LA RUBRICA DI KAIROS - " DISTURBI SPECIFICI DELL´APPRENDIMENTO: LA DISORTOGRAFIA. " DELLA DOTT/SSA SARA SOLARINO
La scrittura è un´abilità molto complessa si articola in diversi livelli di competenze e si costituisce come un percorso lungo, formato da più tappe, ognuna delle quali prevede l´acquisizione di abilità cognitive e competenze grafo-motorie via via più sofisticate.
Nello scorso articolo abbiamo detto che tra i Disturbi Specifici dell´Apprendimento due sono quelli che coinvolgono maggiormente la scrittura : la DISGRAFIA e la DISORTOGRAFIA e abbiamo analizzato gli aspetti della Disgrafia. Oggi invece analizzeremo la Disortografia.
La DISORTOGRAFIA è una marcata difficoltà nell´applicare le regole di conversione dal suono alla parola scritta come ad esempio riconoscere i suoni che compongono la parola, individuare le lettere che la compongono e le regolarità o irregolarità ortografiche presenti, individuare il corretto ordine con cui questi elementi si compongono. Può derivare da una difficoltà di linguaggio, da scarse capacità di percezione visiva e uditiva, da un´organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, da un processo lento nella simbolizzazione grafica. E´ quindi il disturbo specifico di scrittura che riguarda la componente costruttiva della scrittura (ovvero gli aspetti linguistici) e consiste nella difficoltà di scrivere in maniera corretta dal punto di vista grammaticale.
Il bambino disortografico presenta un numero di errori nella scrittura di parole, frasi, periodi maggiore di quanto previsto in base all´età , al profilo intellettivo e al livello d´istruzione, non imputabili alla mancanza di esperienza o a problemi motori e sensoriali.
Non si può dire che non conosce le regole, ma che ha difficoltà sottostanti, per esempio può produrre errori di omissione (es. pote per ponte o camica per camicia), scambi di lettere (es. vaccia per faccia; parde per parte), inversioni di lettere o di errato utilizzo di regole ortografiche (es. il per li; spicologia per psicologia), errori di doppie ( es. palone invece di pallone), errori con CH-GH, CIE-CIA, GN, GLI (es. ciave invece di chiave; ranio invece di ragno), errori con H o CQ ( es. a speso invece di ha speso; quore invece di cuore), errori di accento (es. percio invece di perciò), confusione tra fonemi simili (es. F e V; T e D; B e P; L e R, ...), ecc.
E´ possibile fare una diagnosi di disortografia sempre a partire dalla fine della seconda classe della primaria. Spesso la disortografia si associa a una diagnosi di dislessia, perché gli apprendimenti della lettura e della competenza ortografica risultano strettamente legati. Infatti da un lato, una scarsa capacità di lettura limita la possibilità del bambino di sperimentare e familiarizzare con le caratteristiche della lingua scritta, penalizzando l´acquisizione delle competenze ortografiche; dall´altro, la debolezza ortografica impedisce al bambino di fruire del traino della scrittura, per meglio padroneggiare i meccanismi di lettura.
Nei casi meno gravi, il numero degli errori può ridursi a livelli di normalità se il soggetto pone tutta la sua attenzione alle regole di conversione fra suono e grafema (per esempio in un dettato), ma questi possono ripresentarsi quando la richiesta è di distribuire le proprie risorse cognitive fra competenza ortografica, sintassi, produzione di idee ed esposizione (per esempio in un tema). Ciò è dovuto al fatto che tale competenza fatica a diventare automatica e momenti di affaticamento o richieste che impegnano le risorse cognitive ed attentive possono provocare un aumento degli errori.
L´intervento riabilitativo varia in funzione dei processi cognitivi che sono risultati disfunzionali all´interno del percorso di valutazione. Sicuramente è raccomandato un intervento il più possibile tempestivo e specialistico, sia per approfittare di questa fase evolutiva in cui l´alunno è predisposto a specifici apprendimenti, sia per evitare il rischio del consolidamento degli errori.
Al fine di programmare un trattamento riabilitativo il più possibile individualizzato, mirato, specifico e calibrato sul bambino con particolari caratteristiche, è opportuno eseguire una accurata valutazione clinica. La collaborazione con la scuola e la famiglia sono fondamentali, al fine di concertare modalità d´intervento il più possibile uniformi, per evitare quella confusione che potrebbe crearsi nell´alunno quando si prendono in considerazione diversi metodi e strategie di apprendimento.
dott/ssa Sara Solarino
Nello scorso articolo abbiamo detto che tra i Disturbi Specifici dell´Apprendimento due sono quelli che coinvolgono maggiormente la scrittura : la DISGRAFIA e la DISORTOGRAFIA e abbiamo analizzato gli aspetti della Disgrafia. Oggi invece analizzeremo la Disortografia.
La DISORTOGRAFIA è una marcata difficoltà nell´applicare le regole di conversione dal suono alla parola scritta come ad esempio riconoscere i suoni che compongono la parola, individuare le lettere che la compongono e le regolarità o irregolarità ortografiche presenti, individuare il corretto ordine con cui questi elementi si compongono. Può derivare da una difficoltà di linguaggio, da scarse capacità di percezione visiva e uditiva, da un´organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, da un processo lento nella simbolizzazione grafica. E´ quindi il disturbo specifico di scrittura che riguarda la componente costruttiva della scrittura (ovvero gli aspetti linguistici) e consiste nella difficoltà di scrivere in maniera corretta dal punto di vista grammaticale.
Il bambino disortografico presenta un numero di errori nella scrittura di parole, frasi, periodi maggiore di quanto previsto in base all´età , al profilo intellettivo e al livello d´istruzione, non imputabili alla mancanza di esperienza o a problemi motori e sensoriali.
Non si può dire che non conosce le regole, ma che ha difficoltà sottostanti, per esempio può produrre errori di omissione (es. pote per ponte o camica per camicia), scambi di lettere (es. vaccia per faccia; parde per parte), inversioni di lettere o di errato utilizzo di regole ortografiche (es. il per li; spicologia per psicologia), errori di doppie ( es. palone invece di pallone), errori con CH-GH, CIE-CIA, GN, GLI (es. ciave invece di chiave; ranio invece di ragno), errori con H o CQ ( es. a speso invece di ha speso; quore invece di cuore), errori di accento (es. percio invece di perciò), confusione tra fonemi simili (es. F e V; T e D; B e P; L e R, ...), ecc.
E´ possibile fare una diagnosi di disortografia sempre a partire dalla fine della seconda classe della primaria. Spesso la disortografia si associa a una diagnosi di dislessia, perché gli apprendimenti della lettura e della competenza ortografica risultano strettamente legati. Infatti da un lato, una scarsa capacità di lettura limita la possibilità del bambino di sperimentare e familiarizzare con le caratteristiche della lingua scritta, penalizzando l´acquisizione delle competenze ortografiche; dall´altro, la debolezza ortografica impedisce al bambino di fruire del traino della scrittura, per meglio padroneggiare i meccanismi di lettura.
Nei casi meno gravi, il numero degli errori può ridursi a livelli di normalità se il soggetto pone tutta la sua attenzione alle regole di conversione fra suono e grafema (per esempio in un dettato), ma questi possono ripresentarsi quando la richiesta è di distribuire le proprie risorse cognitive fra competenza ortografica, sintassi, produzione di idee ed esposizione (per esempio in un tema). Ciò è dovuto al fatto che tale competenza fatica a diventare automatica e momenti di affaticamento o richieste che impegnano le risorse cognitive ed attentive possono provocare un aumento degli errori.
L´intervento riabilitativo varia in funzione dei processi cognitivi che sono risultati disfunzionali all´interno del percorso di valutazione. Sicuramente è raccomandato un intervento il più possibile tempestivo e specialistico, sia per approfittare di questa fase evolutiva in cui l´alunno è predisposto a specifici apprendimenti, sia per evitare il rischio del consolidamento degli errori.
Al fine di programmare un trattamento riabilitativo il più possibile individualizzato, mirato, specifico e calibrato sul bambino con particolari caratteristiche, è opportuno eseguire una accurata valutazione clinica. La collaborazione con la scuola e la famiglia sono fondamentali, al fine di concertare modalità d´intervento il più possibile uniformi, per evitare quella confusione che potrebbe crearsi nell´alunno quando si prendono in considerazione diversi metodi e strategie di apprendimento.
dott/ssa Sara Solarino