ad altre scuole per esigenze di cassa, dal 1907, anno di fondazione, ha animato il dibattito artistico in Sicilia e non solo, preparando il fior fiore di giovani, che si sono presto trasformati in artisti di indiscussa fama, da Salvatore Fiume a Piero Guccione e allo stesso Spampinato.
Il giovane Gesualdo, da studente, attraversa le aule dell´ ISA nel momento aureo della vita di quella scuola, allorquando questa, sotto la direzione di Germano Belletti, vive un radicale processo di sprovincializzazione ( l´ Istituto era nato come scuola di arti e mestieri ) per trasformarsi da centro di formazione in campo artigianale a vera e propria fucina d´arte: non sono più i bravi ebanisti o scalpellini o fabbri locali a costituire il corpo docente, ma arrivano da varie parti d´Italia artisti come Wanda Poletti, Luigi Gheno, Rosario Tesauro, Ivo Giubbilei a imprimere una svolta indelebile e di eccellenza al nostro Istituto.
Il promettente studente Spampinato, già a partire dal 1962, partecipa a mostre di respiro nazionale, da Roma a Messina: elemento costante sarà l´ affiancamento dell´attività di artista impegnato a quella di docente. E il docente si interseca e si completa con l´artista: dalle lezioni di " Discipline pittoriche " emergono le tecniche compositive, l´uso sapiente della tavolozza, l´abile mistura dei colori, le figure rappresentate e centellinate nelle varie sfaccettature.
Artista figurativo diventa Gesualdo Spampinato, degno erede della migliore tradizione nazionale, dalla scuola romana di Mafai , Scipione, Capogrossi , Cagli e Mazzacurati ( intrisi di venature espessioniste ) fino ai giovani artisti della Bottega d´ Arte Ipparina, quel cenacolo di pittori, scultori ceramisti, formatisi presso l´ISA di Comiso, operativi già negli anni ´60 e attivi anche recentemente, alcuni mesi or sono, con una bella mostra presso il Castello aragonese di Comiso, cui Spampinato ha offerto entusiasticamente il proprio contributo.
L´impegno è la cifra distintiva dell´arte di Gesualdo Spampinato, impegno che si estrinseca nell´amore per la pace e nel rifiuto del delirio nucleare.
Spampinato non poteva rimanere sordo e insensibile a quanto è accaduto negli " anni di Comiso ". A partire dai primi anni ottanta la cittadina iblea viene " omaggiata " con 112 missili " Cruise ", micidiali armi da crociera, a testata nucleare, strumenti di morte che fecero di Comiso e dei comisani obiettivo principale di un´ eventuale rappresaglia atomica.
Ce le ricordiamo le opere di Gesualdo Spampinato negli anni ottanta: i lavori di questo intellettuale " engagè " sembrano quasi realizzare visivamente il motto di Goya che ne " I capricci " metteva in guardia dal " sonno della ragione che genera mostri ". Nuvole atomiche, che ripropongono il terribile fungo di Hiroshima " , aleggiano sulle cupole e sui campanili di Comiso, mentre anticipano il drappeggio ricercato che, in forma onirica, si accosta ai paesaggi del periodo successivo.
Il drappeggio fa da protagonista nelle opere della maturità, grandi tele in cui ( ad esempio in " Ipotesi di volo " dalle vaghe influenze di Paul Klee ) con abili effetti cromatici i panni, che a partire dalla pitura del Seicento sono sempre più resi con grande realismo, svelano, come in un sogno, il sipario di una città, del mare intensamente azzurro del Mediterraneo, delle architetture dei centri del Barocco siciliano.
Ecco allora che sogno e realtà si intersecano osmoticamente nelle opere di Spampinato: la notorietà intanto cresce e cresce la figura di un intellettuale comisano, impegnato a differenza di tanti altri, che pensarono ad esempio che i missili fossero necessari come la penicillina ... e tacquero.
Spampinato viene invitato in Giappone, la terra martoriata di " Little boy ", la prima atomica, a Yokosuka, in occasione della XIV Mostra internazionale per la Pace, o a Tokio e Hiroshima per una mostra personale. Nella stessa Comiso espone per la mostra sull´ Aeroporto " Magliocco ", intanto riconvertito a uso civile, dopo la stagione dei " Cruise ".
E così Spampinato veleggia in tutta Italia con i suoi pennelli e con le sue ineguagliabili cromie, con le mille gradazioni di scarlatto o di viola o di azzurro, da fare invidia all´ azzurro di Voronet, fino ad arrivare all´ultimo giorno, lo scorso 21 luglio, allorquando il solito, diffuso male dei nostri tempi non lo ha portato via, ancora nel pieno della sua maturità artistica: è stato proprio il solito male a privare familiari, amici e l´intero territorio di una delle espressioni più eleganti dell´arte figurativa contemporanea.
Per di più ... è come se si avesse la possibilità di trarre linfa vitale dalle varie generazioni che si susseguono sui banchi di scuola, linfa che ci permette di rimanere sempre noi stessi dagli anni sessanta agli anni novanta: in questo lungo lasso di tempo, fino al 1996, si è sviluppato il magistero artistico di Gesualdo Spampinato.
Ovviamente la scuola di riferimento non può che essere l´ Istituto Statale d´ Arte di Comiso, presso cui il maestro Spampinato, originario di Palazzolo Acreide ( SR ) ma comisano a tutti gli effetti, si era diplomato e presso cui insegnò fino al pensionamento, per dedicarsi subito dopo alla organizzazione di un´ Accademia privata di Belle Arti e continuare, così, la sua attività in campo didattico.
L´ Istituto d´Arte comisano, trasformato oggi in Liceo artistico " S. Fiume " e accorpato, ahi noi, ad altre scuole per esigenze di cassa, dal 1907, anno di fondazione, ha animato il dibattito artistico in Sicilia e non solo, preparando il fior fiore di giovani, che si sono presto trasformati in artisti di indiscussa fama, da Salvatore Fiume a Piero Guccione e allo stesso Spampinato.
Il giovane Gesualdo, da studente, attraversa le aule dell´ ISA nel momento aureo della vita di quella scuola, allorquando questa, sotto la direzione di Germano Belletti, vive un radicale processo di sprovincializzazione ( l´ Istituto era nato come scuola di arti e mestieri ) per trasformarsi da centro di formazione in campo artigianale a vera e propria fucina d´arte: non sono più i bravi ebanisti o scalpellini o fabbri locali a costituire il corpo docente, ma arrivano da varie parti d´Italia artisti come Wanda Poletti, Luigi Gheno, Rosario Tesauro, Ivo Giubbilei a imprimere una svolta indelebile e di eccellenza al nostro Istituto.
Il promettente studente Spampinato, già a partire dal 1962, partecipa a mostre di respiro nazionale, da Roma a Messina: elemento costante sarà l´ affiancamento dell´attività di artista impegnato a quella di docente. E il docente si interseca e si completa con l´artista: dalle lezioni di " Discipline pittoriche " emergono le tecniche compositive, l´uso sapiente della tavolozza, l´abile mistura dei colori, le figure rappresentate e centellinate nelle varie sfaccettature.
Artista figurativo diventa Gesualdo Spampinato, degno erede della migliore tradizione nazionale, dalla scuola romana di Mafai , Scipione, Capogrossi , Cagli e Mazzacurati ( intrisi di venature espessioniste ) fino ai giovani artisti della Bottega d´ Arte Ipparina, quel cenacolo di pittori, scultori ceramisti, formatisi presso l´ISA di Comiso, operativi già negli anni ´60 e attivi anche recentemente, alcuni mesi or sono, con una bella mostra presso il Castello aragonese di Comiso, cui Spampinato ha offerto entusiasticamente il proprio contributo.
L´impegno è la cifra distintiva dell´arte di Gesualdo Spampinato, impegno che si estrinseca nell´amore per la pace e nel rifiuto del delirio nucleare.
Spampinato non poteva rimanere sordo e insensibile a quanto è accaduto negli " anni di Comiso ". A partire dai primi anni ottanta la cittadina iblea viene " omaggiata " con 112 missili " Cruise ", micidiali armi da crociera, a testata nucleare, strumenti di morte che fecero di Comiso e dei comisani obiettivo principale di un´ eventuale rappresaglia atomica.
Ce le ricordiamo le opere di Gesualdo Spampinato negli anni ottanta: i lavori di questo intellettuale " engagè " sembrano quasi realizzare visivamente il motto di Goya che ne " I capricci " metteva in guardia dal " sonno della ragione che genera mostri ". Nuvole atomiche, che ripropongono il terribile fungo di Hiroshima " , aleggiano sulle cupole e sui campanili di Comiso, mentre anticipano il drappeggio ricercato che, in forma onirica, si accosta ai paesaggi del periodo successivo.
Il drappeggio fa da protagonista nelle opere della maturità, grandi tele in cui ( ad esempio in " Ipotesi di volo " dalle vaghe influenze di Paul Klee ) con abili effetti cromatici i panni, che a partire dalla pitura del Seicento sono sempre più resi con grande realismo, svelano, come in un sogno, il sipario di una città, del mare intensamente azzurro del Mediterraneo, delle architetture dei centri del Barocco siciliano.
Ecco allora che sogno e realtà si intersecano osmoticamente nelle opere di Spampinato: la notorietà intanto cresce e cresce la figura di un intellettuale comisano, impegnato a differenza di tanti altri, che pensarono ad esempio che i missili fossero necessari come la penicillina ... e tacquero.
Spampinato viene invitato in Giappone, la terra martoriata di " Little boy ", la prima atomica, a Yokosuka, in occasione della XIV Mostra internazionale per la Pace, o a Tokio e Hiroshima per una mostra personale. Nella stessa Comiso espone per la mostra sull´ Aeroporto " Magliocco ", intanto riconvertito a uso civile, dopo la stagione dei " Cruise ".
E così Spampinato veleggia in tutta Italia con i suoi pennelli e con le sue ineguagliabili cromie, con le mille gradazioni di scarlatto o di viola o di azzurro, da fare invidia all´ azzurro di Voronet, fino ad arrivare all´ultimo giorno, lo scorso 21 luglio, allorquando il solito, diffuso male dei nostri tempi non lo ha portato via, ancora nel pieno della sua maturità artistica: è stato proprio il solito male a privare familiari, amici e l´intero territorio di una delle espressioni più eleganti dell´arte figurativa contemporanea.
Girolamo Piparo
Nelle foto alcune opere del maestro Spampinato; nella seconda foto con alcuni esponentidel gruppo BAI ( fine anni ´60 ) il terzo da sx è Spampinato.