RAGUSA - GLI EX PRESIDENTI DELLA CAM-COM PER L´AUTONOMIA DI RAGUSA.
I sottoscritti, già presidenti e commissari della Camera di Commercio di Ragusa, si sono incontrati
per esprimere il loro parere sul tema dell´accorpamento o meno della CCIAA di Ragusa con quelle
di Siracusa e Catania.
Essi desiderano anzitutto precisare che non intendono inserirsi nella intricata questione sulla quale
sembrano prevalere schermaglie politiche se non tattiche di potere più che ragionamenti di
merito.
La motivazione che ha suggerito tale incontro scaturisce dall´aver appreso che recentemente il
Consiglio Camerale della Camera di Commercio di Ragusa, lo scorso 23 marzo 2017 ha votato, a
maggioranza dei consiglieri presenti, una delibera con la quale ha espresso la volontà a mantenere
l´accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa.
Allo stato attuale la decisione rimane sospesa essendovi, da una parte il pronunciamento del
Consiglio camerale di Ragusa dello scorso 23 marzo, che ribadisce la volontà di mantenere
l´accorpamento e dall´altra la comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico di avvio del
procedimento di revoca di tale accorpamento.
Infatti, in data 15 marzo 2017, il Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico informa
le Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa nonché il Presidente della Regione Siciliana e
l´Assessore Regionale delle Attività Produttive della Regione Siciliana, che è stato avviato il
procedimento di revoca del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 25 settembre 2015
istitutivo della nuova Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale.
Tra le motivazioni riportate nella missiva del Direttore Generale del Ministero è sottolineato che "Il
processo di accorpamento è stato, però, segnato, fino dal primo momento, da gravi criticità cui
hanno fatto seguito diversi contenziosi amministrativi e penali, attualmente in corso . . "
Ancora si legge come il Ministero, "tenuto conto delle criticità che hanno generato una situazione di
rilevante conflittualità e di grave incertezza che stanno caratterizzando il processo di accorpamento
. . . . . . e al fine di garantire la piena e indiscussa volontà di tutti i soggetti interessati a voler
concludere il processo di accorpamento ritiene che il medesimo processo di accorpamento debba
essere ripensato . . . . . . . e la cui prosecuzione, allo stato, non appare più opportuna".
In attesa, quindi che gli Organi competenti, Unioncamere compresa, assumano la loro decisione, i
sottoscritti sostengono che per la salvaguardia dell´economia iblea è fondamentale evitare
l´accorpamento della CCIAA di Ragusa basandosi, sulle motivazioni di cui alla lettera e) dell´art. 3 del
Decreto Legislativo 25 novembre 2016 n. 219, che prevede la "possibilità di mantenere le Camere di
Commercio . . . nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e
collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di
efficienza e di equilibrio economico"
Di fatto la Camera di Commercio di Ragusa serve un interessante bacino produttivo che
prevalentemente si sviluppa in un territorio montano che da sempre ha patito la mancanza e
l´insufficienza di collegamenti al suo interno e soprattutto nei confronti del resto dell´isola e della
penisola italiana.
Da quarant´anni si attende il raddoppio della Ragusa-Catania e, sebbene siano state espletate tutte
le procedure per avviare i lavori, ancora tutto è fermo; non esiste alcun tratto di autostrada né
ferrovia elettrificata e quello che rimane del vecchio sistema ferroviario è quasi del tutto scomparso.
Le nostre imprese, di conseguenza, sono state fortemente penalizzate e tuttavia hanno saputo non
solo sopravvivere ma anche espandersi grazie all´alta qualità umana e professionale.
Dal canto suo la Camera di Commercio le ha agevolate e le ha sostenute con il risultato di aver
contribuito a creare un modello produttivo che è stato ritenuto tra i più avanzati della Sicilia, in linea
con quelli più attrezzati di alcune evolute regioni italiane.
E´ proprio questo il momento per privarle di quell´Ente che ha sempre operato per dare loro
sostegno, incoraggiamento, impulso e valido supporto?
L´accorpamento che trasferisce tutto a Catania è considerato come un definitivo abbandono: la
cancellazione di un´altra importante istituzione dopo quella dell´ASI e della Provincia Regionale che
spezza in via definitiva il rapporto tra il corpo socio-economico del territorio e le istituzioni facendo
precipitare tutti in uno stato di irrecuperabile emarginazione!
Alla luce delle suddette premesse, ci sembrano opportune alcune brevi considerazioni:
A) La volontà unanime favorevole all´accorpamento, espressa dalle tre Camere di Commercio
di Catania, Ragusa e Siracusa, non esiste più perché messa in discussione dalla delibera di
revoca adottata dal Consiglio camerale di Siracusa;
B) La delibera di accorpamento della Camera di Commercio di Catania è stata adottata dal suo
Commissario Governativo che certamente non può definirsi un legittimo rappresentante
degli interessi d´impresa, degli operatori della provincia di Catania;
C) Il Consiglio Camerale di Ragusa, che aveva votato all´unanimità l´accorpamento, in occasione
della recente delibera di conferma della suddetta volontà, la stessa è stata adottata con il
voto di 22 consiglieri su 26 (4 consiglieri risultavano assenti) con il seguente esito: voti
favorevoli 13, contrari 6, astenuti 3; in sostanza soltanto la metà dei componenti il Consiglio
Camerale che risultano in carica ha votato la riconferma della delibera favorevole
all´accorpamento;
D) Appare utile ed opportuno riavviare un confronto costruttivo sulle motivazioni che
suggeriscono l´utilità dell´accorpamento e sulle altre che, invece, invocano la necessità che
il nostro sistema delle imprese ragusane non venga privato della sua fantastica autonomia
socio-economica che ha sempre prodotto importanti risultati di crescita dell´intero sistema
produttivo;
E) Diventa indispensabile valutare in maniera attuale il significato patrimoniale che il nostro
territorio può esprimere, in considerazione delle importanti capacità infrastrutturali
attraverso le quali, in prospettiva, comincia ad avviarsi un serio processo di crescita socioeconomica
della provincia iblea;
F) Risulta di notevole interesse verificare e valutare ulteriori certezze di tutela delle consolidate
iniziative camerali a favore della diffusa economia del territorio e delle capacità economicofinanziarie
della Camera di Commercio ragusana.
Infine, siamo certi di poter auspicare, nel nostro territorio provinciale, un diffuso buonsenso politico
ed istituzionale che ci consenta di evitare pericolose sirene che oggi potrebbero ammaliare ma che
sarebbero destinate a rivelarsi foriere di dannose nonché irrimediabili condizioni non più riparabili.
Ragusa, 11 aprile 2017
F.to:
RICCARDO ROCCELLA
FRANCESCO PITINO
GIUSEPPE CASCONE
SEBASTIANO GURRIERI
SEBASTIANO D´ANGELO
per esprimere il loro parere sul tema dell´accorpamento o meno della CCIAA di Ragusa con quelle
di Siracusa e Catania.
Essi desiderano anzitutto precisare che non intendono inserirsi nella intricata questione sulla quale
sembrano prevalere schermaglie politiche se non tattiche di potere più che ragionamenti di
merito.
La motivazione che ha suggerito tale incontro scaturisce dall´aver appreso che recentemente il
Consiglio Camerale della Camera di Commercio di Ragusa, lo scorso 23 marzo 2017 ha votato, a
maggioranza dei consiglieri presenti, una delibera con la quale ha espresso la volontà a mantenere
l´accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa.
Allo stato attuale la decisione rimane sospesa essendovi, da una parte il pronunciamento del
Consiglio camerale di Ragusa dello scorso 23 marzo, che ribadisce la volontà di mantenere
l´accorpamento e dall´altra la comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico di avvio del
procedimento di revoca di tale accorpamento.
Infatti, in data 15 marzo 2017, il Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico informa
le Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa nonché il Presidente della Regione Siciliana e
l´Assessore Regionale delle Attività Produttive della Regione Siciliana, che è stato avviato il
procedimento di revoca del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 25 settembre 2015
istitutivo della nuova Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale.
Tra le motivazioni riportate nella missiva del Direttore Generale del Ministero è sottolineato che "Il
processo di accorpamento è stato, però, segnato, fino dal primo momento, da gravi criticità cui
hanno fatto seguito diversi contenziosi amministrativi e penali, attualmente in corso . . "
Ancora si legge come il Ministero, "tenuto conto delle criticità che hanno generato una situazione di
rilevante conflittualità e di grave incertezza che stanno caratterizzando il processo di accorpamento
. . . . . . e al fine di garantire la piena e indiscussa volontà di tutti i soggetti interessati a voler
concludere il processo di accorpamento ritiene che il medesimo processo di accorpamento debba
essere ripensato . . . . . . . e la cui prosecuzione, allo stato, non appare più opportuna".
In attesa, quindi che gli Organi competenti, Unioncamere compresa, assumano la loro decisione, i
sottoscritti sostengono che per la salvaguardia dell´economia iblea è fondamentale evitare
l´accorpamento della CCIAA di Ragusa basandosi, sulle motivazioni di cui alla lettera e) dell´art. 3 del
Decreto Legislativo 25 novembre 2016 n. 219, che prevede la "possibilità di mantenere le Camere di
Commercio . . . nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e
collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di
efficienza e di equilibrio economico"
Di fatto la Camera di Commercio di Ragusa serve un interessante bacino produttivo che
prevalentemente si sviluppa in un territorio montano che da sempre ha patito la mancanza e
l´insufficienza di collegamenti al suo interno e soprattutto nei confronti del resto dell´isola e della
penisola italiana.
Da quarant´anni si attende il raddoppio della Ragusa-Catania e, sebbene siano state espletate tutte
le procedure per avviare i lavori, ancora tutto è fermo; non esiste alcun tratto di autostrada né
ferrovia elettrificata e quello che rimane del vecchio sistema ferroviario è quasi del tutto scomparso.
Le nostre imprese, di conseguenza, sono state fortemente penalizzate e tuttavia hanno saputo non
solo sopravvivere ma anche espandersi grazie all´alta qualità umana e professionale.
Dal canto suo la Camera di Commercio le ha agevolate e le ha sostenute con il risultato di aver
contribuito a creare un modello produttivo che è stato ritenuto tra i più avanzati della Sicilia, in linea
con quelli più attrezzati di alcune evolute regioni italiane.
E´ proprio questo il momento per privarle di quell´Ente che ha sempre operato per dare loro
sostegno, incoraggiamento, impulso e valido supporto?
L´accorpamento che trasferisce tutto a Catania è considerato come un definitivo abbandono: la
cancellazione di un´altra importante istituzione dopo quella dell´ASI e della Provincia Regionale che
spezza in via definitiva il rapporto tra il corpo socio-economico del territorio e le istituzioni facendo
precipitare tutti in uno stato di irrecuperabile emarginazione!
Alla luce delle suddette premesse, ci sembrano opportune alcune brevi considerazioni:
A) La volontà unanime favorevole all´accorpamento, espressa dalle tre Camere di Commercio
di Catania, Ragusa e Siracusa, non esiste più perché messa in discussione dalla delibera di
revoca adottata dal Consiglio camerale di Siracusa;
B) La delibera di accorpamento della Camera di Commercio di Catania è stata adottata dal suo
Commissario Governativo che certamente non può definirsi un legittimo rappresentante
degli interessi d´impresa, degli operatori della provincia di Catania;
C) Il Consiglio Camerale di Ragusa, che aveva votato all´unanimità l´accorpamento, in occasione
della recente delibera di conferma della suddetta volontà, la stessa è stata adottata con il
voto di 22 consiglieri su 26 (4 consiglieri risultavano assenti) con il seguente esito: voti
favorevoli 13, contrari 6, astenuti 3; in sostanza soltanto la metà dei componenti il Consiglio
Camerale che risultano in carica ha votato la riconferma della delibera favorevole
all´accorpamento;
D) Appare utile ed opportuno riavviare un confronto costruttivo sulle motivazioni che
suggeriscono l´utilità dell´accorpamento e sulle altre che, invece, invocano la necessità che
il nostro sistema delle imprese ragusane non venga privato della sua fantastica autonomia
socio-economica che ha sempre prodotto importanti risultati di crescita dell´intero sistema
produttivo;
E) Diventa indispensabile valutare in maniera attuale il significato patrimoniale che il nostro
territorio può esprimere, in considerazione delle importanti capacità infrastrutturali
attraverso le quali, in prospettiva, comincia ad avviarsi un serio processo di crescita socioeconomica
della provincia iblea;
F) Risulta di notevole interesse verificare e valutare ulteriori certezze di tutela delle consolidate
iniziative camerali a favore della diffusa economia del territorio e delle capacità economicofinanziarie
della Camera di Commercio ragusana.
Infine, siamo certi di poter auspicare, nel nostro territorio provinciale, un diffuso buonsenso politico
ed istituzionale che ci consenta di evitare pericolose sirene che oggi potrebbero ammaliare ma che
sarebbero destinate a rivelarsi foriere di dannose nonché irrimediabili condizioni non più riparabili.
Ragusa, 11 aprile 2017
F.to:
RICCARDO ROCCELLA
FRANCESCO PITINO
GIUSEPPE CASCONE
SEBASTIANO GURRIERI
SEBASTIANO D´ANGELO