MODICA - IL CONSIGLIERE CAVALLINO PROPONE UN PROTOCOLLO D´INTESA A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE SFRATTATE PER LE ASTE GIUDIZIARIE.
Facciamo la nostra parte per aiutare le famiglie in difficoltà. Proposta di protocollo d´intesa per famiglie sfrattate a seguito di aste giudiziarie. Presentata mozione in consiglio.
Un´iniziativa per essere a fianco di chi si trova nelle condizioni di essere sfrattato causa situazioni emergenziali provocate, nella maggior parte dei casi, dalla perdita di un reddito di uno dei componenti familiari o addirittura di entrambi, dal precariato e dall´immobilità del mercato del lavoro. Si tratterebbe di un aiuto importante, che accompagna il beneficiario verso una nuova sistemazione o comunque gli permette di affrontare il momento più critico. Una mia proposta avanzata al Movimento dei Forconi, da sempre in prima linea nella difesa del diritto alla casa e soprattutto nella battaglia sui ribassi d´asta nelle aste giudiziarie e sugli sfratti preventivi e che hanno condiviso. In provincia di Ragusa la situazione si è trasformata in una vera emergenza sociale che vede tante famiglie, non per loro volontà, senza una casa o a rischio sfratto. Alla luce della drammaticità dei fatti, ho presentato una mozione in consiglio, che spero tutti i consiglieri visioneranno e se lo riterranno opportuno potranno integrarla con ulteriori proposte, a prescindere dalle appartenenze politiche, ma uniti per far sì che chi ha i mezzi possa fare la sua parte per aiutare questi nuclei familiari.
La mia proposta vedrebbe coinvolti l´ente comunale, gli imprenditori edili locali e i proprietari di immobili.
Un protocollo d´intesa tra le parti e la Prefettura, che sarebbe il garante della carta d´intenti, che prevede la dichiarazione di disponibilità degli imprenditori edili che hanno alloggi sfitti di metterli a disposizione degli sfrattati per un anno con l´impegno del comune di non far pagare agli impresari le spese sull´immobile disponibile. All´imprenditore sarà pagata una quota di minimo 100 euro al mese (ripartita al 50% tra amministrazione e da chi utilizza l´alloggio) con la garanzia che entro un anno l´alloggio sarà reso di nuovo libero. Da quel momento sarà lo stesso proprietario a decidere l´utilizzo futuro della casa, se prolungare la permanenza degli inquilini o meno, sarà questo un accordo bilaterale che, dopo i 365 giorni, scioglierà l´ente comunale da qualsiasi impegno. A mio parere questa è una proposta percorribile e di tangibile aiuto a quanti da un momento all´altro si ritrovano a subire l´ulteriore trauma di non avere una casa. Tutto ciò rappresenterebbe la garanzia del diritto sancito dall´articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani: Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all´abitazione.
Il consigliere comunale
Tato Cavallino
Un´iniziativa per essere a fianco di chi si trova nelle condizioni di essere sfrattato causa situazioni emergenziali provocate, nella maggior parte dei casi, dalla perdita di un reddito di uno dei componenti familiari o addirittura di entrambi, dal precariato e dall´immobilità del mercato del lavoro. Si tratterebbe di un aiuto importante, che accompagna il beneficiario verso una nuova sistemazione o comunque gli permette di affrontare il momento più critico. Una mia proposta avanzata al Movimento dei Forconi, da sempre in prima linea nella difesa del diritto alla casa e soprattutto nella battaglia sui ribassi d´asta nelle aste giudiziarie e sugli sfratti preventivi e che hanno condiviso. In provincia di Ragusa la situazione si è trasformata in una vera emergenza sociale che vede tante famiglie, non per loro volontà, senza una casa o a rischio sfratto. Alla luce della drammaticità dei fatti, ho presentato una mozione in consiglio, che spero tutti i consiglieri visioneranno e se lo riterranno opportuno potranno integrarla con ulteriori proposte, a prescindere dalle appartenenze politiche, ma uniti per far sì che chi ha i mezzi possa fare la sua parte per aiutare questi nuclei familiari.
La mia proposta vedrebbe coinvolti l´ente comunale, gli imprenditori edili locali e i proprietari di immobili.
Un protocollo d´intesa tra le parti e la Prefettura, che sarebbe il garante della carta d´intenti, che prevede la dichiarazione di disponibilità degli imprenditori edili che hanno alloggi sfitti di metterli a disposizione degli sfrattati per un anno con l´impegno del comune di non far pagare agli impresari le spese sull´immobile disponibile. All´imprenditore sarà pagata una quota di minimo 100 euro al mese (ripartita al 50% tra amministrazione e da chi utilizza l´alloggio) con la garanzia che entro un anno l´alloggio sarà reso di nuovo libero. Da quel momento sarà lo stesso proprietario a decidere l´utilizzo futuro della casa, se prolungare la permanenza degli inquilini o meno, sarà questo un accordo bilaterale che, dopo i 365 giorni, scioglierà l´ente comunale da qualsiasi impegno. A mio parere questa è una proposta percorribile e di tangibile aiuto a quanti da un momento all´altro si ritrovano a subire l´ulteriore trauma di non avere una casa. Tutto ciò rappresenterebbe la garanzia del diritto sancito dall´articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani: Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all´abitazione.
Il consigliere comunale
Tato Cavallino