RAGUSA - 39 SFUMATURE DI " MIGRANTES ": INAUGURATA LA MOSTRA SUL DRAMMA DEI " POPOLI DELLA FAME ".









E´ stata inaugurata ieri sera, a Palazzo Garofalo, la mostra itinerante " Migrantes ", curata da Giuseppe Di Mauro ( Convento di San Francesco di Comiso ) , con la direzione artistica di Salvo Barone. La mostra, dopo Ragusa, sarà trasferita a Comiso e, successivamente a Vittoria, toccando diversi centri di quella cuspide sud-orientale siciliana fortemente interessata dagli sbarchi e dalla presenza di migranti: anzi, spesse volte, tutto il litorale ibleo rappresenta, da Pozzallo a Scoglitti, il punto di approccio di centinaia di migliaia di disperati, che arrivano sul suolo italiano dopo avere attraversato il deserto del Sahara e i pericoli del Mediterraneo.
La mostra non poteva che raggruppare il meglio delle intelligenze artistiche del territorio, tutte impegnate a raffigurare, ognuna secondo la propria sensibilità, il dramma che da diversi anni affligge uomini e donne della " geografia della fame e della guerra ". E 39 artisti hanno offerto la loro sapienza creativa per riprodurre l´ " Uomo Migrante ", il " Nuovo Ulisse ", coloro che confessano: " faremmo i servi, i figli che non fate,/ nostre vite saranno i vostri libri d´avventura./ Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, / l´odore che perdeste, l´uguaglianza che avete sottomesso ", come recitano i versi di Erri De Luca in una didascalia di presentazione.
Questi gli artisti che hanno esposto: A. Barbante, I. Barone, S. Barone, S. Bracchitta, M. Calascibetta, C. Candiano, M. Cartia, S. Caruso, D. Cascone, S. Catania, E. Cicciarella, G. Colombo, G. Diara, S. Difranco, G. A. Di Martino, A. Di Quattro, A. Finocchiaro, G. Gennaro, T. Gentile, A. Yeke, G. Iudice, G. La Cognata, G. Leone, G. Lissandrello, G. Mania, S. Messina, D. Nanì, L. Nifosì, M. Nigro, A. Pardo, F. Polizzi, M. Pometti, L. Rabbito, F. Rinzivillo, G. Robustelli, P. Roccasalvo, F. Romano, F. Sarnari, A. Siracusa.
E, dopo avere meditato sulle parole di Papa Francesco, che dominano l´intera esposizione con il continuo richiamo all´accoglienza e alla fratellanza, il visitatore si tormenta nell´osservare l´umanità dolente di " Non sono solo un numero " di Salvo Barone, che trasfigura le foto segnaletiche fatte dalla Polizia Scientifica, i resti di un barcone disintegratosi contro la spiaggia di Playa Grande e amorevolmente raccolti da Carmelo Candiano, il salvagente improvvisato di Alfonso Siracusa, la schiena nuda martoriata di Ilde Barone,i cadaveri sulla spiaggia di Sampieri di Gianni Mania, foto che è quasi un misto di pittura e realtà. E che dire, poi, del migrante- venditore ambulante nel centro di Palermo di Giovanni La Cognata o dei corpi sulla sabbia di Salvo Catania, segno dell´ultima sciagura del mare? I delicati acquerelli ( drammaticamente in bianco e nero ) di Giovanni Robustelli, la superficie del mare di Giovanna Gennaro, con i fiori gettati in acqua a ricordo delle tante vittime nel Canale di Sicilia, il gommone carico di dolore di Mave Cartia scavano nell´animo dell´ osservatore: invitano a gridare " No more ", " Mai più ", nella speranza che , una volta girato l´angolo di corso Italia, fuori da Palazzo Garofalo, sede della mostra, non si venga nuovamente inghiottiti dalle mille luce e dalle mille tentazioni della nostra società opulenta e, troppe volte, ipocrita, pronta a dimenticare.
Girolamo Piparo
Nell´ordine le foto delle opere citate
La mostra non poteva che raggruppare il meglio delle intelligenze artistiche del territorio, tutte impegnate a raffigurare, ognuna secondo la propria sensibilità, il dramma che da diversi anni affligge uomini e donne della " geografia della fame e della guerra ". E 39 artisti hanno offerto la loro sapienza creativa per riprodurre l´ " Uomo Migrante ", il " Nuovo Ulisse ", coloro che confessano: " faremmo i servi, i figli che non fate,/ nostre vite saranno i vostri libri d´avventura./ Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, / l´odore che perdeste, l´uguaglianza che avete sottomesso ", come recitano i versi di Erri De Luca in una didascalia di presentazione.
Questi gli artisti che hanno esposto: A. Barbante, I. Barone, S. Barone, S. Bracchitta, M. Calascibetta, C. Candiano, M. Cartia, S. Caruso, D. Cascone, S. Catania, E. Cicciarella, G. Colombo, G. Diara, S. Difranco, G. A. Di Martino, A. Di Quattro, A. Finocchiaro, G. Gennaro, T. Gentile, A. Yeke, G. Iudice, G. La Cognata, G. Leone, G. Lissandrello, G. Mania, S. Messina, D. Nanì, L. Nifosì, M. Nigro, A. Pardo, F. Polizzi, M. Pometti, L. Rabbito, F. Rinzivillo, G. Robustelli, P. Roccasalvo, F. Romano, F. Sarnari, A. Siracusa.
E, dopo avere meditato sulle parole di Papa Francesco, che dominano l´intera esposizione con il continuo richiamo all´accoglienza e alla fratellanza, il visitatore si tormenta nell´osservare l´umanità dolente di " Non sono solo un numero " di Salvo Barone, che trasfigura le foto segnaletiche fatte dalla Polizia Scientifica, i resti di un barcone disintegratosi contro la spiaggia di Playa Grande e amorevolmente raccolti da Carmelo Candiano, il salvagente improvvisato di Alfonso Siracusa, la schiena nuda martoriata di Ilde Barone,i cadaveri sulla spiaggia di Sampieri di Gianni Mania, foto che è quasi un misto di pittura e realtà. E che dire, poi, del migrante- venditore ambulante nel centro di Palermo di Giovanni La Cognata o dei corpi sulla sabbia di Salvo Catania, segno dell´ultima sciagura del mare? I delicati acquerelli ( drammaticamente in bianco e nero ) di Giovanni Robustelli, la superficie del mare di Giovanna Gennaro, con i fiori gettati in acqua a ricordo delle tante vittime nel Canale di Sicilia, il gommone carico di dolore di Mave Cartia scavano nell´animo dell´ osservatore: invitano a gridare " No more ", " Mai più ", nella speranza che , una volta girato l´angolo di corso Italia, fuori da Palazzo Garofalo, sede della mostra, non si venga nuovamente inghiottiti dalle mille luce e dalle mille tentazioni della nostra società opulenta e, troppe volte, ipocrita, pronta a dimenticare.
Girolamo Piparo
Nell´ordine le foto delle opere citate