LA RUBRICA DI KAIROS - " GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SULL´AUTISMO " DELLA DOTT/SSA SARA SOLARINO.
Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo
L´autismo è una condizione che ha mille sfaccettature, rende molto difficile la vita dei pazienti e dei loro familiari e le cui cause sono ancora misteriose e oggetto di studio.
Il 2 aprile 2017 si è celebrata la nona Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo, un evento organizzato dall´ONU sin dal 2007 che mira a puntare l´attenzione sulle sindromi dello spettro autistico, sulla ricerca, sull´assistenza e su quanto tante associazioni in tutto il mondo si impegnano a fare quotidianamente per chi soffre di questa malattia.
In occasione del 2 aprile 2017, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell´Autismo il mondo si è tinto di blu per manifestare un segno di consapevolezza nei confronti della sindrome che è cresciuta di 10 volte negli ultimi 40 anni e in Italia si apre la Campagna #sfidAutismo17, dal 27 marzo all´8 maggio.
Come leggiamo sul sito della Fondazione Italiana per l´Autismo Onlus, grazie a questa campagna, lanciata per la prima volta lo scorso anno, non solo si è contribuito a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome delle spettro autistico e delle loro famiglie con l´avvio, ad esempio, del servizio del Telefono Blu Autismo, o sono stati sostenuti alcuni progetti importanti di ricerca scientifica, in grado di individuare sempre più precocemente l´autismo e di scoprire nuovi interventi per curarlo, ma è aumentato presso il grande pubblico la consapevolezza delle problematiche che vivono queste persone ed i loro familiari.
Come ogni anno il 2 aprile, per la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo, alcuni dei monumenti più importanti del mondo – come l´Empire State Building di New York e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro – si sono tinti di blu, il colore scelto dall´ONU per l´autismo.
In Italia sono tante le piazze e monumenti che si illuminano o hanno un segno blu e ci sono tanti volontari che raccontano il quotidiano, il senso di solitudine, talvolta, di isolamento, che le famiglie di una persona con sindrome dello spettro autistico avvertono.
Si stima che 300-500mila persone nel nostro Paese convivano con una forma di autismo e negli Stati Uniti stando ai dati dei CDC, un bambino su 88 è colpito dall´autismo, numeri in crescita di dieci volte rispetto a 40 anni fa.
Ma che cosa è l´autismo?
L´origine etimologica del termine rimanda chiaramente a quelle difficoltà comunicative e sociali e nell´attenzione condivisa che si riscontrano a diversi livelli e secondo modalità estremamente differenziate nei disturbi dello spettro autistico.
Il termine autismo, etimologicamente deriva dal greco αὐτός (autos) «stesso», ovvero «se stesso», termine coniato all´inizio del novecento dallo psichiatra psicodinamico svizzero Eugen Bleuler. In seguito Kanner adottò ufficialmente il termine ´autismo precoce infantile´ per indicare una specifica sindrome osservata in dei bambini che manifestavano alcune caratteristiche peculiari. Kanner descrisse questi suoi pazienti come tendenti all´isolamento e poco reattivi in ambito relazionale. Alcuni di essi apparivano funzionalmente muti o con linguaggio ecolalico, altri mostravano una caratteristica inversione pronominale. Molti di questi pazienti avevano una paura ossessiva che avvenisse qualche cambiamento nell´ambiente circostante, mentre altri presentavano specifiche abilità isolate incredibilmente sviluppate accanto però ad un ritardo generale dello sviluppo.
Ad oggi le vecchie teorie psicodinamiche che imputavano le cause dell´autismo a carenze materne sono completamente screditate in letteratura e considerate prive di fondamento scientifico.
Per capire che cosa è l´autismo, o tecnicamente meglio definito come Disturbo dello Spettro Autistico, oltre a un elenco di sintomi e criteri diagnostici facendo riferimento al Diagnostic Statistic Manual 5 (DSM 5, 2013 ), per quanto essenziali in ambito clinico, è utile capire come oggi le principali correnti teoriche ed empiriche concettualizzano i disturbi dello Spettro Autistico e quali aspetti ne prendono in considerazione.
Secondo diversi studiosi internazionali, quando parliamo di Disturbi dello Spettro Autistico dobbiamo collocarci secondo un asse di neurotipicità – neurodiversità. Questo significa considerare gli individui con disturbi dello spettro autistico come soggetti caratterizzati soprattutto da un diverso modo di percepire la realtà che ne condiziona il comportamento e le abilità comunicative.
La diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico secondo il DSM-5 include sotto questa etichetta diagnostica il Disturbo Autistico (autismo), la Sindrome di Asperger, il Disturbo disintegrativo dell´infanzia, e Disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati.
La differenziazione chiave sta dunque ora nel distinguere lo spettro autistico rispetto allo sviluppo tipico e ad altri disturbi non nello spettro. Secondo questa prospettiva i Disturbi dello Spettro Autistico sono concettualizzati come un insieme comune di comportamenti e sono meglio rappresentati da una singola categoria diagnostica che si possa adattare alle diverse ed eterogenee presentazioni cliniche individuali. Un singolo spettro riflette meglio lo stato attuale delle conoscenza riguardo la patologia e la sua manifestazione clinica che appunto può essere altamente eterogenea e differenziata caso per caso, con diversi livelli di gravità.
Al momento non si conoscono esattamente quali siano le cause dell´autismo, e vi è accordo tra gli studiosi nel sostenere che vi sia una multifattorialità alla base delle origini eziopatogenetiche dei disturbi dello spettro autistico. Per multifattorialità intendiamo sia aspetti genetici, che aspetti legati all´interazione tra geni e fattori ambientali, che altre variabili di ordine biologico.
Fondamentale quindi puntare sempre l´attenzione sulla ricerca per riuscire a dare delle risposte sempre più precise riguardo a questo argomento ancora ricco di interrogativi ecco quindi l´importanza che assume la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo perché "Conoscere vuol dire Comprendere".
dott/ssa Sara Solarino
L´autismo è una condizione che ha mille sfaccettature, rende molto difficile la vita dei pazienti e dei loro familiari e le cui cause sono ancora misteriose e oggetto di studio.
Il 2 aprile 2017 si è celebrata la nona Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo, un evento organizzato dall´ONU sin dal 2007 che mira a puntare l´attenzione sulle sindromi dello spettro autistico, sulla ricerca, sull´assistenza e su quanto tante associazioni in tutto il mondo si impegnano a fare quotidianamente per chi soffre di questa malattia.
In occasione del 2 aprile 2017, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell´Autismo il mondo si è tinto di blu per manifestare un segno di consapevolezza nei confronti della sindrome che è cresciuta di 10 volte negli ultimi 40 anni e in Italia si apre la Campagna #sfidAutismo17, dal 27 marzo all´8 maggio.
Come leggiamo sul sito della Fondazione Italiana per l´Autismo Onlus, grazie a questa campagna, lanciata per la prima volta lo scorso anno, non solo si è contribuito a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome delle spettro autistico e delle loro famiglie con l´avvio, ad esempio, del servizio del Telefono Blu Autismo, o sono stati sostenuti alcuni progetti importanti di ricerca scientifica, in grado di individuare sempre più precocemente l´autismo e di scoprire nuovi interventi per curarlo, ma è aumentato presso il grande pubblico la consapevolezza delle problematiche che vivono queste persone ed i loro familiari.
Come ogni anno il 2 aprile, per la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo, alcuni dei monumenti più importanti del mondo – come l´Empire State Building di New York e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro – si sono tinti di blu, il colore scelto dall´ONU per l´autismo.
In Italia sono tante le piazze e monumenti che si illuminano o hanno un segno blu e ci sono tanti volontari che raccontano il quotidiano, il senso di solitudine, talvolta, di isolamento, che le famiglie di una persona con sindrome dello spettro autistico avvertono.
Si stima che 300-500mila persone nel nostro Paese convivano con una forma di autismo e negli Stati Uniti stando ai dati dei CDC, un bambino su 88 è colpito dall´autismo, numeri in crescita di dieci volte rispetto a 40 anni fa.
Ma che cosa è l´autismo?
L´origine etimologica del termine rimanda chiaramente a quelle difficoltà comunicative e sociali e nell´attenzione condivisa che si riscontrano a diversi livelli e secondo modalità estremamente differenziate nei disturbi dello spettro autistico.
Il termine autismo, etimologicamente deriva dal greco αὐτός (autos) «stesso», ovvero «se stesso», termine coniato all´inizio del novecento dallo psichiatra psicodinamico svizzero Eugen Bleuler. In seguito Kanner adottò ufficialmente il termine ´autismo precoce infantile´ per indicare una specifica sindrome osservata in dei bambini che manifestavano alcune caratteristiche peculiari. Kanner descrisse questi suoi pazienti come tendenti all´isolamento e poco reattivi in ambito relazionale. Alcuni di essi apparivano funzionalmente muti o con linguaggio ecolalico, altri mostravano una caratteristica inversione pronominale. Molti di questi pazienti avevano una paura ossessiva che avvenisse qualche cambiamento nell´ambiente circostante, mentre altri presentavano specifiche abilità isolate incredibilmente sviluppate accanto però ad un ritardo generale dello sviluppo.
Ad oggi le vecchie teorie psicodinamiche che imputavano le cause dell´autismo a carenze materne sono completamente screditate in letteratura e considerate prive di fondamento scientifico.
Per capire che cosa è l´autismo, o tecnicamente meglio definito come Disturbo dello Spettro Autistico, oltre a un elenco di sintomi e criteri diagnostici facendo riferimento al Diagnostic Statistic Manual 5 (DSM 5, 2013 ), per quanto essenziali in ambito clinico, è utile capire come oggi le principali correnti teoriche ed empiriche concettualizzano i disturbi dello Spettro Autistico e quali aspetti ne prendono in considerazione.
Secondo diversi studiosi internazionali, quando parliamo di Disturbi dello Spettro Autistico dobbiamo collocarci secondo un asse di neurotipicità – neurodiversità. Questo significa considerare gli individui con disturbi dello spettro autistico come soggetti caratterizzati soprattutto da un diverso modo di percepire la realtà che ne condiziona il comportamento e le abilità comunicative.
La diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico secondo il DSM-5 include sotto questa etichetta diagnostica il Disturbo Autistico (autismo), la Sindrome di Asperger, il Disturbo disintegrativo dell´infanzia, e Disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati.
La differenziazione chiave sta dunque ora nel distinguere lo spettro autistico rispetto allo sviluppo tipico e ad altri disturbi non nello spettro. Secondo questa prospettiva i Disturbi dello Spettro Autistico sono concettualizzati come un insieme comune di comportamenti e sono meglio rappresentati da una singola categoria diagnostica che si possa adattare alle diverse ed eterogenee presentazioni cliniche individuali. Un singolo spettro riflette meglio lo stato attuale delle conoscenza riguardo la patologia e la sua manifestazione clinica che appunto può essere altamente eterogenea e differenziata caso per caso, con diversi livelli di gravità.
Al momento non si conoscono esattamente quali siano le cause dell´autismo, e vi è accordo tra gli studiosi nel sostenere che vi sia una multifattorialità alla base delle origini eziopatogenetiche dei disturbi dello spettro autistico. Per multifattorialità intendiamo sia aspetti genetici, che aspetti legati all´interazione tra geni e fattori ambientali, che altre variabili di ordine biologico.
Fondamentale quindi puntare sempre l´attenzione sulla ricerca per riuscire a dare delle risposte sempre più precise riguardo a questo argomento ancora ricco di interrogativi ecco quindi l´importanza che assume la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull´Autismo perché "Conoscere vuol dire Comprendere".
dott/ssa Sara Solarino