MODICA - ALTRA TAPPA DELLA PROTESTA DEI SINDACI IBLEI CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO




Terza ed ultima tappa dei sindaci della provincia di Ragusa ( dopo Ragusa e Chiaramonte Gulfi) a Modica per protestare contro i tagli ai trasferimenti che Stato e Regione continuano ad operare nei confronti dei comuni ormai allo stremo, in quanto non possono più garantire i servizi essenziali ai cittadini.
I sindaci, e i loro delegati con i dodici gonfaloni dei comuni, si sono appuntamento in Piazza Monumento dove si sono tenuti i discorsi programmati: quelli del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, del presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa e del sindaco di Ragusa, che è il coordinatore dei sindaci dei comuni della provincia, Federico Piccitto.
Il tenore degli interventi è comune e coeso: lo Stato non ha ancora esitato un euro del trasferimento della prossima tranche del 2015, né la Regione Sicilia è in condizione di garantire il pregresso, né tantomeno le somme spettanti della prima rata.
Questo mette in grande difficoltà i comuni che non possono pagare gli stipendi, garantire i fornitori dei servizi portare avanti la normale amministrazione.
Regione e Stato hanno scaricato sui comuni il peso della politica e la pressione fiscale a danno dei cittadini. La politica dello scaricabarile non può essere attribuita agli Enti locali. Né i sindaci sono i commissari liquidatori dei loro enti perché sono stati eletti per governare le loro comunità.
Nei fatti non possono garantire i servizi sociali, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, le spese per gli investimenti.
A questo vanno aggiunti alcune emergenze come la gestione dei rifiuti quello dell´impiego dei fondi europei 2007/2013 e il potenziamento della mobilità e dei trasporti.
La delegazione dei sindaci con i gonfaloni ha poi raggiunto in corteo l´Auditorium "Pietro Floridia" dove su questi tempi è continuato il dibattito.
Una nota di preoccupazione è stato rivolta, da parte del coordinamento dei sindaci, al Governo e al Presidente della Regione perché i collegamenti da e per Palermo possano essere garantiti in sicurezza nel più breve tempo possibile. Una Sicilia divisa in due non solo crea ostacoli alla mobilità del cittadino ma diventa elemento devastante per l´economia turistica del ragusano in prossimità della stagione estiva.
Il prossimo appuntamento è per martedì 21 aprile p.v. a Caltanissetta dove confluiranno tutti i sindaci, i presidenti dei consigli comunali, gli assessori e i consiglieri dei comuni siciliani per alzare il tiro della protesta per un´emergenza che non è più gestibile.
L´ufficio stampa
I sindaci, e i loro delegati con i dodici gonfaloni dei comuni, si sono appuntamento in Piazza Monumento dove si sono tenuti i discorsi programmati: quelli del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, del presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa e del sindaco di Ragusa, che è il coordinatore dei sindaci dei comuni della provincia, Federico Piccitto.
Il tenore degli interventi è comune e coeso: lo Stato non ha ancora esitato un euro del trasferimento della prossima tranche del 2015, né la Regione Sicilia è in condizione di garantire il pregresso, né tantomeno le somme spettanti della prima rata.
Questo mette in grande difficoltà i comuni che non possono pagare gli stipendi, garantire i fornitori dei servizi portare avanti la normale amministrazione.
Regione e Stato hanno scaricato sui comuni il peso della politica e la pressione fiscale a danno dei cittadini. La politica dello scaricabarile non può essere attribuita agli Enti locali. Né i sindaci sono i commissari liquidatori dei loro enti perché sono stati eletti per governare le loro comunità.
Nei fatti non possono garantire i servizi sociali, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, le spese per gli investimenti.
A questo vanno aggiunti alcune emergenze come la gestione dei rifiuti quello dell´impiego dei fondi europei 2007/2013 e il potenziamento della mobilità e dei trasporti.
La delegazione dei sindaci con i gonfaloni ha poi raggiunto in corteo l´Auditorium "Pietro Floridia" dove su questi tempi è continuato il dibattito.
Una nota di preoccupazione è stato rivolta, da parte del coordinamento dei sindaci, al Governo e al Presidente della Regione perché i collegamenti da e per Palermo possano essere garantiti in sicurezza nel più breve tempo possibile. Una Sicilia divisa in due non solo crea ostacoli alla mobilità del cittadino ma diventa elemento devastante per l´economia turistica del ragusano in prossimità della stagione estiva.
Il prossimo appuntamento è per martedì 21 aprile p.v. a Caltanissetta dove confluiranno tutti i sindaci, i presidenti dei consigli comunali, gli assessori e i consiglieri dei comuni siciliani per alzare il tiro della protesta per un´emergenza che non è più gestibile.
L´ufficio stampa