RAGUSA - SCIFO ( CGIL), TAVERNITI ( CONFINDUSTRIA ) E IL SEN. BATTAGLIA A CONFRONTO SUL JOBS- ACT.
COME E´ CAMBIATO IL LAVORO. UNA TAVOLA ROTONDA SU JOBS-ACT
Ragusa, 31 marzo 2017- Con il Jobs-act si è introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il cuore del provvedimento risiede nel superamento della tutela reale, cioè la sostituzione del reintegro previsto dall´articolo 18, con l´introduzione di indennizzi di licenziamento proporzionali all´anzianità del lavoratore. Infatti sono aumentati i licenziamenti sia disciplinari che collettivi. Questo Il tema della tavola rotonda che ha visto la partecipazione del Sindacato, con il segretario generale della Camera del lavoro dr. Giuseppe Scifo; l´imprenditoria, con il presidente della Confindustria Ragusa, ing. Tonino Taverniti e la politica, con il sen. Gianni Battaglia.
Un´iniziativa organizzata dall´Osservatorio interpartitico alla pari opportunità della Sicilia la presidente l´avv. Claudia Parrino, dopo avere ringraziato gli ospiti, ha colto l´opportunità per sottolineare come l´Osservatorio, attivo già da qualche anno, ha sempre avuto come obiettivo quello di affrontare le problematiche della società.
Il dr. Gianni Molè ha moderato l´interessante e vivace dibattito, partendo dalla politica chiedendo a Gianni Battaglia un giudizio sulla riforma, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi.
Battaglia ha criticato gli interventi in materia di mercato di lavoro a partire dal cosiddetto pacchetto Treu, le leggi successivi fino al Jobs-act. «Gli effetti della riforma, infatti, non hanno aumentato i posti di lavoro, specie quelli qualificati, di contro è diminuito il potere di acquisto di salari e stipendi, sono diminuiti i diritti e le tutele ed è cresciuta la precarietà e quindi l´insicurezza di un futuro. Tra l´altro - ha aggiunto - ha consumato senza effetti corrispondenti da 11 a 14 miliardi di euro che se spesi per sostenere un piano di infrastrutture, ricerca, istruzione e innovazione avrebbe creato le condizioni strutturali per un rilancio della crescita che rappresenta l´unica vera condizione per incrementare l´occupazione. Va ancora sottolineato che l´approccio è sbagliato perché si è pensato che intervenendo per introdurre elementi di "flessibilità", in entrata e in uscita, fosse condizione sufficiente per incentivare l´occupazione.»
Nell´intervento di Taverniti è emerso che è prematuro fare un bilancio sul jobs-act: «tuttavia va detto che un aspetto evidente di questa riforma è quello di avere trasformato una parte dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato senza avere creato molti nuovi posti di lavoro. Inoltre se l´imprenditore non ha bisogno della prestazione di un lavoratore non lo assumerà nonostante gli incentivi. Taverniti ha anche parlato dell´art. 18 ricordando che non ha mai rappresentato per l´imprenditore un vincolo se non quando l´azienda ha problemi di natura economica.
D´accordo con gli interventi che lo hanno preceduto Scifo ha puntato il dito sul fatto che il jobs-act non ha creato posti di lavoro bensì ha prodotto più precariato rendendo la vita e il futuro più incerti. Scifo ha sottolineato che «il jobs-act ha introdotto il contratto a tutele crescenti, di fatto si tratta di contratti con una drastica riduzione dei diritti per i lavoratori il che comporta un ulteriore aggravamento della condizione di precarietà. Rispetto all´obbiettivo di avere più contratti a tempo indeterminato abbiamo assistito nel 2016 all´ulteriore fallimento con un crollo dei contratti del 36%.»
Tutti concordi i tre Relatori nell´affermare che occorre una politica economica capace di creare un sistema all´avanguardia che investa in ricerca, innovazione, istruzione e in investimenti strutturali specialmente in Sicilia e in tutto il mezzogiorno.
GM
Ragusa, 31 marzo 2017- Con il Jobs-act si è introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il cuore del provvedimento risiede nel superamento della tutela reale, cioè la sostituzione del reintegro previsto dall´articolo 18, con l´introduzione di indennizzi di licenziamento proporzionali all´anzianità del lavoratore. Infatti sono aumentati i licenziamenti sia disciplinari che collettivi. Questo Il tema della tavola rotonda che ha visto la partecipazione del Sindacato, con il segretario generale della Camera del lavoro dr. Giuseppe Scifo; l´imprenditoria, con il presidente della Confindustria Ragusa, ing. Tonino Taverniti e la politica, con il sen. Gianni Battaglia.
Un´iniziativa organizzata dall´Osservatorio interpartitico alla pari opportunità della Sicilia la presidente l´avv. Claudia Parrino, dopo avere ringraziato gli ospiti, ha colto l´opportunità per sottolineare come l´Osservatorio, attivo già da qualche anno, ha sempre avuto come obiettivo quello di affrontare le problematiche della società.
Il dr. Gianni Molè ha moderato l´interessante e vivace dibattito, partendo dalla politica chiedendo a Gianni Battaglia un giudizio sulla riforma, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi.
Battaglia ha criticato gli interventi in materia di mercato di lavoro a partire dal cosiddetto pacchetto Treu, le leggi successivi fino al Jobs-act. «Gli effetti della riforma, infatti, non hanno aumentato i posti di lavoro, specie quelli qualificati, di contro è diminuito il potere di acquisto di salari e stipendi, sono diminuiti i diritti e le tutele ed è cresciuta la precarietà e quindi l´insicurezza di un futuro. Tra l´altro - ha aggiunto - ha consumato senza effetti corrispondenti da 11 a 14 miliardi di euro che se spesi per sostenere un piano di infrastrutture, ricerca, istruzione e innovazione avrebbe creato le condizioni strutturali per un rilancio della crescita che rappresenta l´unica vera condizione per incrementare l´occupazione. Va ancora sottolineato che l´approccio è sbagliato perché si è pensato che intervenendo per introdurre elementi di "flessibilità", in entrata e in uscita, fosse condizione sufficiente per incentivare l´occupazione.»
Nell´intervento di Taverniti è emerso che è prematuro fare un bilancio sul jobs-act: «tuttavia va detto che un aspetto evidente di questa riforma è quello di avere trasformato una parte dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato senza avere creato molti nuovi posti di lavoro. Inoltre se l´imprenditore non ha bisogno della prestazione di un lavoratore non lo assumerà nonostante gli incentivi. Taverniti ha anche parlato dell´art. 18 ricordando che non ha mai rappresentato per l´imprenditore un vincolo se non quando l´azienda ha problemi di natura economica.
D´accordo con gli interventi che lo hanno preceduto Scifo ha puntato il dito sul fatto che il jobs-act non ha creato posti di lavoro bensì ha prodotto più precariato rendendo la vita e il futuro più incerti. Scifo ha sottolineato che «il jobs-act ha introdotto il contratto a tutele crescenti, di fatto si tratta di contratti con una drastica riduzione dei diritti per i lavoratori il che comporta un ulteriore aggravamento della condizione di precarietà. Rispetto all´obbiettivo di avere più contratti a tempo indeterminato abbiamo assistito nel 2016 all´ulteriore fallimento con un crollo dei contratti del 36%.»
Tutti concordi i tre Relatori nell´affermare che occorre una politica economica capace di creare un sistema all´avanguardia che investa in ricerca, innovazione, istruzione e in investimenti strutturali specialmente in Sicilia e in tutto il mezzogiorno.
GM