L´ANALISI - " QUANDO UN SINDACO DIVENTA IL CAPRO ESPIATORIO DI TUTTE LE DEBOLEZZE DEI SUOI CITTADINI " DI ANTONIO PALUDI
Da qualche anno la città di Comiso è in prima linea per la raccolta differenziata, una saggia decisione di illuminati amministratori che ha trasformato questo antico borgo degli Iblei fra i più virtuosi della Sicilia orientale, all´avanguardia per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In questi ultimi anni varie Amministrazioni, anche di colore diverso, si sono impegnate in questo che è un segno di intelligenza amministrativa, di lungimiranza, di civiltà, di amore per l´ambiente e per la salute dei cittadini. Tutto questo in un periodo in cui si sono viste città, piccole e grandi, di diverse latitudini, sommerse dall´immondizia, dalla sporcizia, dal degrado. Ricordo, da poco mi ero trasferito in questa bellissima cittadina, come questa saggia iniziativa, iniziata con timidezza presso alcune isole ecologiche collocate in luoghi strategici del paese, venne pin piano potenziata, implementata, fino ad arrivare alla raccolta porta a porta di oggi, che è la modalità più efficace, secondo il sottoscritto, per conferire in discarica la minor quantità possibile dei rifiuti che producono i residenti di un comune. Comiso, a differenza di altri centri del ragusano, si è messa lungo questa linea in anticipo rispetto a tutti gli altri centri siciliani e questo ha fatto onore e fa onore agli Amministratori che l´hanno voluta e organizzata. Qualche anno fa i cittadini della città di Comiso, tutti siamo stati testimoni, non solo hanno ricevuto gli appositi contenitori in plastica di diversi colori, per l´umido, il secco e il vetro e la carta, ma sono stati, anche, istruiti con piccoli manifestini esplicativi che riportavano il calendario del servizio, progettato secondo una sequenza che riportava i giorno e l´ora del conferimento, il materiale da lasciare davanti alla porta di casa, la qualità del rifiuto. Questo è avvenuto ed avviene tutti i giorni nel nostro paese, infatti la mattina prestissimo, la Ditta appaltatrice del servizio, con zelo, con valenti giovani, passa strada per strada, porta per porta, e, nella prima mattinata, completa il ciclo della raccolta giornaliera, secondo le direttive del Comune e delle norme generali dello Stato in materia. A Comiso bisogna dire che, nonostante la novità della differenziata, il cittadino continua ancora a lamentarsi della poca pulizia della città, questa lamentele è insistente specialmente quando, chi si lamenta, ha modo di parlare e di confrontarsi. Debbo anche ammettere che il cittadino non ha tutti i torti, infatti per avere la conferma basta uscire di casa e percorrere a piedi le varie arterie collocate nei quartieri, specialmente quelle periferiche. Infatti queste strade sono sempre attanagliate da questo problema che, secondo i giorni o le ore della giornata, è più o meno evidente, e sembra endemico. Nei luoghi dove la gente comune si ritrova: bar, negozi, mercatini, si sentono spesso anatemi e critiche contro il Primo cittadino, contro l´Amministrazione di turno, tutti accusati, senza nessun distinguo, di insensibilità, di superficialità, di poca attenzione per la città. Mi chiedo! Alla luce di tutte queste lamentele, un Sindaco e un´Amministrazione sono da considerare responsabili del degrado igienico della città che governano, quando tutti i servizi sono garantiti con puntualità, rigore e trasparenza? Un Sindaco è da considerare responsabili delle carenze di un servizio quando questo servizio dipende da molti fattori, non tutti dipendenti dalla sua volontà e dalle sue decisioni? Penso proprio di no, un no forte! Un Sindaco per il ruolo che riveste, comunque vadano le cose, penso abbia una responsabilità oggettiva su tutto quello che avviene nel suo territorio, per questo si ritrova ad essere, a mo´ di conferma per quello che ho appena detto, la vittima sacrificale dei molti cittadini che con la civiltà non hanno ancora fatto pace e si comportano, con la cosa pubblica, come se fosse la proprietà di un dio minore. Bisogna dire poi che sotto il nobile significato del termine "cittadino" si ritrovano una grande varietà di persone, un ventaglio ampio di umanità che abbraccia sia chi si comporta secondo le regole della convivenza civile, sia chi, rispetto al proprio paese, si comporta con superficialità, con poco rigore, con poco amore ed evidenzia un´asticella della civiltà molto più bassa rispetto gli altri, se non mobile. E di poco giorni fa lo scandalo dell´immondizia abbandonata da anonimi cittadini in strade un po´ defilate, sia di Comiso sia di Vittoria, e il conseguente intervento delle autorità che, per stroncare questa pratica barbara, sono state costretta a piazzare, a mo´ di deterrenza, telecamere in giro per il territorio dei due comuni e minacciare multe salatissime per i responsabili, una volta individuati. Certi cattivi costumi, però, sono duri a morire, ma bisogna perseverare nel controllo e nella prevenzione per avere risultati utili, il Primo cittadino non può mai tirare i remi in barca, gli è impedito dal mandato ricevuto democraticamente dai cittadini.
Fare la differenziata, in una qualsiasi comunità, è un voler chiamare i propri cittadini ad un impegno civile attivo, ad una rigenerazione morale, di buon senso, attraverso la mobilitando di energie positive che si sprigionano dall´uomo in genere. Forse, noi del Sud, scontiamo un difetto di fondo del nostro carattere, difetto antico, atavico, una forma di aristocratismo a tutti i livelli che ci frena, ci impedisce, da una parte, di essere umili, presenti, protagonisti propositivi nella vita di comunità, come se, il bene del paese, fosse una cosa che riguarda solo gli altri e non noi, dall´altra, di essere ipercritici con chi ci governa, ci amministra, ai quali, come unici responsabili della cosa pubblica, addebitiamo e demandiamo ogni sorte di rivendicazione, anche quelle che dovrebbero riguardare l´impegno attivo del cittadino. Quando a metà anni Ottanta dell´altro secolo, mi sono trasferito in un paesino del bellunese, con mia meraviglia mi soffermavo, la domenica mattina, ad osservare gruppi di cittadini, uomini, donne, bambini, con badili, carriole, picconi, rastrelli a sistemare quella loro unica piazza, a dare decoro a quel luogo che dopo veniva vissuto da tutti come luogo comune, come spazio di tutti. Voglio dire per proseguire, questa mia riflessione, che il benessere, il decoro di una città è la somma di azioni simili che appartengono a tutti i cittadini, a quelli che hanno il cognome che inizia con la lettera "A", fino a quelli il cui cognome inizia con la lettera "Z", nessuno deve essere escluso, tutti anzi devono essere inclusi, anche chi arriva da altre nazioni ed ha una cultura diversa dalla nostra. Ritornando alla raccolta differenziata porta a porta, che come detto sopra è il modo più razionale per tenere l´ambiente pulito, bisogna dire che questa operazione a Comiso non è più, come qualche lustro fa, "un bambinello acerbo", la gente ha capito ed agito di conseguenza. Le strade quando sono sporche, e con questa riflessione rispondo ai soliti cittadini che si lamentano, non lo sono perché invase dalle bucce di banane o di arance che, solitamente vengono messe nel contenitore dell´umido, ma da carte, scontrini, mozziconi di sigarette, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie di plastica e vetro, materiale pubblicitario vario, cioè da tutta quella spazzatura spicciola che la gente, solo quella poco attenta, invece di portarsi a casa, butta e lascia per strada, cioè lì dove si trova, poi il vento, a seguire, fa il resto e la porta in giro per i quartieri. Il Sindaco, alla luce di quanto ho appena descritto, si può trasformare nella balia dei suoi cittadini? Penso di no! Il primo cittadino, con i tempi che corono, deve governare in una società complessa e in forte mutamento, ma in questa azione di governo deve poter contare, in ogni momento, sulla collaborazione dei suoi cittadini, che devono essere lì pronti a rispettare le leggi, i regolamenti, le direttive, consapevoli che questo rispetto va a benefici di tutti. Al contrario il Sindaco deve vigilare, tenere le antenne tese verso i suoi concittadini, sentire gli umori della gente, intuire ciò che si muove nella pancia profonda del paese, ed agire utilizzando gli strumenti che sono in suo possesso e mettendo in atto, di fronte a comportamenti incivili, azioni anche repressive, quando le azioni educative sono inefficaci, altrimenti non si capisce il senso della presenza nelle città della Polizia municipale.
Fare la differenziata, in una qualsiasi comunità, è un voler chiamare i propri cittadini ad un impegno civile attivo, ad una rigenerazione morale, di buon senso, attraverso la mobilitando di energie positive che si sprigionano dall´uomo in genere. Forse, noi del Sud, scontiamo un difetto di fondo del nostro carattere, difetto antico, atavico, una forma di aristocratismo a tutti i livelli che ci frena, ci impedisce, da una parte, di essere umili, presenti, protagonisti propositivi nella vita di comunità, come se, il bene del paese, fosse una cosa che riguarda solo gli altri e non noi, dall´altra, di essere ipercritici con chi ci governa, ci amministra, ai quali, come unici responsabili della cosa pubblica, addebitiamo e demandiamo ogni sorte di rivendicazione, anche quelle che dovrebbero riguardare l´impegno attivo del cittadino. Quando a metà anni Ottanta dell´altro secolo, mi sono trasferito in un paesino del bellunese, con mia meraviglia mi soffermavo, la domenica mattina, ad osservare gruppi di cittadini, uomini, donne, bambini, con badili, carriole, picconi, rastrelli a sistemare quella loro unica piazza, a dare decoro a quel luogo che dopo veniva vissuto da tutti come luogo comune, come spazio di tutti. Voglio dire per proseguire, questa mia riflessione, che il benessere, il decoro di una città è la somma di azioni simili che appartengono a tutti i cittadini, a quelli che hanno il cognome che inizia con la lettera "A", fino a quelli il cui cognome inizia con la lettera "Z", nessuno deve essere escluso, tutti anzi devono essere inclusi, anche chi arriva da altre nazioni ed ha una cultura diversa dalla nostra. Ritornando alla raccolta differenziata porta a porta, che come detto sopra è il modo più razionale per tenere l´ambiente pulito, bisogna dire che questa operazione a Comiso non è più, come qualche lustro fa, "un bambinello acerbo", la gente ha capito ed agito di conseguenza. Le strade quando sono sporche, e con questa riflessione rispondo ai soliti cittadini che si lamentano, non lo sono perché invase dalle bucce di banane o di arance che, solitamente vengono messe nel contenitore dell´umido, ma da carte, scontrini, mozziconi di sigarette, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie di plastica e vetro, materiale pubblicitario vario, cioè da tutta quella spazzatura spicciola che la gente, solo quella poco attenta, invece di portarsi a casa, butta e lascia per strada, cioè lì dove si trova, poi il vento, a seguire, fa il resto e la porta in giro per i quartieri. Il Sindaco, alla luce di quanto ho appena descritto, si può trasformare nella balia dei suoi cittadini? Penso di no! Il primo cittadino, con i tempi che corono, deve governare in una società complessa e in forte mutamento, ma in questa azione di governo deve poter contare, in ogni momento, sulla collaborazione dei suoi cittadini, che devono essere lì pronti a rispettare le leggi, i regolamenti, le direttive, consapevoli che questo rispetto va a benefici di tutti. Al contrario il Sindaco deve vigilare, tenere le antenne tese verso i suoi concittadini, sentire gli umori della gente, intuire ciò che si muove nella pancia profonda del paese, ed agire utilizzando gli strumenti che sono in suo possesso e mettendo in atto, di fronte a comportamenti incivili, azioni anche repressive, quando le azioni educative sono inefficaci, altrimenti non si capisce il senso della presenza nelle città della Polizia municipale.