L´ ANALISI: IL BILANCIO DELLA SOACO E I PROBLEMI DELL´AEROPORTO DI COMISO

Aeroporto di Comiso : l´ Etna va in eruzione, Catania va in tilt, a Comiso in aeroporto chiude anche l´ufficio informazioni tra lo stupore dei passeggeri, mentre il piatto del bilancio piange !
Ancora una volta l´ Etna, tra il 3 e il 5 dicembre, ha offerto lo spettacolo fantasmagorico dell´ ennesima eruzione e ancora una volta l´ aeroporto “ Fontanarossa “ è entrato in tilt : voli cancellati o, nella migliore delle ipotesi, dirottati.
Buona parte dei voli, in effetti, è stata dirottata sull´aeroporto di Comiso, che, fino a quando impera sull´ aeroporto casmeneo la SAC ( società gestionale dell´aeroporto di Catania ), sarà destinato, come scalo aereo, a svolgere semplicemente una funzione ancillare rispetto allo scalo etneo.
Il guaio è che, aspetto veramente grottesco, molti passeggeri dello scalo comisano sono infuriati e protestano, anche via web, perché i loro voli, per dare posto a quelli catanesi, sono stati dirottati a Palermo: in sintesi Comiso rappresenta l´ alter ego di Catania, anche a scapito della propria utenza.
Il quadro desolante si completa con lo spettacolo dei passeggeri lasciati all´oscuro di tutto, con un ufficio informazioni chiuso e con una gestione aeroportuale assolutamente inadeguata: vorremmo, a proposito, conoscere il pensiero del direttore dello scalo, su cui torneremo tra poco.
E tutto questo quanto viene a costare al contribuente, visto che l´aeroporto si regge ancora sul finanziamento pubblico?
Incominciamo dal dare uno sguardo al bilancio della Soaco ( società di gestione dell´aeroporto di Comiso ) relativamente al 2014 ( ultimo dato ufficiale disponibile ): il bilancio del 2015 non è ancora pronto, visto che l´ esercizio finanziario si deve ancora concludere, e le prospettive non sono affatto rosee, nonostante il numero dei passeggeri in aumento ogni giorno di più.
Al 31 /XII /2014 i debiti ammontano a euro 3.671.972, superiori ai 3.489.309 del 31 / XII / 2013.
Nel bilancio 2014 si legge testualmente che “ si riporta al nuovo bilancio la perdita di esercizio pari a euro 4.064.181, confidando di darvi copertura con i risultati positivi della futura gestione “
A chi chiede di coprire il buco di bilancio con somme dei soci della Soaco, si risponde negativamente, mentre l´amministratore delegato ing. Taverniti dichiara che “ non esiste un budget pluriennale, perché manca uno storico di cui la Società possa disporre “: non si capisce allora come si possa spostare il deficit al bilancio 2015, confidando nei risultati positivi della futura gestione.
E´ bene ricordare che la Soaco è per il 65 % nelle mani della Intersac Holding spa ( con la Sac che fa la parte del leone ) e per il restante 35 % nelle mani del Comune di Comiso: i due soci non hanno voluto, con loro capitali e proporzionalmente alle quote azionarie, rifondere i debiti di oltre quattro milioni di euro.
I consiglieri di amministrazione sono 5 e cioè: dott. Rosario Di Bennardo ( presidente e in quota Comune ), dott/ssa Maria Malandrino ( in quota Comune ), dott. Daniele Casale ( in quota Intersac ), ing. Enzo Taverniti ( amministratore delegato e in quota Intersac), dott. Francesco D´ Amico ( in quota Intersac).
Il collegio sindacale è formato dal dott. Giovanni Antonio Catalano ( presidente ) e dai dott. Maria Teresa Tumino e Giuseppe Barone.
Per i compensi degli amministratori il bilancio riporta la cifra di euro 161.000 ( esclusi viaggi, spese di soggiorno e missione - riteniamo ), mentre per i revisori si riporta la cifra di euro 25.597, per un totale di euro 186.597.
Vale la pena ricordare che i dott. Daniele Casale e Francesco D´Amico fanno anche parte della gestione di Sac ( il dott. D´ Amico è anche vicedirettore generale e, dal 2013, “ account manager “ di “ Fontanarossa “ ): a parte il fatto che, in nome della rottamazione e del lavoro ai giovani, sarebbe meglio non accumulare gli incarichi nelle mani di una sola persona, come se ci trovassimo di fronte al noto Mastropasqua dell´ Inps , la presenza degli stessi uomini della Sac all´interno di Soaco la dice lunga sulla sudditanza di Comiso a Catania.
Veniamo al caos di questi giorni: il direttore dell´ aeroporto di Comiso, ormai giovanilmente settantenne ( aspettiamo di conoscere l´incarico eventualmente ricoperto presso l´aeroporto di Fontanarossa), per la gestione caotica di Comiso di questi giorni percepisce ( bilancio 2014 ) la somma media di euro 10.738,45: vorremmo capire se si tratta di una somma media mensile o altro. E vorremmo conoscere (ci informeremo, comunque ) gli altri emolumenti eventualmente percepiti dal nostro direttore per Fontanarossa.
Il giovanilmente settantenne direttore generale di Comiso fa parte dei 25 dipendenti dell´ aeroporto casmeneo: un direttore, 2 quadri, 3 impiegati, 18 operai, un addetto con altra mansione: per tutti e 25 dipendenti ( solo 6 sono le donne ) il bilancio registra una spesa di euro 2.368.981, a fronte di 1.179.383 spesi nel 2013. In altri termini per il 2014 il personale è costato esattamente il doppio rispetto all´anno precedente.
Ora se si considera che i ricavi di aviation / handling per il 2014 sono stati in totale di euro 2.599.415,92, è facile comprendere che i lavoratori dello scalo comisano lavorano per assicurarsi lo stipendio: con i ricavi dei diritti di approdo e decollo ( euro 246.932,23 ), della sosta degli aeromobili ( euro 7.396,32 ), delle tasse sostenute dai passeggeri ( euro 919.946,47) e di altri introiti legati all´aviation / handling si assicurano solo le spese del personale.
Può andare avanti un aeroporto con una simile gestione ?
E può funzionare un aeroporto con una simile direzione, visto che alla prima emergenza scoppia il caos ?
Al lettore giriamo la risposta. Dal comune di Comiso ci aspettiamo il dovuto intervento per il rinnovo, ormai prossimo, dei componenti della società di gestione.
Girolamo Piparo
Ancora una volta l´ Etna, tra il 3 e il 5 dicembre, ha offerto lo spettacolo fantasmagorico dell´ ennesima eruzione e ancora una volta l´ aeroporto “ Fontanarossa “ è entrato in tilt : voli cancellati o, nella migliore delle ipotesi, dirottati.
Buona parte dei voli, in effetti, è stata dirottata sull´aeroporto di Comiso, che, fino a quando impera sull´ aeroporto casmeneo la SAC ( società gestionale dell´aeroporto di Catania ), sarà destinato, come scalo aereo, a svolgere semplicemente una funzione ancillare rispetto allo scalo etneo.
Il guaio è che, aspetto veramente grottesco, molti passeggeri dello scalo comisano sono infuriati e protestano, anche via web, perché i loro voli, per dare posto a quelli catanesi, sono stati dirottati a Palermo: in sintesi Comiso rappresenta l´ alter ego di Catania, anche a scapito della propria utenza.
Il quadro desolante si completa con lo spettacolo dei passeggeri lasciati all´oscuro di tutto, con un ufficio informazioni chiuso e con una gestione aeroportuale assolutamente inadeguata: vorremmo, a proposito, conoscere il pensiero del direttore dello scalo, su cui torneremo tra poco.
E tutto questo quanto viene a costare al contribuente, visto che l´aeroporto si regge ancora sul finanziamento pubblico?
Incominciamo dal dare uno sguardo al bilancio della Soaco ( società di gestione dell´aeroporto di Comiso ) relativamente al 2014 ( ultimo dato ufficiale disponibile ): il bilancio del 2015 non è ancora pronto, visto che l´ esercizio finanziario si deve ancora concludere, e le prospettive non sono affatto rosee, nonostante il numero dei passeggeri in aumento ogni giorno di più.
Al 31 /XII /2014 i debiti ammontano a euro 3.671.972, superiori ai 3.489.309 del 31 / XII / 2013.
Nel bilancio 2014 si legge testualmente che “ si riporta al nuovo bilancio la perdita di esercizio pari a euro 4.064.181, confidando di darvi copertura con i risultati positivi della futura gestione “
A chi chiede di coprire il buco di bilancio con somme dei soci della Soaco, si risponde negativamente, mentre l´amministratore delegato ing. Taverniti dichiara che “ non esiste un budget pluriennale, perché manca uno storico di cui la Società possa disporre “: non si capisce allora come si possa spostare il deficit al bilancio 2015, confidando nei risultati positivi della futura gestione.
E´ bene ricordare che la Soaco è per il 65 % nelle mani della Intersac Holding spa ( con la Sac che fa la parte del leone ) e per il restante 35 % nelle mani del Comune di Comiso: i due soci non hanno voluto, con loro capitali e proporzionalmente alle quote azionarie, rifondere i debiti di oltre quattro milioni di euro.
I consiglieri di amministrazione sono 5 e cioè: dott. Rosario Di Bennardo ( presidente e in quota Comune ), dott/ssa Maria Malandrino ( in quota Comune ), dott. Daniele Casale ( in quota Intersac ), ing. Enzo Taverniti ( amministratore delegato e in quota Intersac), dott. Francesco D´ Amico ( in quota Intersac).
Il collegio sindacale è formato dal dott. Giovanni Antonio Catalano ( presidente ) e dai dott. Maria Teresa Tumino e Giuseppe Barone.
Per i compensi degli amministratori il bilancio riporta la cifra di euro 161.000 ( esclusi viaggi, spese di soggiorno e missione - riteniamo ), mentre per i revisori si riporta la cifra di euro 25.597, per un totale di euro 186.597.
Vale la pena ricordare che i dott. Daniele Casale e Francesco D´Amico fanno anche parte della gestione di Sac ( il dott. D´ Amico è anche vicedirettore generale e, dal 2013, “ account manager “ di “ Fontanarossa “ ): a parte il fatto che, in nome della rottamazione e del lavoro ai giovani, sarebbe meglio non accumulare gli incarichi nelle mani di una sola persona, come se ci trovassimo di fronte al noto Mastropasqua dell´ Inps , la presenza degli stessi uomini della Sac all´interno di Soaco la dice lunga sulla sudditanza di Comiso a Catania.
Veniamo al caos di questi giorni: il direttore dell´ aeroporto di Comiso, ormai giovanilmente settantenne ( aspettiamo di conoscere l´incarico eventualmente ricoperto presso l´aeroporto di Fontanarossa), per la gestione caotica di Comiso di questi giorni percepisce ( bilancio 2014 ) la somma media di euro 10.738,45: vorremmo capire se si tratta di una somma media mensile o altro. E vorremmo conoscere (ci informeremo, comunque ) gli altri emolumenti eventualmente percepiti dal nostro direttore per Fontanarossa.
Il giovanilmente settantenne direttore generale di Comiso fa parte dei 25 dipendenti dell´ aeroporto casmeneo: un direttore, 2 quadri, 3 impiegati, 18 operai, un addetto con altra mansione: per tutti e 25 dipendenti ( solo 6 sono le donne ) il bilancio registra una spesa di euro 2.368.981, a fronte di 1.179.383 spesi nel 2013. In altri termini per il 2014 il personale è costato esattamente il doppio rispetto all´anno precedente.
Ora se si considera che i ricavi di aviation / handling per il 2014 sono stati in totale di euro 2.599.415,92, è facile comprendere che i lavoratori dello scalo comisano lavorano per assicurarsi lo stipendio: con i ricavi dei diritti di approdo e decollo ( euro 246.932,23 ), della sosta degli aeromobili ( euro 7.396,32 ), delle tasse sostenute dai passeggeri ( euro 919.946,47) e di altri introiti legati all´aviation / handling si assicurano solo le spese del personale.
Può andare avanti un aeroporto con una simile gestione ?
E può funzionare un aeroporto con una simile direzione, visto che alla prima emergenza scoppia il caos ?
Al lettore giriamo la risposta. Dal comune di Comiso ci aspettiamo il dovuto intervento per il rinnovo, ormai prossimo, dei componenti della società di gestione.
Girolamo Piparo