LA RUBRICA DI " KAIROS " - " I MUSCOLI SONO ... LO SPECCHIO DELL´ANIMA !" DELLA DOTTSSA MELODY BELVEDERE
I muscoli sono...lo specchio dell´anima!
Il muscolo ileopsoas come cartina tornasole delle nostre emozioni
Quante volte ci siamo ritrovati a dire (o a sentire) la famosa frase: " Gli occhi sono lo specchio dell´anima"?
Metaforicamente parlando non potremmo mai contraddirla, eppure "anatomicamente" e a livello "psicomotorio funzionale" abbiamo un altro specchio dell´anima: il muscolo ileopsoas (o più semplicemente psoas).
Quest´ultimo si è guadagnato infatti l´appellativo "muscolo dell´anima", grazie alla sensibilità che sembra avere rispetto ai sentimenti, alle emozioni e agli stati d´animo che la persona vive.
Il muscolo ileopsoas è uno dei due muscoli interni dell´anca: contraendosi, flette la coscia sul bacino, avvicinandola e ruotandola esternamente; se prende punto fisso sul femore, flette il tronco e lo inclina dal proprio lato. Ha la caratteristica unica di essere l´unico muscolo che collega la colonna vertebrale alle gambe. Esso dà forza e stabilità al nostro centro, influisce sulla postura, sull´equilibrio, sulla mobilità articolare, sull´ampiezza e sulla qualità del movimento, oltre che sul funzionamento degli organi dell´addome e sul respiro, poiché collegato al diaframma. Uno psoas sano stabilizza la colonna vertebrale, permette di stare in posizione eretta con un buon allineamento scheletrico (quindi senza sforzo), oltre che di muoverci con agilità e libertà. Ma, a quanto pare, il suo ruolo non riguarda soltanto il mantenimento dell´equilibrio e il sostegno della nostra struttura ossea.
Questo muscolo infatti, è strettamente collegato alle nostre emozioni, poiché messaggero primario del sistema nervoso centrale. Uno stile di vita frenetico e stressante libera elevate quantità di adrenalina nel nostro corpo mantenendo in tensione costante lo psoas. Si innesca un meccanismo primitivo di "auto-difesa" che è dentro l´istinto naturale di ognuno di noi, il corpo si prepara letteralmente a correre.
Una contrazione cronica del muscolo psoas (dettata da ansia, stress, bassa autostima e/o depressione, attività ripetitive, esercizi scorretti) ne provoca un accorciamento con il risultato di limitare il campo di movimento dell´anca, generare una forte tensione su tutta la zona lombare. Quando la tensione del muscolo psoas provoca questa asimmetria, nel nostro corpo vi sarà un lato più contratto, quindi più corto, rispetto all´altro. L´inclinazione del bacino provoca una camminata scorretta, che a sua volta provoca la compensazione della colonna vertebrale fino a colpire capo e collo che cercheranno di compensare l´asimmetria. Ne potrebbe derivare quindi un stato di lombalgia e peggio ancora lordosi e cifosi.
Ed ancora: le tensioni a carico del tronco riducono lo spazio per i nostri organi interni che, a lungo andare, potrebbero perdere di efficienza: il sintomo più frequente è un modello di respirazione disfunzionale che può amplificare il disturbo dell´ansia innescando un circolo vizioso in cui l´uno alimenta l´altro. Uno psoas "stressato" influisce quindi negativamente sullo stato emozionale con tutto quello che ne consegue: ansia e scarsa capacità di rilassarsi, stato di insoddisfazione personale, bassa autostima, relazioni scadenti. Quanto più lo psoas è flessibile e forte, tanto più saremo energici e vitali. Potremmo definirlo dunque come un organo di canalizzazione di energia, che crea un supporto solido ed equilibrato dal centro del nostro bacino. Allenarlo, potenziarlo, decontrarlo e quindi rilassarlo è possibile, grazie ad esperienze psicomotorie funzionali mirate, che vanno ad adattarsi non solo alla fisicità della persona, ma anche allo stato psicologico che la caratterizza.
È chiaro che l´ autodiagnosi non è consigliata. Prima di intraprendere un percorso di potenziamento della muscolatura in generale, e dello psoas in particolare, lo stato di malessere va studiato in primis con esami diagnostici strumentali (RX, ecografie, ecc.). Solo un quadro chiaro della situazione permetterà allo specialista di proporvi la terapia a voi più confacente.
Alla prossima lettura!
Dott.ssa Melody Belvedere
Il muscolo ileopsoas come cartina tornasole delle nostre emozioni
Quante volte ci siamo ritrovati a dire (o a sentire) la famosa frase: " Gli occhi sono lo specchio dell´anima"?
Metaforicamente parlando non potremmo mai contraddirla, eppure "anatomicamente" e a livello "psicomotorio funzionale" abbiamo un altro specchio dell´anima: il muscolo ileopsoas (o più semplicemente psoas).
Quest´ultimo si è guadagnato infatti l´appellativo "muscolo dell´anima", grazie alla sensibilità che sembra avere rispetto ai sentimenti, alle emozioni e agli stati d´animo che la persona vive.
Il muscolo ileopsoas è uno dei due muscoli interni dell´anca: contraendosi, flette la coscia sul bacino, avvicinandola e ruotandola esternamente; se prende punto fisso sul femore, flette il tronco e lo inclina dal proprio lato. Ha la caratteristica unica di essere l´unico muscolo che collega la colonna vertebrale alle gambe. Esso dà forza e stabilità al nostro centro, influisce sulla postura, sull´equilibrio, sulla mobilità articolare, sull´ampiezza e sulla qualità del movimento, oltre che sul funzionamento degli organi dell´addome e sul respiro, poiché collegato al diaframma. Uno psoas sano stabilizza la colonna vertebrale, permette di stare in posizione eretta con un buon allineamento scheletrico (quindi senza sforzo), oltre che di muoverci con agilità e libertà. Ma, a quanto pare, il suo ruolo non riguarda soltanto il mantenimento dell´equilibrio e il sostegno della nostra struttura ossea.
Questo muscolo infatti, è strettamente collegato alle nostre emozioni, poiché messaggero primario del sistema nervoso centrale. Uno stile di vita frenetico e stressante libera elevate quantità di adrenalina nel nostro corpo mantenendo in tensione costante lo psoas. Si innesca un meccanismo primitivo di "auto-difesa" che è dentro l´istinto naturale di ognuno di noi, il corpo si prepara letteralmente a correre.
Una contrazione cronica del muscolo psoas (dettata da ansia, stress, bassa autostima e/o depressione, attività ripetitive, esercizi scorretti) ne provoca un accorciamento con il risultato di limitare il campo di movimento dell´anca, generare una forte tensione su tutta la zona lombare. Quando la tensione del muscolo psoas provoca questa asimmetria, nel nostro corpo vi sarà un lato più contratto, quindi più corto, rispetto all´altro. L´inclinazione del bacino provoca una camminata scorretta, che a sua volta provoca la compensazione della colonna vertebrale fino a colpire capo e collo che cercheranno di compensare l´asimmetria. Ne potrebbe derivare quindi un stato di lombalgia e peggio ancora lordosi e cifosi.
Ed ancora: le tensioni a carico del tronco riducono lo spazio per i nostri organi interni che, a lungo andare, potrebbero perdere di efficienza: il sintomo più frequente è un modello di respirazione disfunzionale che può amplificare il disturbo dell´ansia innescando un circolo vizioso in cui l´uno alimenta l´altro. Uno psoas "stressato" influisce quindi negativamente sullo stato emozionale con tutto quello che ne consegue: ansia e scarsa capacità di rilassarsi, stato di insoddisfazione personale, bassa autostima, relazioni scadenti. Quanto più lo psoas è flessibile e forte, tanto più saremo energici e vitali. Potremmo definirlo dunque come un organo di canalizzazione di energia, che crea un supporto solido ed equilibrato dal centro del nostro bacino. Allenarlo, potenziarlo, decontrarlo e quindi rilassarlo è possibile, grazie ad esperienze psicomotorie funzionali mirate, che vanno ad adattarsi non solo alla fisicità della persona, ma anche allo stato psicologico che la caratterizza.
È chiaro che l´ autodiagnosi non è consigliata. Prima di intraprendere un percorso di potenziamento della muscolatura in generale, e dello psoas in particolare, lo stato di malessere va studiato in primis con esami diagnostici strumentali (RX, ecografie, ecc.). Solo un quadro chiaro della situazione permetterà allo specialista di proporvi la terapia a voi più confacente.
Alla prossima lettura!
Dott.ssa Melody Belvedere