RAGUSA - UN QUINTETTO D´ATTORI STRAORDINARIO AL QUASIMODO DI RAGUSA CON "IL SOLITO VIAGGIO"

UN QUINTETTO D´ATTORI STRAORDINARIO DOMENICA SCORSA
AL QUASIMODO DI RAGUSA CON "IL SOLITO VIAGGIO"
CHE HA ENTUSIASMATO IL PUBBLICO PRESENTE. C´ERANO CITRAN,
MASSIRONI, KIAM, RATTI E DE SANTIS. UN VERO E PROPRIO
SUCCESSO PER L´EVENTO DI "TEATRO IN PRIMO PIANO"
Un quintetto d´attori straordinario. Un parterre artistico di assoluta eccezione. Un appuntamento teatrale d´autore che ha riscosso l´entusiastico consenso del pubblico presente. Domenica scorsa è stata un successo la rappresentazione de "Il solito viaggio" portato in scena al Quasimodo di Ragusa nell´ambito della rassegna "Teatro in primo piano". Sul palco c´erano Marina Massironi, grande attrice del nostro cinema e teatro, ma anche Roberto Citran, attore cinematografico e vincitore della Coppa Volpi al festival del cinema di Venezia. E poi Luisa De Santis, attrice per Nanni Moretti e spettacoli teatrali di Franco Parenti, Gigi Proietti e Antonio Cecchi; con Aram Kiam, nel cast, tra l´altro, del film Educazione siberiana di Gabriele Salvatores. E, per finire, Giancarlo Ratti, tra gli attori di Colpo d´occhio di Sergio Rubini e della serie tv I Cesaroni. Attori che hanno dato il meglio nel contesto della commedia scritta da Matteo Oleotto e Filippo Gili. La trama è stata seguita con molto interesse dagli spettatori presenti al Quasimodo. Non è un ufficio di collocamento. Non è un´agenzia interinale. Non è l´anagrafe né, come di primo acchito sembra, un´agenzia di viaggi. Lì non si comprano, infatti, sogni, case, lavori, svaghi: lì si aiuta nel migliore dei modi...chi vuol togliersi la vita. Surreale e dissacrante, la commedia ha interpretato con ironia l´insicurezza e la fragilità che pervade il nostro mondo, il cinismo di coloro che speculano sulla debolezza altrui, mentre in realtà si è alla ricerca disperata di un contatto con altri esseri umani per sentirsi vivi. Pomeriggio inoltrato. Prima Franco, poi Zelda, entrano in ufficio. Da alcuni giorni hanno deciso di aprire l´attività la sera, forse sperando di intercettare più clienti. Il luogo sembra a prima vista un´agenzia di viaggi. Qualcuno bussa: è Bartolo, con una donna, Graziana, sua madre. La situazione è strana, si capisce che l´organizzazione di vacanze copre, in realtà, un ben diverso servizio: favorire e ottimizzare la scelta di splendidi e originali "set" per aspiranti suicidi. Franco e Zelda illustrano il catalogo delle loro proposte. Improvvisamente suona la porta. Altri clienti? Un controllo di polizia? Entra un uomo in divisa: Anacleto. Zelda sbianca, madre e figlio non sanno cosa fare. Dopo una serie di fraintendimenti, si capisce che Anacleto non è lì per controllare, è semplicemente un agente di polizia che ha voglia di farla finita. Tutti discutono animatamente sui vari pacchetti collettivi proposti dall´agenzia, ma sul più bello ecco che scatta un black-out. Dopo i primi attimi di panico – il corto circuito è generale – ci si rende conto che – finestre serrate, ascensori out e scale pericolose al buio – i cinque sono praticamente prigionieri. Proteste, lamenti, rivendicazioni. E alla fine un applauso scrosciante del pubblico per una commedia che ha saputo trattare con estrema delicatezza e ironia surreale un tema così delicato.
Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo
AL QUASIMODO DI RAGUSA CON "IL SOLITO VIAGGIO"
CHE HA ENTUSIASMATO IL PUBBLICO PRESENTE. C´ERANO CITRAN,
MASSIRONI, KIAM, RATTI E DE SANTIS. UN VERO E PROPRIO
SUCCESSO PER L´EVENTO DI "TEATRO IN PRIMO PIANO"
Un quintetto d´attori straordinario. Un parterre artistico di assoluta eccezione. Un appuntamento teatrale d´autore che ha riscosso l´entusiastico consenso del pubblico presente. Domenica scorsa è stata un successo la rappresentazione de "Il solito viaggio" portato in scena al Quasimodo di Ragusa nell´ambito della rassegna "Teatro in primo piano". Sul palco c´erano Marina Massironi, grande attrice del nostro cinema e teatro, ma anche Roberto Citran, attore cinematografico e vincitore della Coppa Volpi al festival del cinema di Venezia. E poi Luisa De Santis, attrice per Nanni Moretti e spettacoli teatrali di Franco Parenti, Gigi Proietti e Antonio Cecchi; con Aram Kiam, nel cast, tra l´altro, del film Educazione siberiana di Gabriele Salvatores. E, per finire, Giancarlo Ratti, tra gli attori di Colpo d´occhio di Sergio Rubini e della serie tv I Cesaroni. Attori che hanno dato il meglio nel contesto della commedia scritta da Matteo Oleotto e Filippo Gili. La trama è stata seguita con molto interesse dagli spettatori presenti al Quasimodo. Non è un ufficio di collocamento. Non è un´agenzia interinale. Non è l´anagrafe né, come di primo acchito sembra, un´agenzia di viaggi. Lì non si comprano, infatti, sogni, case, lavori, svaghi: lì si aiuta nel migliore dei modi...chi vuol togliersi la vita. Surreale e dissacrante, la commedia ha interpretato con ironia l´insicurezza e la fragilità che pervade il nostro mondo, il cinismo di coloro che speculano sulla debolezza altrui, mentre in realtà si è alla ricerca disperata di un contatto con altri esseri umani per sentirsi vivi. Pomeriggio inoltrato. Prima Franco, poi Zelda, entrano in ufficio. Da alcuni giorni hanno deciso di aprire l´attività la sera, forse sperando di intercettare più clienti. Il luogo sembra a prima vista un´agenzia di viaggi. Qualcuno bussa: è Bartolo, con una donna, Graziana, sua madre. La situazione è strana, si capisce che l´organizzazione di vacanze copre, in realtà, un ben diverso servizio: favorire e ottimizzare la scelta di splendidi e originali "set" per aspiranti suicidi. Franco e Zelda illustrano il catalogo delle loro proposte. Improvvisamente suona la porta. Altri clienti? Un controllo di polizia? Entra un uomo in divisa: Anacleto. Zelda sbianca, madre e figlio non sanno cosa fare. Dopo una serie di fraintendimenti, si capisce che Anacleto non è lì per controllare, è semplicemente un agente di polizia che ha voglia di farla finita. Tutti discutono animatamente sui vari pacchetti collettivi proposti dall´agenzia, ma sul più bello ecco che scatta un black-out. Dopo i primi attimi di panico – il corto circuito è generale – ci si rende conto che – finestre serrate, ascensori out e scale pericolose al buio – i cinque sono praticamente prigionieri. Proteste, lamenti, rivendicazioni. E alla fine un applauso scrosciante del pubblico per una commedia che ha saputo trattare con estrema delicatezza e ironia surreale un tema così delicato.
Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo