PRIMA SERATA DEL FESTIVAL: PROMOSSI E BOCCIATI.
Festival di Sanremo 2017: diamo i voti ai primi 11 ´big´ in gara. Mannoia e Samuel sopra a tutti, Al Bano e Ron fanno da comparsa
Promossi e bocciati della prima serata
Via al Festival, via al consueto botta e risposta tra appassionati e non. Chi è il vostro preferito? Chi ha deluso? Chi ha stupito?
Sui social la diretta è stata seguita con centinaia di commenti e tanti gruppi di ascolto che si sono scatenati sia su scala nazionale che nel piccolo universo della nostra provincia.
Ecco cosa pensiamo dei primi 11 ´big´ in gara.
Giusy Ferreri "Fa talmente male": ha l´onere di aprire il Festival e lo fa con un pezzo moderno, veloce, ritmato, pieno di parole. La sua voce è riconoscibile, lo è molto. E non sempre è un pregio. Voto 6,5
Fabrizio Moro "Portami via": domani non la fischietteremo durante una passeggiata in centro. Canzone complessa che arriverà al secondo o terzo ascolto. Peccato solo per il suo ripetersi nello stile dei ritornelli. Voto 6
Elodie "Tutta colpa mia": è tra le giovani in gara e porta un brano che sa d´altri tempi nella prima parte, salvo poi recuperare il tempo e tornare al 2017 sul finale. Ma il ritornello riporta a decenni fa. Non memorabile. Voto 5,5
Lodovica Comello "Il cielo non mi basta": tenta il brano mainstream, ma lo tenta solo. Riuscirci è un´altra storia. Pezzo insipido, troppo melensa per essere radiofonica, troppo ´vera´ per fare da colonna sonora a qualche cartoon. Voto 5
Fiorella Mannoia "Che sia benedetta": la definizione di ´inno alla vita´ non le renderebbe giustizia e sfiorerebbe il mondo del banale. Canzone senza tempo, lei la interpreta come merita, la sente sua, la racconta. Voto 7,5
Alessio Bernabei "Nel mezzo di un applauso": prova sempre quel mix tra canzone e hit con la cassa in evidenza. Quest´anno ha aggiunto anche un ´oh oh oh´ per provare il coro da stadio. Arriverà sempre al suo solito pubblico, i restanti l´hanno già messa in archivio. Voto 4,5
Al Bano "Di rose e di spine": gli si deve il rispetto per una carriera che va di pari passo con la storia della canzone leggera italiana. Porta a Sanremo il suo classico brano orchestrale, che arricchisce con i suoi ormai leggendari acuti. Ma la gara è un´altra cosa e, proprio per rispetto, va giudicato anche lui. Voto 5
Samuel "Vedrai": il primo brano radiofonico della serata, anche fuori dai Subsonica sa bene come e cosa fare. La sua voce ci ricorderà per sempre che, prima, dietro di lui c´era un gruppo. "Vedrai" ha il sapore di un pezzo moderno, attuale, destinato a far ballare e cantare. Ecco il senso del Festival. Voto 7,5
Ron "L´ottava meraviglia": nulla di nuovo nel suono e nel testo. Non conquisterà i giovani e lascerà indifferenti i meno giovani. Solo un omaggio alla sua carriera giustifica la sua presenza sul palco dell´Ariston. Cosa avrà convinto Conti a portarlo a Sanremo? E chi sarà rimasto a casa? Voto 5
Clementino "Ragazzi fuori": per il secondo anno consecutivo prova ad adattare il suo rap alle esigenze dell´Ariston, ma il risultato non è dei migliori. ´Iena white´ sa fare bene il rap e la sua storia lo testimonia, il pop non è nelle sue corde. Voto 5
Ermal Meta "Vietato morire": racconta storie di violenze domestiche e lo fa con un testo a dir poco didascalico. Talvolta lasciar spazio anche all´immaginazione non è segno di poca creatività. Peccato per l´arrangiamento che male si sposa con il senso del testo. Voto 6,5
Promossi e bocciati della prima serata
Via al Festival, via al consueto botta e risposta tra appassionati e non. Chi è il vostro preferito? Chi ha deluso? Chi ha stupito?
Sui social la diretta è stata seguita con centinaia di commenti e tanti gruppi di ascolto che si sono scatenati sia su scala nazionale che nel piccolo universo della nostra provincia.
Ecco cosa pensiamo dei primi 11 ´big´ in gara.
Giusy Ferreri "Fa talmente male": ha l´onere di aprire il Festival e lo fa con un pezzo moderno, veloce, ritmato, pieno di parole. La sua voce è riconoscibile, lo è molto. E non sempre è un pregio. Voto 6,5
Fabrizio Moro "Portami via": domani non la fischietteremo durante una passeggiata in centro. Canzone complessa che arriverà al secondo o terzo ascolto. Peccato solo per il suo ripetersi nello stile dei ritornelli. Voto 6
Elodie "Tutta colpa mia": è tra le giovani in gara e porta un brano che sa d´altri tempi nella prima parte, salvo poi recuperare il tempo e tornare al 2017 sul finale. Ma il ritornello riporta a decenni fa. Non memorabile. Voto 5,5
Lodovica Comello "Il cielo non mi basta": tenta il brano mainstream, ma lo tenta solo. Riuscirci è un´altra storia. Pezzo insipido, troppo melensa per essere radiofonica, troppo ´vera´ per fare da colonna sonora a qualche cartoon. Voto 5
Fiorella Mannoia "Che sia benedetta": la definizione di ´inno alla vita´ non le renderebbe giustizia e sfiorerebbe il mondo del banale. Canzone senza tempo, lei la interpreta come merita, la sente sua, la racconta. Voto 7,5
Alessio Bernabei "Nel mezzo di un applauso": prova sempre quel mix tra canzone e hit con la cassa in evidenza. Quest´anno ha aggiunto anche un ´oh oh oh´ per provare il coro da stadio. Arriverà sempre al suo solito pubblico, i restanti l´hanno già messa in archivio. Voto 4,5
Al Bano "Di rose e di spine": gli si deve il rispetto per una carriera che va di pari passo con la storia della canzone leggera italiana. Porta a Sanremo il suo classico brano orchestrale, che arricchisce con i suoi ormai leggendari acuti. Ma la gara è un´altra cosa e, proprio per rispetto, va giudicato anche lui. Voto 5
Samuel "Vedrai": il primo brano radiofonico della serata, anche fuori dai Subsonica sa bene come e cosa fare. La sua voce ci ricorderà per sempre che, prima, dietro di lui c´era un gruppo. "Vedrai" ha il sapore di un pezzo moderno, attuale, destinato a far ballare e cantare. Ecco il senso del Festival. Voto 7,5
Ron "L´ottava meraviglia": nulla di nuovo nel suono e nel testo. Non conquisterà i giovani e lascerà indifferenti i meno giovani. Solo un omaggio alla sua carriera giustifica la sua presenza sul palco dell´Ariston. Cosa avrà convinto Conti a portarlo a Sanremo? E chi sarà rimasto a casa? Voto 5
Clementino "Ragazzi fuori": per il secondo anno consecutivo prova ad adattare il suo rap alle esigenze dell´Ariston, ma il risultato non è dei migliori. ´Iena white´ sa fare bene il rap e la sua storia lo testimonia, il pop non è nelle sue corde. Voto 5
Ermal Meta "Vietato morire": racconta storie di violenze domestiche e lo fa con un testo a dir poco didascalico. Talvolta lasciar spazio anche all´immaginazione non è segno di poca creatività. Peccato per l´arrangiamento che male si sposa con il senso del testo. Voto 6,5