LA RUBRICA DI KAIROS - " DISTURBI SPECIFICI DELL´APPRENDIMENTO: LA DISGRAFIA " DELLA DOTT/SSA SARA SOLARINO.
La scrittura è un "mezzo" per comunicare. Nonostante oggi sia possibile scrivere in modi alternativi all´uso della penna, in ambito scolastico la scrittura manuale viene richiesta in modo quasi esclusivo.
Tra i Disturbi Specifici dell´Apprendimento due sono quelli che coinvolgono maggiormente la scrittura : la DISGRAFIA e la DISORTOGRAFIA.
La DISGRAFIA è il disturbo specifico dell´apprendimento che coinvolge gli aspetti esecutivi e motori della grafia, di cui è compromessa la comprensibilità. E´ caratterizzata dalla difficoltà a scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. Si tratta di situazioni in cui la scrittura appare fluttuante e distorta nella grandezza, orientamento e spaziatura delle lettere, nella loro collocazione sul rigo di scrittura, nell´organizzazione dello spazio grafico del foglio, nella pressione troppo marcata o troppo debole e nella prensione della penna spesso poco funzionale.
La disgrafia vera e propria riguarda in primo luogo il grafico e non le regole ortografiche e sintattiche, che pure possono essere coinvolte, se non altro come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione da parte dello scrivente.
La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura, l´ impugnatura della penna è molte volte scorretta, e la pressione della mano sul foglio spesso troppo forte o troppo leggera.
La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione per scrivere è solitamente molto ridotta: il bambino non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le lettere e tra le parole, non segue la linea di scrittura, procedendo in "salita" o in "discesa" rispetto alla riga.
Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la loro forma è spesso irregolare, i legami tra le lettere sono scorretti.
Tutto ciò rende spesso la scrittura incomprensibile al bambino stesso, il quale non può quindi neanche individuare e correggere eventuali errori ortografici.
Lo sviluppo delle capacità percettive e di organizzazione spazio temporale si colloca in un´età cronologica che varia dai 4 ai 6 anni e si consolida durante il primo ciclo della scuola primaria; per questa ragione eventuali difficoltà vanno individuate precocemente in quanto la situazione tende a peggiorare nel tempo e il mancato consolidamento di tali abilità non solo incide sul rendimento scolastico ma può avere ripercussioni negative sul piano relazionale, generando sentimenti di inadeguatezza, delusione, e quindi demotivazione e disagio emotivo.
Si può fare una diagnosi di disgrafia a partire dalla seconda/terza classe della scuola primaria.
Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano la fluenza di scrittura e l´analisi qualitativa del segno grafico.
In genere il problema della scrittura disorganizzata viene sollevato dagli insegnanti elementari che lamentano la difficoltà di seguire il bambino nel suo disordine. Nelle due classi precedenti lo sforzo e il disordine sono in genere determinati dalla fatica dell´apprendimento. In terza elementare il gesto dovrebbe essere abbastanza automatizzato da lasciar spazio alla spontaneità e, di conseguenza, all´evidenziazione della difficoltà. Il bambino con disgrafia può risultare anche impacciato ed in difficoltà con alcuni compiti di motricità fine (come allacciarsi le scarpe, abbottonarsi la camicia). Può inoltre risultare poco organizzato nella gestione del materiale e del lavoro autonomo, anche intorno ai 10 o 11 anni, cioè alla fine della scuola elementare. Anche in assenza di altri disturbi, il bambino con disgrafia può avere difficoltà nella scrittura di numeri e nell´utilizzo dell´incolonnamento di cifre, se non è coadiuvato (soprattutto i primi tre anni) dall´insegnante attraverso l´utilizzo di strumenti come il colore. Esistono anche in commercio particolari supporti per agevolare il bambino disgrafico, come elementi in gomma da applicare alla matita e alla penna per correggere l´impugnatura, o quaderni con evidenziazione delle righe per facilitare la gestione dello spazio.
La sua prestazione sul piano grafico può migliorare con il tempo solo grazie all´intervento di figure esperte.
La disgrafia infantile viene considerata un disturbo specifico dell´apprendimento spesso associato alla disortografia, di cui parleremo nel prossimo articolo.
Tra i Disturbi Specifici dell´Apprendimento due sono quelli che coinvolgono maggiormente la scrittura : la DISGRAFIA e la DISORTOGRAFIA.
La DISGRAFIA è il disturbo specifico dell´apprendimento che coinvolge gli aspetti esecutivi e motori della grafia, di cui è compromessa la comprensibilità. E´ caratterizzata dalla difficoltà a scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. Si tratta di situazioni in cui la scrittura appare fluttuante e distorta nella grandezza, orientamento e spaziatura delle lettere, nella loro collocazione sul rigo di scrittura, nell´organizzazione dello spazio grafico del foglio, nella pressione troppo marcata o troppo debole e nella prensione della penna spesso poco funzionale.
La disgrafia vera e propria riguarda in primo luogo il grafico e non le regole ortografiche e sintattiche, che pure possono essere coinvolte, se non altro come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione da parte dello scrivente.
La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura, l´ impugnatura della penna è molte volte scorretta, e la pressione della mano sul foglio spesso troppo forte o troppo leggera.
La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione per scrivere è solitamente molto ridotta: il bambino non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le lettere e tra le parole, non segue la linea di scrittura, procedendo in "salita" o in "discesa" rispetto alla riga.
Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la loro forma è spesso irregolare, i legami tra le lettere sono scorretti.
Tutto ciò rende spesso la scrittura incomprensibile al bambino stesso, il quale non può quindi neanche individuare e correggere eventuali errori ortografici.
Lo sviluppo delle capacità percettive e di organizzazione spazio temporale si colloca in un´età cronologica che varia dai 4 ai 6 anni e si consolida durante il primo ciclo della scuola primaria; per questa ragione eventuali difficoltà vanno individuate precocemente in quanto la situazione tende a peggiorare nel tempo e il mancato consolidamento di tali abilità non solo incide sul rendimento scolastico ma può avere ripercussioni negative sul piano relazionale, generando sentimenti di inadeguatezza, delusione, e quindi demotivazione e disagio emotivo.
Si può fare una diagnosi di disgrafia a partire dalla seconda/terza classe della scuola primaria.
Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano la fluenza di scrittura e l´analisi qualitativa del segno grafico.
In genere il problema della scrittura disorganizzata viene sollevato dagli insegnanti elementari che lamentano la difficoltà di seguire il bambino nel suo disordine. Nelle due classi precedenti lo sforzo e il disordine sono in genere determinati dalla fatica dell´apprendimento. In terza elementare il gesto dovrebbe essere abbastanza automatizzato da lasciar spazio alla spontaneità e, di conseguenza, all´evidenziazione della difficoltà. Il bambino con disgrafia può risultare anche impacciato ed in difficoltà con alcuni compiti di motricità fine (come allacciarsi le scarpe, abbottonarsi la camicia). Può inoltre risultare poco organizzato nella gestione del materiale e del lavoro autonomo, anche intorno ai 10 o 11 anni, cioè alla fine della scuola elementare. Anche in assenza di altri disturbi, il bambino con disgrafia può avere difficoltà nella scrittura di numeri e nell´utilizzo dell´incolonnamento di cifre, se non è coadiuvato (soprattutto i primi tre anni) dall´insegnante attraverso l´utilizzo di strumenti come il colore. Esistono anche in commercio particolari supporti per agevolare il bambino disgrafico, come elementi in gomma da applicare alla matita e alla penna per correggere l´impugnatura, o quaderni con evidenziazione delle righe per facilitare la gestione dello spazio.
La sua prestazione sul piano grafico può migliorare con il tempo solo grazie all´intervento di figure esperte.
La disgrafia infantile viene considerata un disturbo specifico dell´apprendimento spesso associato alla disortografia, di cui parleremo nel prossimo articolo.