LA RUBRICA DI KAIROS - " DISTURBI SPECIFICI DELL´APPRENDIMENTO: LA DISCALCULIA E LE DIFFICOLTÀ IN MATEMATICA " DELLA DOTT/ SSA SARA SOLARINO.
La vita di tutti i giorni è caratterizzata dai numeri, li troviamo nel leggere l´ora, calcolare il conto al ristorante, decidere quanti grammi di pasta cucinare, nei calcoli matematici, e in molto altro ancora, ma perché, a volte, è così difficile per un bambino approcciarsi al mondo dei numeri?
L´intelligenza numerica è un´abilità presente nell´essere umano fin dalla nascita e influenza il nostro modo di interpretare gli stimoli della realtà che ci circonda.
L´ Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la Discalculia Evolutiva come " un disturbo a base organica, geneticamente determinato ad espressione di una disfunzione cerebrale".
Attualmente in Italia, vengono segnalati 5 bambini con difficoltà di calcolo in ogni classe, ovvero circa il 20% della popolazione studentesca. Alcune ricerche hanno suggerito che solo il 2,5% della popolazione scolastica presenterebbe difficoltà di calcolo in associazione ad altri disturbi, e solo per percentuali esigue (0,5 – 1% circa) si potrebbe effettivamente parlare di discalculia evolutiva. La quasi totalità delle segnalazioni consiste in casi di generale difficoltà nell´apprendimento, di atteggiamento negativo nei confronti della matematica, o di generalizzata difficoltà nell´area logico-matematica, ma non di un disturbo specifico.
Con il termine Discalculia non si intende fare riferimento alle difficoltà che in modo più o meno frequente vengono osservate nella comprensione di quella materia, indubbiamente così affascinante, ma nello stesso tempo complessa, che è la matematica e che vede spesso i ragazzi, soprattutto delle scuole superiori, impegnati a scoprire la soluzione di quesiti e problemi molto articolati.
Con tale termine si fa invece riferimento a un disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo in assenza di lesioni neurologiche e di problemi cognitivi più generali.
Per questo motivo, così come abbiamo visto per gli altri disturbi dell´apprendimento, è importante sottolineare che la discalculia si manifesta nonostante un´istruzione normale, un´intelligenza adeguata, un ambiente culturale e familiare favorevole.
Tale disturbo coinvolge, in particolare, l´acquisizione di abilità relativamente semplici, quali ad esempio la scrittura e la lettura dei numeri e il sistema del calcolo (come ad esempio la memorizzazione delle tabelline, l´esecuzione delle procedure di calcolo ecc.).
La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria:
- la discalculia primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
- la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, quali la dislessia, la disgrafia, ecc.
I bambini discalculici compiono frequentemente errori nell´identificare i numeri e nello scriverli, in particolare se sono lunghi con molte cifre, nel riconoscere le unità che compongono il numero, nell´ identificare i rapporti fra le cifre all´interno di un numero, nel saper scrivere numeri sotto dettatura, nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente, nello svolgimento delle quattro operazioni matematiche, nel cogliere nessi e relazioni matematiche, nell´associare ad una certa quantità il numero corrispondente, nell´imparare il significato dei segni (più, meno, per e diviso), nell´analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di un problema, nell´apprendere le regole dei calcoli (prestito, riporto, incolonnamento, ecc.), nell´apprendere semplici operazioni come ad esempio le tabelline, i cui risultati vengono ottenuti in modo automatico senza ricorrere a difficili procedure di calcolo, nell´organizzazione spazio-temporale e visuo-spaziale, nella coordinazione motoria, soprattutto fine, nello svolgimento di compiti in sequenza.
Più in generale, per quanto si impegni nello studio, il bambino o il ragazzo discalculico manifesta sempre grandi difficoltà nel fare i calcoli e ottiene spesso brutti voti. Inoltre, è possibile notare un grande affaticamento durante lo svolgimento degli esercizi matematici; questo perché, non avendo automatizzato le procedure di calcolo, deve impiegare molta attenzione per completare i compiti. Spesso gli scarsi risultati vengono interpretati come conseguenza dello scarso impegno, e il ragazzo finisce per essere colpevolizzato dagli adulti, con possibili ricadute sulla sua autostima.
La diagnosi di discalculia può essere effettuata solo alla fine del terzo anno della scuola primaria da uno psicologo e/o neuropsichiatra, solitamente affiancato da altre figure professionali.
Al termine del percorso diagnostico è possibile attuare specifiche attività di potenziamento volte al compenso delle difficoltà, oltre a predisporre gli aiuti previsti dalla legge 170/10 quali ad esempio la possibilità di usare la calcolatrice o la tavola pitagorica, ottenere tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, ecc. .
dott/ssa Sara Solarino
L´intelligenza numerica è un´abilità presente nell´essere umano fin dalla nascita e influenza il nostro modo di interpretare gli stimoli della realtà che ci circonda.
L´ Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la Discalculia Evolutiva come " un disturbo a base organica, geneticamente determinato ad espressione di una disfunzione cerebrale".
Attualmente in Italia, vengono segnalati 5 bambini con difficoltà di calcolo in ogni classe, ovvero circa il 20% della popolazione studentesca. Alcune ricerche hanno suggerito che solo il 2,5% della popolazione scolastica presenterebbe difficoltà di calcolo in associazione ad altri disturbi, e solo per percentuali esigue (0,5 – 1% circa) si potrebbe effettivamente parlare di discalculia evolutiva. La quasi totalità delle segnalazioni consiste in casi di generale difficoltà nell´apprendimento, di atteggiamento negativo nei confronti della matematica, o di generalizzata difficoltà nell´area logico-matematica, ma non di un disturbo specifico.
Con il termine Discalculia non si intende fare riferimento alle difficoltà che in modo più o meno frequente vengono osservate nella comprensione di quella materia, indubbiamente così affascinante, ma nello stesso tempo complessa, che è la matematica e che vede spesso i ragazzi, soprattutto delle scuole superiori, impegnati a scoprire la soluzione di quesiti e problemi molto articolati.
Con tale termine si fa invece riferimento a un disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo in assenza di lesioni neurologiche e di problemi cognitivi più generali.
Per questo motivo, così come abbiamo visto per gli altri disturbi dell´apprendimento, è importante sottolineare che la discalculia si manifesta nonostante un´istruzione normale, un´intelligenza adeguata, un ambiente culturale e familiare favorevole.
Tale disturbo coinvolge, in particolare, l´acquisizione di abilità relativamente semplici, quali ad esempio la scrittura e la lettura dei numeri e il sistema del calcolo (come ad esempio la memorizzazione delle tabelline, l´esecuzione delle procedure di calcolo ecc.).
La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria:
- la discalculia primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
- la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, quali la dislessia, la disgrafia, ecc.
I bambini discalculici compiono frequentemente errori nell´identificare i numeri e nello scriverli, in particolare se sono lunghi con molte cifre, nel riconoscere le unità che compongono il numero, nell´ identificare i rapporti fra le cifre all´interno di un numero, nel saper scrivere numeri sotto dettatura, nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente, nello svolgimento delle quattro operazioni matematiche, nel cogliere nessi e relazioni matematiche, nell´associare ad una certa quantità il numero corrispondente, nell´imparare il significato dei segni (più, meno, per e diviso), nell´analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di un problema, nell´apprendere le regole dei calcoli (prestito, riporto, incolonnamento, ecc.), nell´apprendere semplici operazioni come ad esempio le tabelline, i cui risultati vengono ottenuti in modo automatico senza ricorrere a difficili procedure di calcolo, nell´organizzazione spazio-temporale e visuo-spaziale, nella coordinazione motoria, soprattutto fine, nello svolgimento di compiti in sequenza.
Più in generale, per quanto si impegni nello studio, il bambino o il ragazzo discalculico manifesta sempre grandi difficoltà nel fare i calcoli e ottiene spesso brutti voti. Inoltre, è possibile notare un grande affaticamento durante lo svolgimento degli esercizi matematici; questo perché, non avendo automatizzato le procedure di calcolo, deve impiegare molta attenzione per completare i compiti. Spesso gli scarsi risultati vengono interpretati come conseguenza dello scarso impegno, e il ragazzo finisce per essere colpevolizzato dagli adulti, con possibili ricadute sulla sua autostima.
La diagnosi di discalculia può essere effettuata solo alla fine del terzo anno della scuola primaria da uno psicologo e/o neuropsichiatra, solitamente affiancato da altre figure professionali.
Al termine del percorso diagnostico è possibile attuare specifiche attività di potenziamento volte al compenso delle difficoltà, oltre a predisporre gli aiuti previsti dalla legge 170/10 quali ad esempio la possibilità di usare la calcolatrice o la tavola pitagorica, ottenere tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, ecc. .
dott/ssa Sara Solarino