RAGUSA - SUCCESSO DEL CLASSICO " L´ EREDITA´ DELLO ZIO CANONICO " CON IL PICCOLO TEATRO POPOLARE
STRAORDINARIA INTERPRETAZIONE E SOLD-OUT NEL WEEKEND
PER IL PICCOLO TEATRO POPOLARE DI RAGUSA CHE HA PORTATO
IN SCENA IL CLASSICO "L´EREDITA´ DELLO ZIO CANONICO"
MARCANDO LA SPECIALE DIFFERENZA TRA RAPPRESENTAZIONE POPOLARE SICILIANA E TEATRO DEGLI EQUIVOCI
Sold-out per "L´eredità dello zio canonico" e applausi a scena aperta per il Piccolo Teatro Popolare di Ragusa. La compagnia che festeggia quarant´anni e oltre di attività ha portato in scena il testo scritto da Antonino Russo Giusti nel fine settimana appena trascorso al teatro Leader di via Asia riscuotendo straordinari consensi, ancor più che nel precedente weekend. Il classico della commediografia popolare siciliana, consacrato al successo e consegnato alla memoria collettiva da due mostri sacri quali Angelo Musco e Rosina Anselmi, che ne hanno interpretato anche una versione cinematografica, è stato rappresentato con straordinaria sagacia dagli attori del Piccolo, magistralmente diretti da Giovanni Dimartino, che, ancora una volta, hanno messo in mostra le principali caratteristiche del proprio repertorio, riuscendo a incarnare al meglio lo spirito di un´opera che mette in luce i pregi, ma soprattutto i difetti, di un mondo che è già scomparso da qualche anno, sebbene le categorie archetipiche siano sempre presenti, e che rivive attraverso queste speciali rievocazioni sul palcoscenico. E´ stato Antonino Marù, che interpreta il ruolo del protagonista, Antonio Favazza, a spiegare, durante la presentazione dell´opera sul proscenio, quali le differenze tra il teatro degli equivoci e quello della tradizione popolare siciliana. "La commedia degli equivoci – ha detto – è basata sui colpi di scena, sugli inganni, su personaggi sbagliati che rivestono ruoli che poi si differenziano. Fino al 1993 abbiamo rappresentato le commedie tradizionali. Poi, ci siamo cimentati con altri lavori, appunto quelle commedie dette degli equivoci che presuppongono una recita veloce, incalzante, un tempismo e una sincronia speciale, tra porte che si aprono e chiudono, attori che entrano ed escono dalla scena. La commedia "L´eredità dello zio canonico" è invece basata molto di più sul quotidiano, si recita molto di più, in alcuni casi da seduti, ci sono le pause, perché trova spazio soprattutto il tradizionale modo di recitare dei siciliani, il contesto abitativo, ciò che succede attorno. Ed è un tipo di comicità basata non sulla situazione bensì sulle battute. Ci sono anche un paio di personaggi caratteristici che banalizzano la vita con le loro battute. Battute che, talune volte, escono fuori dal circuito del linguaggio siciliano che si è attualizzato e che è chiaramente differente dal contesto originario". Tra gli attori che hanno animato la rappresentazione Luisa Corallo, Loredana Gurrieri, Gianmarco Guastella, Salvatore Massari e Armando Cappuzzello. E poi ci sono i componenti del nucleo storico del cast come Antonino Marù, Pippo Dipasquale, Gianni Ancione e Saro Dimartino e gli altri attori come Laura Corallo e Giulio Lo Presti che hanno reso il quadro d´insieme ancora più effervescente.
Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo
PER IL PICCOLO TEATRO POPOLARE DI RAGUSA CHE HA PORTATO
IN SCENA IL CLASSICO "L´EREDITA´ DELLO ZIO CANONICO"
MARCANDO LA SPECIALE DIFFERENZA TRA RAPPRESENTAZIONE POPOLARE SICILIANA E TEATRO DEGLI EQUIVOCI
Sold-out per "L´eredità dello zio canonico" e applausi a scena aperta per il Piccolo Teatro Popolare di Ragusa. La compagnia che festeggia quarant´anni e oltre di attività ha portato in scena il testo scritto da Antonino Russo Giusti nel fine settimana appena trascorso al teatro Leader di via Asia riscuotendo straordinari consensi, ancor più che nel precedente weekend. Il classico della commediografia popolare siciliana, consacrato al successo e consegnato alla memoria collettiva da due mostri sacri quali Angelo Musco e Rosina Anselmi, che ne hanno interpretato anche una versione cinematografica, è stato rappresentato con straordinaria sagacia dagli attori del Piccolo, magistralmente diretti da Giovanni Dimartino, che, ancora una volta, hanno messo in mostra le principali caratteristiche del proprio repertorio, riuscendo a incarnare al meglio lo spirito di un´opera che mette in luce i pregi, ma soprattutto i difetti, di un mondo che è già scomparso da qualche anno, sebbene le categorie archetipiche siano sempre presenti, e che rivive attraverso queste speciali rievocazioni sul palcoscenico. E´ stato Antonino Marù, che interpreta il ruolo del protagonista, Antonio Favazza, a spiegare, durante la presentazione dell´opera sul proscenio, quali le differenze tra il teatro degli equivoci e quello della tradizione popolare siciliana. "La commedia degli equivoci – ha detto – è basata sui colpi di scena, sugli inganni, su personaggi sbagliati che rivestono ruoli che poi si differenziano. Fino al 1993 abbiamo rappresentato le commedie tradizionali. Poi, ci siamo cimentati con altri lavori, appunto quelle commedie dette degli equivoci che presuppongono una recita veloce, incalzante, un tempismo e una sincronia speciale, tra porte che si aprono e chiudono, attori che entrano ed escono dalla scena. La commedia "L´eredità dello zio canonico" è invece basata molto di più sul quotidiano, si recita molto di più, in alcuni casi da seduti, ci sono le pause, perché trova spazio soprattutto il tradizionale modo di recitare dei siciliani, il contesto abitativo, ciò che succede attorno. Ed è un tipo di comicità basata non sulla situazione bensì sulle battute. Ci sono anche un paio di personaggi caratteristici che banalizzano la vita con le loro battute. Battute che, talune volte, escono fuori dal circuito del linguaggio siciliano che si è attualizzato e che è chiaramente differente dal contesto originario". Tra gli attori che hanno animato la rappresentazione Luisa Corallo, Loredana Gurrieri, Gianmarco Guastella, Salvatore Massari e Armando Cappuzzello. E poi ci sono i componenti del nucleo storico del cast come Antonino Marù, Pippo Dipasquale, Gianni Ancione e Saro Dimartino e gli altri attori come Laura Corallo e Giulio Lo Presti che hanno reso il quadro d´insieme ancora più effervescente.
Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo