ISPICA - VENDEVANO I DIPLOMI DI MATURITA´ A 3.500 EURO: INDAGATE 80 PERSONE DI UNA SCUOLA PRIVATA DI ISPICA, CON LEGAMI A ROSOLINI, LICATA, CANICATTI´ E ACIREALE. INTERVENTO DI DAVIDE FARAONE CONTRO I DIPLOMIFICI.
Operazione " Diplomat " è il titolo dell´indagine che, iniziata nel 2014, la Guardia di Finanza di Ragusa ha portato a compimento con il risultato di 80 persone indagate e oltre mezzo milione di euro sequestrati. L´occhio del ciclone investigativo è rappresentato da una scuola di recupero scolastico di Ispica, con succursale a Rosolini. Gli studenti (che non hanno mai frequentato i corsi, ma risultavano regolarmente presenti presso vari istitui paritari, con verifiche scritte e orali puntualmente registrate sui documenti ufficiali) superavano, dietro compenso di 3.500 euro, anche gli esami di stato, grazie alla compiacenza di docenti e presidi, che svolgevano in team le prove di stato e generosamente le " passavano" ai candidati.
E´ così che risultano indagate e accusate di truffa, falso, abuso d´ufficio e rivelazione di segreti d´ufficio ben 80 persone tra presidi, docenti e personale amministrativo: gli studenti venivano dirottati per gli esami di stato in scuole paritarie di Licata, Canicattì e Acireale.
Il centro studi di Ispica era diretto da una coppia: lei docente e lui personale ATA. I due coniugi, grazie alla complicità di medici ( anche questi indagati ), presentavano ripetutamente certificati ai loro datori di lavoro e si assentavano, per espletare l´attività presso il centro studi. La Guardia di Finanza ha sequestrato alla scuola ispicese 510.000 euro: si pensa che l´ammontare della truffa superi abbondantemente i due milioni di euro.
Le verifiche orali venivano, presso le scuole paritarie, registrate, ma non erano mai avvenute, mentre le tracce delle prove scritte venivano comunicate in anticipo e gli studenti svolgevano il tutto a casa, con l´ aiuto di persone compiacenti: la stessa cosa avveniva durante gli esami di stato.
Pochi anni fa, sempre in provincia di Ragusa, venne scoperta una truffa simile: una scuola paritaria venne chiusa, i docenti condannati e... grazie alla generosità della Regione Sicilia l´istituto incriminato ha riottenuto la parità scolastica poco dopo. Vedremo cosa succederà adesso.
La reazione del MIUR non si è fatta attendere: infatti va registrata l´immediata dichiarazione del viceministro dell´ Istruzione, Davide Faraone:
"Faraone: "No ai diplomifici che infangano la scuola italiana e siciliana e danneggiano anche le scuole paritarie che fanno vero servizio pubblico"
"No ai diplomifici che infangano la scuola italiana e siciliana e danneggiano anche le scuole paritarie che fanno vero servizio pubblico per gli studenti e le famiglie. Quanto scoperto in alcuni istituti della Sicilia centrale e orientale è assolutamente inaccettabile. Siamo strenuamente contro qualsiasi forma di diplomifici e decisi ad eliminare le cattive erbacce. Abbiamo avviato un Piano straordinario di ispezione degli istituti paritari, per verificare il rispetto dei requisiti per il mantenimento della parità scolastica tenendo sempre ben presente che molti di questi istituti, invece, operano correttamente. Pensiamo, ad esempio, ai casi dell´infanzia e dell´inclusione dei disabili. A tutela della scuola nel suo complesso, dunque abbiamo avviato un piano triennale che solo nei primi sei mesi ha dato risultati importanti: sono state ispezionate 288 scuole, con particolare attenzione alle secondarie di secondo grado, e la parità è stata revocata a 27 di queste mentre in 145 casi gli ispettori hanno rilevato problematiche da sanare. Fra i risultati di questa azione decisa anche la riduzione del 13% dei privatisti all´ultimo esame di maturità". Così il Sottosegretario all´Istruzione Davide Faraone in merito alla operazione della Guardia di Finanza di Ragusa che ha smascherato un giro illecito di affari legato a rilasci illeciti di diplomi e attestati professionali tra le province di Ragusa, Siracusa, Agrigento e Catania.
"Il Ministero, con i mezzi a disposizione, - conclude Faraone - è a fianco della magistratura con l´obiettivo di smascherare chi abusa di un principio costituzionale per i propri interessi a danno di tutto il sistema d´istruzione del Paese. Continueremo a combattere il malaffare dei diplomifici, continueremo ad andare avanti con le nostre verifiche, nell´interesse principale degli studenti, come continueremo a sostenere, come stiamo facendo in legge di Bilancio e ha ben evidenziato il premier Renzi, chi invece costituisce una ´gamba sana´ della scuola italiana".
Girolamo Piparo
E´ così che risultano indagate e accusate di truffa, falso, abuso d´ufficio e rivelazione di segreti d´ufficio ben 80 persone tra presidi, docenti e personale amministrativo: gli studenti venivano dirottati per gli esami di stato in scuole paritarie di Licata, Canicattì e Acireale.
Il centro studi di Ispica era diretto da una coppia: lei docente e lui personale ATA. I due coniugi, grazie alla complicità di medici ( anche questi indagati ), presentavano ripetutamente certificati ai loro datori di lavoro e si assentavano, per espletare l´attività presso il centro studi. La Guardia di Finanza ha sequestrato alla scuola ispicese 510.000 euro: si pensa che l´ammontare della truffa superi abbondantemente i due milioni di euro.
Le verifiche orali venivano, presso le scuole paritarie, registrate, ma non erano mai avvenute, mentre le tracce delle prove scritte venivano comunicate in anticipo e gli studenti svolgevano il tutto a casa, con l´ aiuto di persone compiacenti: la stessa cosa avveniva durante gli esami di stato.
Pochi anni fa, sempre in provincia di Ragusa, venne scoperta una truffa simile: una scuola paritaria venne chiusa, i docenti condannati e... grazie alla generosità della Regione Sicilia l´istituto incriminato ha riottenuto la parità scolastica poco dopo. Vedremo cosa succederà adesso.
La reazione del MIUR non si è fatta attendere: infatti va registrata l´immediata dichiarazione del viceministro dell´ Istruzione, Davide Faraone:
"Faraone: "No ai diplomifici che infangano la scuola italiana e siciliana e danneggiano anche le scuole paritarie che fanno vero servizio pubblico"
"No ai diplomifici che infangano la scuola italiana e siciliana e danneggiano anche le scuole paritarie che fanno vero servizio pubblico per gli studenti e le famiglie. Quanto scoperto in alcuni istituti della Sicilia centrale e orientale è assolutamente inaccettabile. Siamo strenuamente contro qualsiasi forma di diplomifici e decisi ad eliminare le cattive erbacce. Abbiamo avviato un Piano straordinario di ispezione degli istituti paritari, per verificare il rispetto dei requisiti per il mantenimento della parità scolastica tenendo sempre ben presente che molti di questi istituti, invece, operano correttamente. Pensiamo, ad esempio, ai casi dell´infanzia e dell´inclusione dei disabili. A tutela della scuola nel suo complesso, dunque abbiamo avviato un piano triennale che solo nei primi sei mesi ha dato risultati importanti: sono state ispezionate 288 scuole, con particolare attenzione alle secondarie di secondo grado, e la parità è stata revocata a 27 di queste mentre in 145 casi gli ispettori hanno rilevato problematiche da sanare. Fra i risultati di questa azione decisa anche la riduzione del 13% dei privatisti all´ultimo esame di maturità". Così il Sottosegretario all´Istruzione Davide Faraone in merito alla operazione della Guardia di Finanza di Ragusa che ha smascherato un giro illecito di affari legato a rilasci illeciti di diplomi e attestati professionali tra le province di Ragusa, Siracusa, Agrigento e Catania.
"Il Ministero, con i mezzi a disposizione, - conclude Faraone - è a fianco della magistratura con l´obiettivo di smascherare chi abusa di un principio costituzionale per i propri interessi a danno di tutto il sistema d´istruzione del Paese. Continueremo a combattere il malaffare dei diplomifici, continueremo ad andare avanti con le nostre verifiche, nell´interesse principale degli studenti, come continueremo a sostenere, come stiamo facendo in legge di Bilancio e ha ben evidenziato il premier Renzi, chi invece costituisce una ´gamba sana´ della scuola italiana".
Girolamo Piparo