LA RUBRICA DI KAIROS - " GENERAZIONE " Z " : C´ERANO UNA VOLTA GLI ADOLESCENTI..." DELLA DOTT/SSA MARIALUISA COLOMBO
L´adolescenza, il termine deriva dal latino adolescentia, dal verbo adolescĕre che vuol dire crescere.
In questa fase di vita il corpo cambia velocemente, si assiste ad uno sviluppo dei processi cognitivi, ad una sempre maggiore consapevolezza delle proprie capacità, ed un aumento delle relazioni che non hanno più solo una base amicale. Questo stravolgimento fisico, biologico e cognitivo è incontrollato, perciò risulta facile farsi prendere dal panico. La statura fisica, il sesso, i capelli e i vestiti possono diventare un dramma in quanto si percepisce il proprio corpo come totalizzante e inclusivo dell´intera personalità. Soprattutto oggi per il prevalente peso valoriale che ad esso si dà.
Il riconoscimento di una fase adolescenziale inizia con la rivoluzione industriale e l´istituzione della scuola dell´obbligo, prima di allora si passava dall´infanzia all´età adulta in modo automatico, a seguito dello sviluppo puberale; successivamente, il periodo adolescenziale terminava con il compimento della maggiore età e con l´ingresso del ragazzo nel mondo del lavoro.
Oggi l´adolescenza si è allungata fino alla soglia dei 20 anni quando i giovani cominciano ad affacciarsi alla vita adulta il processo si è dilatato nel tempo perché i ragazzi continuano gli studi dopo la maturità.
Gli adolescenti di oggi vengono chiamati dai tecnici "Generazione Zero", essa è in gran parte composta dai figli della Generazione X (1963-1980),che è stata offuscata da quella successiva, più numerosa, i Millennials.
La Generazione Z conosciuta anche come Post-Millennials identifica, dunque, i ragazzi nati dopo i Millennials, tra seconda metà degli anni novanta fino al 2010.
Un aspetto caratterizzante questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dalla giovane età; infatti, i ragazzi sono avvezzi all´uso della tecnologia e i social media, che incidono per una parte significativa nel loro processo di socializzazione sin dalla prima infanzia.
Si stima che nel 2015 il 77% dei ragazzi tra i 12 e i 17 possedeva un telefono cellulare: non è difficile immaginare che questa percentuale è destinata a crescere nel tempo e come questa tecnologia li possa influenziare in termini di studio e apprendimento.
Quando i bambini diventano adolescenti, ricevere un cellulare diventa un rito di passaggio che permette loro di tenersi in contatto con i loro coetanei; questa pratica è oggi socialmente accettata, anche possederne uno sin da piccoli.
L´utilizzo dei social media non è solo finalizzato ad essere aggiornati su ciò che succede nel mondo, ma anche e soprattutto per sviluppare e mantenere vive relazioni con persone vicine, diventando parte integrante delle vite quotidiane. Questa generazione utilizza i social per rafforzare il rapporto con gli amici e per farsene di nuovi; essi interagiscono anche con persone che non avrebbero mai potuto incontrare nella vita reale, ed è così che i social diventano uno strumento di creazione di identità.
In questo momento, particolare per tutta la famiglia, i genitori non possono esercitare un´autorità totale: "le barriere" devono essere permeabili, si dovrebbe riuscire a creare dei confini diversi da quelli che possedeva precedentemente, quando i figli erano più piccoli;i confini troppo rigidi prima o poi si rompono e creare attriti in famiglia, mentre quelli troppo cedevoli rischiano di non garantire il giusto "percorso " da compiere e di deragliare in campi problematici.
Gli adolescenti, infatti, introducono all´interno della famiglia nuovi valori, nuove idee e soprattutto nuovi amici. Confini familiari flessibili consentono all´adolescente di entrare nella famiglia, di esserne dipendente quando non è ancora autonomo o, viceversa, indipendente quando è pronto ad uscire per sperimentare livelli sempre maggiori di autonomia.
Tale flessibilità dei confini impone uno stress su tutti i componenti della famiglia che sono chiamati a ridefinire i rapporti reciproci: il figlio diviene un interlocutore sempre più attivo che rivendica il suo sviluppo e l´opportunità di essere degno della loro fiducia, i genitori, dal canto loro, non possono ignorare la sua ricerca di un rapporto sempre più paritario.
La famiglia oggi, rispetto al passato, ha un ruolo più centrale nella vita dei figli, soprattutto perché vi vivono più a lungo, fino alla soglia dei trent´anni e per un tempo qualitativamente più lungo dato che preferiscono rimanere in casa, anche perché hanno un più facile accesso alla tecnologia.
L´aumento dei casi di malessere negli ultimi anni tra gli adolescenti fa riflettere.
I ragazzi possono cadere in un vero e proprio abisso in cui ci si sente inutili, impotenti, talvolta tormentati da sensi di colpa, vergogna o disperazione.
È uno stato che prende il posto di un normale processo di crescita e può arrivare ad ostacolare seriamente il futuro del giovane soggetto.
Spesso si trascurano i problemi di umore dei ragazzi che vengono identificati con impertinenza, maleducazione e insolenza e quindi non presi in considerazione in maniera adeguata. Essi potrebbero essere all´origine di insuccessi scolastici, dipendenza di sostanze, disturbi del carattere fino ad arrivare a condotte estreme.
Ragazze e ragazzi non esprimono allo stesso modo il loro malessere: le prime possono esprimerlo attraverso l´errata percezione del loro corpo mentre i ragazzi mostrano i loro disagi con aggressività mascherando tensione e sofferenza.
Le origini delle sofferenze di un adolescente si annidano nella famiglia dove a volte le interazioni tra genitori e figli risultano problematiche, ma anche nel rapporto con i pari e con gli educatori, la pressione socio-culturale gioca un ruolo fondamentale.
lo studio Kairòs, per aiutare le famiglie in questo periodo particolarmente delicato, organizza incontri di gruppo volti all´ascolto e al sostegno degli adolescenti e dei loro genitori.
Per informazioni e contatti telefonare al numero di Kairòs 331-8303230 o inviateci una email all´indirizzo di posta elettronica kairospozzallo@gmail.com
Dott.ssa Marialuisa Colombo
In questa fase di vita il corpo cambia velocemente, si assiste ad uno sviluppo dei processi cognitivi, ad una sempre maggiore consapevolezza delle proprie capacità, ed un aumento delle relazioni che non hanno più solo una base amicale. Questo stravolgimento fisico, biologico e cognitivo è incontrollato, perciò risulta facile farsi prendere dal panico. La statura fisica, il sesso, i capelli e i vestiti possono diventare un dramma in quanto si percepisce il proprio corpo come totalizzante e inclusivo dell´intera personalità. Soprattutto oggi per il prevalente peso valoriale che ad esso si dà.
Il riconoscimento di una fase adolescenziale inizia con la rivoluzione industriale e l´istituzione della scuola dell´obbligo, prima di allora si passava dall´infanzia all´età adulta in modo automatico, a seguito dello sviluppo puberale; successivamente, il periodo adolescenziale terminava con il compimento della maggiore età e con l´ingresso del ragazzo nel mondo del lavoro.
Oggi l´adolescenza si è allungata fino alla soglia dei 20 anni quando i giovani cominciano ad affacciarsi alla vita adulta il processo si è dilatato nel tempo perché i ragazzi continuano gli studi dopo la maturità.
Gli adolescenti di oggi vengono chiamati dai tecnici "Generazione Zero", essa è in gran parte composta dai figli della Generazione X (1963-1980),che è stata offuscata da quella successiva, più numerosa, i Millennials.
La Generazione Z conosciuta anche come Post-Millennials identifica, dunque, i ragazzi nati dopo i Millennials, tra seconda metà degli anni novanta fino al 2010.
Un aspetto caratterizzante questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dalla giovane età; infatti, i ragazzi sono avvezzi all´uso della tecnologia e i social media, che incidono per una parte significativa nel loro processo di socializzazione sin dalla prima infanzia.
Si stima che nel 2015 il 77% dei ragazzi tra i 12 e i 17 possedeva un telefono cellulare: non è difficile immaginare che questa percentuale è destinata a crescere nel tempo e come questa tecnologia li possa influenziare in termini di studio e apprendimento.
Quando i bambini diventano adolescenti, ricevere un cellulare diventa un rito di passaggio che permette loro di tenersi in contatto con i loro coetanei; questa pratica è oggi socialmente accettata, anche possederne uno sin da piccoli.
L´utilizzo dei social media non è solo finalizzato ad essere aggiornati su ciò che succede nel mondo, ma anche e soprattutto per sviluppare e mantenere vive relazioni con persone vicine, diventando parte integrante delle vite quotidiane. Questa generazione utilizza i social per rafforzare il rapporto con gli amici e per farsene di nuovi; essi interagiscono anche con persone che non avrebbero mai potuto incontrare nella vita reale, ed è così che i social diventano uno strumento di creazione di identità.
In questo momento, particolare per tutta la famiglia, i genitori non possono esercitare un´autorità totale: "le barriere" devono essere permeabili, si dovrebbe riuscire a creare dei confini diversi da quelli che possedeva precedentemente, quando i figli erano più piccoli;i confini troppo rigidi prima o poi si rompono e creare attriti in famiglia, mentre quelli troppo cedevoli rischiano di non garantire il giusto "percorso " da compiere e di deragliare in campi problematici.
Gli adolescenti, infatti, introducono all´interno della famiglia nuovi valori, nuove idee e soprattutto nuovi amici. Confini familiari flessibili consentono all´adolescente di entrare nella famiglia, di esserne dipendente quando non è ancora autonomo o, viceversa, indipendente quando è pronto ad uscire per sperimentare livelli sempre maggiori di autonomia.
Tale flessibilità dei confini impone uno stress su tutti i componenti della famiglia che sono chiamati a ridefinire i rapporti reciproci: il figlio diviene un interlocutore sempre più attivo che rivendica il suo sviluppo e l´opportunità di essere degno della loro fiducia, i genitori, dal canto loro, non possono ignorare la sua ricerca di un rapporto sempre più paritario.
La famiglia oggi, rispetto al passato, ha un ruolo più centrale nella vita dei figli, soprattutto perché vi vivono più a lungo, fino alla soglia dei trent´anni e per un tempo qualitativamente più lungo dato che preferiscono rimanere in casa, anche perché hanno un più facile accesso alla tecnologia.
L´aumento dei casi di malessere negli ultimi anni tra gli adolescenti fa riflettere.
I ragazzi possono cadere in un vero e proprio abisso in cui ci si sente inutili, impotenti, talvolta tormentati da sensi di colpa, vergogna o disperazione.
È uno stato che prende il posto di un normale processo di crescita e può arrivare ad ostacolare seriamente il futuro del giovane soggetto.
Spesso si trascurano i problemi di umore dei ragazzi che vengono identificati con impertinenza, maleducazione e insolenza e quindi non presi in considerazione in maniera adeguata. Essi potrebbero essere all´origine di insuccessi scolastici, dipendenza di sostanze, disturbi del carattere fino ad arrivare a condotte estreme.
Ragazze e ragazzi non esprimono allo stesso modo il loro malessere: le prime possono esprimerlo attraverso l´errata percezione del loro corpo mentre i ragazzi mostrano i loro disagi con aggressività mascherando tensione e sofferenza.
Le origini delle sofferenze di un adolescente si annidano nella famiglia dove a volte le interazioni tra genitori e figli risultano problematiche, ma anche nel rapporto con i pari e con gli educatori, la pressione socio-culturale gioca un ruolo fondamentale.
lo studio Kairòs, per aiutare le famiglie in questo periodo particolarmente delicato, organizza incontri di gruppo volti all´ascolto e al sostegno degli adolescenti e dei loro genitori.
Per informazioni e contatti telefonare al numero di Kairòs 331-8303230 o inviateci una email all´indirizzo di posta elettronica kairospozzallo@gmail.com
Dott.ssa Marialuisa Colombo