MODICA - ZEHRA ARSLAN OSPITE DEL MAS
ZEHRA ARSLAN OSPITE DEL MAS A MODICA. L´ARTISTA CHE CREA L´EQUILIBRIO. SABATO 17 GIUGNO INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA "PERCHE´ LA SIGNORA K CORRE ALL´IMPAZZATA?"
MODICA (RG) - Comporre e ricomporre, creando un nuovo equilibrio. E´ una continua ricerca quella che l´artista tedesca Zehra Arslan svolge attraverso la sua arte che incrocia la pittura, la scultura, il video, la scrittura, trasformandosi spesso in installazioni che oscillano tra dinamismo e staticità. Nella sua arte c´è caos e al tempo stesso ordine. E´ sarà lei la prossima ospite del progetto Mas – Modica Art System. La città della Contea la accoglierà sabato prossimo 17 giugno per l´inaugurazione della sua mostra allestita all´interno del Convento di Santa Maria del Gesù a Modica Alta. L´apertura della mostra, all´interno del suggestivo spazio, sarà preceduta da una conversazione con il curatore della mostra Massimiliano Scuderi e Francesco Lucifora, direttore artistico del Mas.
"Perchè la signora K corre all´impazzata? è il titolo dell´intervento di Zehra Arslan, che, per questa sua presenza in Sicilia, si è interrogata sul quotidiano della società moderna, in un tempo in cui "tutto ciò deve ancora accadere" e dove i materiali scelti rappresentano l´opportunità di creare microcosmi e microstorie, tenendo conto della loro rilevanza sociologica.
"Le opere di Zehra Arslan nascono da una profonda riflessione sul senso della pittura, considerata all´interno dell´unione con la scultura e l´installazione, e sullo statuto dell´arte stessa – spiega il curatore Scuderi - I suoi oggetti sono liberati dalla schiavitù delle etichette e dei linguaggi, come se il contesto non determinasse più lo stato dell´opera ma fosse in una situazione paritaria e indifferente. Come se gli oggetti da lei utilizzati si stratificassero insieme agli altri per comporre lo spazio, senza gerarchie, senza pregiudizi, in un equilibrio che fa della scrittura e del movimento plastico nello spazio gli strumenti per decodificarlo o per riscriverlo".
Un´arte che prima prende, trasforma e poi restituisce, aggiungendo o togliendo, modificando, plasmando. "Mi piace definire attraverso il lavoro di Zehra Arslan il movimento ideale di ritorno dell´oggetto duchampiano nel luogo e nella funzione originari, dopo la sua decontestualizzazione e, quindi, dopo l´acquisizione di una nuova identità", dice ancora Scuderi che pone una domanda: "Cosa succederebbe se tutti gli oggetti che appartengono o hanno costituito un´opera d´arte ritornassero al loro ruolo originario?". Alcune sue opere giocano infatti con l´ambiguità delle parti che le compongono. Narcissus del 2014, una tela dipinta di blu e solcata da alcuni segni verticali, reca sul lato un appendino in ottone al quale possono essere appesi gli indumenti. Un uso che è un riuso e che vede l´artista determinare un´attività di organizzazione e connessione attraverso i soggetti che entrano in relazione con il mondo. Ma i soggetti in questo caso sono gli oggetti stessi.
Ed anche lo spazio in cui nascono le opere o vengono esposte, diventa in qualche modo parte integrante della sua arte, come evidenzia il curatore: "La scrittura dello spazio costituisce una prassi utile non solo all´approccio, quanto alla costruzione stessa dell´opera. Talvolta gli elementi si ripetono e ripetendosi assumono nuove configurazioni. L´intervento di Zehra Arlsan per il MAS rimane avvolto in un affascinate mistero che verrà svelato subito dopo la talk di giorno 17 giugno
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Zehra Arslan (1985) vive e lavora a Londra. Nelle sue opere architettoniche spesso ambiziose, Arslan crea incontri esplorativi, che vanno dalla scrittura, dal film, dal suono all´installazione. Con queste curate le esperienze fisiche per mobilitare una comprensione sociale degli ambienti e delle dinamiche. Il sottofondo socioeconomico del suo lavoro è spesso accoppiato con una certa poesia ostinata e umoristica, che fungono da punto di accesso all´argomento più ampio.
Le mostre e progetti recenti includono la Homeland presso Gesellschaft für Zeitgenössische Kunst, Osnabrück (2017) Die Krebse schlugen mit den Schwänzen und Du? A Ncontemporary, Milano (2017), Wored al Centro delle Arti Contemporanee, Modica (2017), Choque a corpo e anima, Ginevra (2017) Zehra Arslan alla Fondazione Zimei, Pescara (2016), Onestà è la più grande fede a Yamakiwa Gallery (2015), Valid in Tenderbooks (2014), Stai entrando o uscendo al Padiglione De La Warr (,), Niigata (2016), Il London Open alla galleria Whitechapel (2015), L´effetto Observer a Gemak, 2014). È co-fondatrice del gruppo di ricerca su sound e coreografia YATTA.
MODICA (RG) - Comporre e ricomporre, creando un nuovo equilibrio. E´ una continua ricerca quella che l´artista tedesca Zehra Arslan svolge attraverso la sua arte che incrocia la pittura, la scultura, il video, la scrittura, trasformandosi spesso in installazioni che oscillano tra dinamismo e staticità. Nella sua arte c´è caos e al tempo stesso ordine. E´ sarà lei la prossima ospite del progetto Mas – Modica Art System. La città della Contea la accoglierà sabato prossimo 17 giugno per l´inaugurazione della sua mostra allestita all´interno del Convento di Santa Maria del Gesù a Modica Alta. L´apertura della mostra, all´interno del suggestivo spazio, sarà preceduta da una conversazione con il curatore della mostra Massimiliano Scuderi e Francesco Lucifora, direttore artistico del Mas.
"Perchè la signora K corre all´impazzata? è il titolo dell´intervento di Zehra Arslan, che, per questa sua presenza in Sicilia, si è interrogata sul quotidiano della società moderna, in un tempo in cui "tutto ciò deve ancora accadere" e dove i materiali scelti rappresentano l´opportunità di creare microcosmi e microstorie, tenendo conto della loro rilevanza sociologica.
"Le opere di Zehra Arslan nascono da una profonda riflessione sul senso della pittura, considerata all´interno dell´unione con la scultura e l´installazione, e sullo statuto dell´arte stessa – spiega il curatore Scuderi - I suoi oggetti sono liberati dalla schiavitù delle etichette e dei linguaggi, come se il contesto non determinasse più lo stato dell´opera ma fosse in una situazione paritaria e indifferente. Come se gli oggetti da lei utilizzati si stratificassero insieme agli altri per comporre lo spazio, senza gerarchie, senza pregiudizi, in un equilibrio che fa della scrittura e del movimento plastico nello spazio gli strumenti per decodificarlo o per riscriverlo".
Un´arte che prima prende, trasforma e poi restituisce, aggiungendo o togliendo, modificando, plasmando. "Mi piace definire attraverso il lavoro di Zehra Arslan il movimento ideale di ritorno dell´oggetto duchampiano nel luogo e nella funzione originari, dopo la sua decontestualizzazione e, quindi, dopo l´acquisizione di una nuova identità", dice ancora Scuderi che pone una domanda: "Cosa succederebbe se tutti gli oggetti che appartengono o hanno costituito un´opera d´arte ritornassero al loro ruolo originario?". Alcune sue opere giocano infatti con l´ambiguità delle parti che le compongono. Narcissus del 2014, una tela dipinta di blu e solcata da alcuni segni verticali, reca sul lato un appendino in ottone al quale possono essere appesi gli indumenti. Un uso che è un riuso e che vede l´artista determinare un´attività di organizzazione e connessione attraverso i soggetti che entrano in relazione con il mondo. Ma i soggetti in questo caso sono gli oggetti stessi.
Ed anche lo spazio in cui nascono le opere o vengono esposte, diventa in qualche modo parte integrante della sua arte, come evidenzia il curatore: "La scrittura dello spazio costituisce una prassi utile non solo all´approccio, quanto alla costruzione stessa dell´opera. Talvolta gli elementi si ripetono e ripetendosi assumono nuove configurazioni. L´intervento di Zehra Arlsan per il MAS rimane avvolto in un affascinate mistero che verrà svelato subito dopo la talk di giorno 17 giugno
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Zehra Arslan (1985) vive e lavora a Londra. Nelle sue opere architettoniche spesso ambiziose, Arslan crea incontri esplorativi, che vanno dalla scrittura, dal film, dal suono all´installazione. Con queste curate le esperienze fisiche per mobilitare una comprensione sociale degli ambienti e delle dinamiche. Il sottofondo socioeconomico del suo lavoro è spesso accoppiato con una certa poesia ostinata e umoristica, che fungono da punto di accesso all´argomento più ampio.
Le mostre e progetti recenti includono la Homeland presso Gesellschaft für Zeitgenössische Kunst, Osnabrück (2017) Die Krebse schlugen mit den Schwänzen und Du? A Ncontemporary, Milano (2017), Wored al Centro delle Arti Contemporanee, Modica (2017), Choque a corpo e anima, Ginevra (2017) Zehra Arslan alla Fondazione Zimei, Pescara (2016), Onestà è la più grande fede a Yamakiwa Gallery (2015), Valid in Tenderbooks (2014), Stai entrando o uscendo al Padiglione De La Warr (,), Niigata (2016), Il London Open alla galleria Whitechapel (2015), L´effetto Observer a Gemak, 2014). È co-fondatrice del gruppo di ricerca su sound e coreografia YATTA.