SALERNO/ REGGIO CALABRIA : DOPO L´ENNESIMA INAUGURAZIONE LA VERITA´ SULL´AUTOSTRADA, I CUI LAVORI INIZIARONO CON AMINTORE FANFANI IL 21 GENNAIO 1962.



LA SALERNO REGGIO CALABRIA, UN´OPERA PUBBLICA NATA GIA´ VECCHIA
La A3 detta più comunemente, dagli automobilisti che la percorrono, Salerno Reggio Calabria, è, nel bene e nel male, una delle più note arterie autostradali nazionali, la principale del Sud, l´unica via, degna di questo nome, che attraversa da Nord a Sud la Calabria. I lavori erano iniziati negli anni sessanta, in pieno boom economico, per magnificare non solo le maestranze italiane che la realizzarono, ma anche per glorificare il Paese che, uscito distrutto dalla guerra mondiale, si era, col duro lavoro, affrancato e trasformato in una piccola potenza industriale, così come in Asia era successo, negli stessi anni, al Giappone. I lavori di costruzione, con la futura gestione affidati all´ANAS, partirono con la presenza dell´allora presidente del Consiglio dei Ministri Amintore Fanfani: in quello stesso giorno, in località Montevergine (RC) ( era il 21 gennaio 1962), sull´onda dell´emozione venne posta una targa che testimoniava l´entusiasmo con cui venivano accolti i cantieri: "Dopo ventuno secoli la via che Roma aprì ad unire le genti del Mezzogiorno si riapre sulle antiche orme da Salerno a Reggio Calabria per continuare e completare tra il Settentrione e il Meridione d´Italia la grande via del traffico e del lavoro". L´arteria, lunga 442,9, attraversava tre regioni: la Campania (171,28 Km), la Basilicata (29,3 Km) e la Calabria (294,02 Km). Era l´unica strada con due corsie di marcia per ogni carreggiata, senza pedaggio, che rese possibile l´avvicinamento geografico di territori che, per le difficoltà orografiche, erano stati isolati per secoli. Chi la percorre ancora oggi, per piacere o per lavoro, attraversa ponti altissimi e lunghissime gallerie; la strada, inoltre, s´inerpica lungo i fianchi dell´Appennino lucano e calabrese fino a raggiungere quote che superano, se ricordo bene, i mille metri (località Campotenese). Ho viaggiato varie volte, per tutta la sua lunghezza, su questa autostrada, negli anni Settanta e anche dopo. Allora ero giovane: quattro corsie per senso di marcia, divise da uno spartitraffico di oleandri che in primavera, con una miriade di colori, riempivano i cuori dei viaggiatori che vi transitavano. In quegli anni il traffico era di poche migliaia di auto al giorno e chi entrava, in questa arteria, da un qualsiasi casello, si meravigliava per la comodità del percorso e per lo scarso stress del viaggio. L´automobilista sorpassava con facilità e in sicurezza, rispetto ad una qualsiasi statale, nonostante le corsie fossero di appena 3,5 metri e mancasse quella di emergenza. Ricordo che alcune famiglie della mia zona ( allora abitavo in Calabria ) la domenica mattina si recavano appositamente verso quest´ampia strada a mo´ di piccola gita fuori porta, per vedere solo il traffico che sfrecciava in ambo i sensi di marcia. I giovani la percorrevano, con le loro auto, a tutto gas per provare l´ebbrezza della velocità. Allora le auto erano piccole, poco veloci e circolavano prevalentemente FIAT; i non giovani ricorderanno la 500, la 600, la 127, la 128. Con il tempo, poi, è cambiato tutto, è mutata la gente, è mutato il Sud, si è trasformata l´Italia.
Mentre tutto, come dicevo, cambiava, questa fondamentale arteria è rimasta uguale a se stessa per molti lustri e nel mentre il tempo la usurava. L´Anas svolgeva solo la manutenzione ordinaria necessaria per tenerla efficiente. Quando le risorse non erano adeguate per gli interventi straordinari si escogitavano varie strategie per baipassare i problemi, problemi che, con gli anni, si sono accumulati e incancreniti: così, prima, si sono ridotte le corsie percorribili ad una per senso di marcia e chi non ricorda gli ingorghi! Poi si sono ridotte le carreggiate da due ad una, con grave sofferenza per il traffico direzionato verso la Sicilia e verso la Campania e il Lazio. Questo stato di cose ha causato, in vari momenti, lunghe code in prossimità dei restringimenti, delle strozzature, rallentamenti di marcia e conseguenti ritardi, seguiti dalle proteste dei viaggiatori, in particolare di quelli che sulla strada, per varie ragioni, ci lavoravano. Nel mentre il traffico su gomma aumentava, l´arteria in alcuni periodi s´intasava, in special modo nei pressi dei cantieri, perennemente aperti, ma mai terminati.
Tutto questo avveniva, e non c´era bisogno di una laurea per capirlo, perché il traffico locale, quello proveniente dalla Sicilia e, in estate, quello dei vacanzieri, si sommavano a formare un unico grande ingorgo.
I tempi di percorrenza per spostarsi pochi chilometri, a fronte di questi problemi, si allungavano specialmente durante gli esodi, di luglio e agosto, per la chiusura delle fabbriche del Nord. Non bisogna dimenticare i numerosi incidenti provocati dalla vetustà di alcuni tratti, morti e feriti sulla coscienza delle autorità, di quelle autorità che avevano fatto dell´inefficienza la loro bandiera. Queste furono le ragioni per cui si diede inizio, nel terzo Millennio, al grande progetto di ammodernamento della Salerno - Reggio Calabria: ammodernamento che aveva il fine di adeguare l´A3 a standard di sicurezza nazionale ed internazionali, eliminando curve pericolose, riducendo le pendenze, ove necessario, realizzando nuove gallerie e abbattendo i viadotti pericolosi per il traffico.
Il progetto tecnico, logicamente molto ambizioso, vista anche la complessità orografica del territorio, fu suddiviso in 77 microlotti e affidati a varie imprese, che realizzarono i lavori non contemporaneamente, ma secondo una progressione temporale scandita dall´erogazione delle risorse economiche messe via via a disposizione, ed incontrando nel tempo varie difficoltà causate dai problemi, non solo tecnici, che presentava il territorio, ma anche da quelli provocati dal fallimento delle imprese aggiudicatarie delle gare che portavano, di volta in volta, alla posticipazione della data di ultimazione dei lavori. In questi ultimi tre lustri, il percorso di ammodernamento dell´autostrada, per volontà del governo, è stato accelerato e caratterizzato da una lunga serie di cantieri, che soprattutto d´estate, come già detto, hanno provocato spesso code e disagio sia per le percorrenze breve sia per quelle lunghe. Per i ritardi, nel completamento di quest´opera, non bisogna dimenticare le difficoltà create dalle organizzazioni criminali, presenti sul territorio della Campania e della Calabria, le quali hanno cercato di lucrare, come parassiti, sui lavori in corso d´opera, con la forza delle loro regole fuori legge: pensiamo agli attentati ai cantieri, decine e decine; pensiamo alla richiesta del pizzo; pensiamo all´imposizione, per certi lavori, di imprese compiacenti; pensiamo ai lavori svolti con materiali scadenti, specialmente nel lotto Tarsia - Cosenza ( i giornali ne hanno scritto a quintalate d´inchiostro ).
Oggi finalmente l´autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, secondo i politici, è completata: i meriti, gli elogi, se ci sono, sono per il governo che attualmente guida il Paese, anche se, a ritroso, bisognerebbe dividerli con gli ex presiedenti del Consigli, quali Berlusconi e Prodi ed altri che hanno lavorato sul progetto. L´inaugurazione è stata fatta, in pompa magna, il 22 dicembre 2016 a Villa San Giovanni, sullo stretto di Messina, alla presenza del premier Gentiloni, del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e del presidente dell´Anas Gianni Armani.
Ma tutta questa celebrazione ed encomio, come disse il poeta, "Fu vera gloria? Ai posteri l´ardua sentenza !". Noi cittadini prendiamo atto di quello che la classe politica dice e rispondiamo, con un grosso respiro liberatorio, che la costruzione di una fondamentale opera pubblica, per quanto possa essere difficoltosa la costruzione, non può durare più di mezzo secolo: una Nazione moderna, che si annovera fra le prime potenze economiche del mondo e si interfaccia con un mondo globalizzato, non può permettersi, a livello delle opere pubbliche, ritardi vergognosi per uno Stato moderno.
In occasione del completamento dei lavori, l´Anas ha annunciato( questa è l´unica iniziativa veramente nuova ) che l´A3 cambierà nome e diventerà: "A2 - Autostrada del Mediterraneo", nome scelto come ideale prosecuzione dell´A1 Autostrada del Sole.
Ma, entriamo, per finire questa mia riflessione, nel merito del problema che sto analizzando: l´ormai ex autostrada "A3 SA / RG" è stata veramente completata nella sua interezza, così com´è stato annunciato? Con il termine "completata" al mio paese si vuole significare che un qualcosa è finito, concluso, terminato: significa che un´opera pubblica viene donata nella sua realizzazione ai cittadini che l´hanno finanziata con le loro tasse.
Invece basta percorrere l´intera tratta, e io l´ho fatto pochi giorni fa, per trovare da sé le risposte che spesso i nostri rappresentanti eletti non danno. Questa autostrada è stata terminata solo perché tre lotti sono stati fatti sparire dal progetto di ammodernamento e inseriti nel piano di restyling, che deve essere ancora realizzato. Chi parte da Villa San Giovanni e inizia a risalire la Calabria immagina di trovarsi, dopo 55 anni di lavoro, di fronte ad un´opera che dovrebbe essere il fiore all´occhiello di tutte le opere pubbliche realizzate al Sud: invece il primo problema, in cui ci si imbatte, è l´asfalto posato in modo non omogenea, cosa che mette a dura prova gli ammortizzatori di qualsiasi macchina. Per di più le giunture sui ponti non sono precise e formano un piccolo scalino fastidioso per chi guida, le gallerie non sono illuminate o sono illuminate insufficientemente o a metà. Quando, poi, si arriva nei pressi del comune di Altilia (CS), improvvisamente, direi magicamente, si ritorna sul vecchio tracciato autostradale; così, passando per l´uscita per Rogliano (CS) e fino allo svincolo per Cosenza, si viaggia sulle due vecchie carreggiate di un tempo, quattro corsie strette, con assenza di una corsia di emergenza, con curve pericolose e all´interno di gallerie, a volte non illuminate, con asfalto viscido e non drenante per l´acqua piovana, etc.
Mi chiedo, viste le parole dette e scritte su questo avvenimento, come si possano dire bugie di questo livello e genere? Mi chiedo se i politici sono ingenui, faciloni, superficiali, o, al contrario, hanno una bassa considerazione di noi cittadini, delle nostre capacità di valutare i fatti, di saper scernere bugia e verità.
La Salerno -Reggio Calabria, oggi " autostrada del Mediterraneo ", è una grande opera, e nessuno mette in dubbio questo fatto e tutti ne siamo orgogliosi, ma, secondo il mio modesto parere, è un´opera non ammodernata del tutto, su cui bisognerà ancora investire molte risorse per completarla, nei tratti mancanti, e renderla concorrenziale non solo con le altre della penisola, ma anche con quelle del sistema viario europeo. Sarebbe stato più onesto che i politici avessero detto: " sì, l´autostrada è finita, ma ancora mancano dei tratti che finiremo in futuro ". I cittadini avrebbero capito e ammirato l´onestà di chi ci governa..
Antonio Paludi
Nelle altre foto: il 22 settembre 1962 inaugurazione del tratto Frosinone / Caserta a opera di Segni ( presidente della Repubblica ) e Fanfani ( primo ministro ): un tratto della vecchia/ nuova autostrada.
La A3 detta più comunemente, dagli automobilisti che la percorrono, Salerno Reggio Calabria, è, nel bene e nel male, una delle più note arterie autostradali nazionali, la principale del Sud, l´unica via, degna di questo nome, che attraversa da Nord a Sud la Calabria. I lavori erano iniziati negli anni sessanta, in pieno boom economico, per magnificare non solo le maestranze italiane che la realizzarono, ma anche per glorificare il Paese che, uscito distrutto dalla guerra mondiale, si era, col duro lavoro, affrancato e trasformato in una piccola potenza industriale, così come in Asia era successo, negli stessi anni, al Giappone. I lavori di costruzione, con la futura gestione affidati all´ANAS, partirono con la presenza dell´allora presidente del Consiglio dei Ministri Amintore Fanfani: in quello stesso giorno, in località Montevergine (RC) ( era il 21 gennaio 1962), sull´onda dell´emozione venne posta una targa che testimoniava l´entusiasmo con cui venivano accolti i cantieri: "Dopo ventuno secoli la via che Roma aprì ad unire le genti del Mezzogiorno si riapre sulle antiche orme da Salerno a Reggio Calabria per continuare e completare tra il Settentrione e il Meridione d´Italia la grande via del traffico e del lavoro". L´arteria, lunga 442,9, attraversava tre regioni: la Campania (171,28 Km), la Basilicata (29,3 Km) e la Calabria (294,02 Km). Era l´unica strada con due corsie di marcia per ogni carreggiata, senza pedaggio, che rese possibile l´avvicinamento geografico di territori che, per le difficoltà orografiche, erano stati isolati per secoli. Chi la percorre ancora oggi, per piacere o per lavoro, attraversa ponti altissimi e lunghissime gallerie; la strada, inoltre, s´inerpica lungo i fianchi dell´Appennino lucano e calabrese fino a raggiungere quote che superano, se ricordo bene, i mille metri (località Campotenese). Ho viaggiato varie volte, per tutta la sua lunghezza, su questa autostrada, negli anni Settanta e anche dopo. Allora ero giovane: quattro corsie per senso di marcia, divise da uno spartitraffico di oleandri che in primavera, con una miriade di colori, riempivano i cuori dei viaggiatori che vi transitavano. In quegli anni il traffico era di poche migliaia di auto al giorno e chi entrava, in questa arteria, da un qualsiasi casello, si meravigliava per la comodità del percorso e per lo scarso stress del viaggio. L´automobilista sorpassava con facilità e in sicurezza, rispetto ad una qualsiasi statale, nonostante le corsie fossero di appena 3,5 metri e mancasse quella di emergenza. Ricordo che alcune famiglie della mia zona ( allora abitavo in Calabria ) la domenica mattina si recavano appositamente verso quest´ampia strada a mo´ di piccola gita fuori porta, per vedere solo il traffico che sfrecciava in ambo i sensi di marcia. I giovani la percorrevano, con le loro auto, a tutto gas per provare l´ebbrezza della velocità. Allora le auto erano piccole, poco veloci e circolavano prevalentemente FIAT; i non giovani ricorderanno la 500, la 600, la 127, la 128. Con il tempo, poi, è cambiato tutto, è mutata la gente, è mutato il Sud, si è trasformata l´Italia.
Mentre tutto, come dicevo, cambiava, questa fondamentale arteria è rimasta uguale a se stessa per molti lustri e nel mentre il tempo la usurava. L´Anas svolgeva solo la manutenzione ordinaria necessaria per tenerla efficiente. Quando le risorse non erano adeguate per gli interventi straordinari si escogitavano varie strategie per baipassare i problemi, problemi che, con gli anni, si sono accumulati e incancreniti: così, prima, si sono ridotte le corsie percorribili ad una per senso di marcia e chi non ricorda gli ingorghi! Poi si sono ridotte le carreggiate da due ad una, con grave sofferenza per il traffico direzionato verso la Sicilia e verso la Campania e il Lazio. Questo stato di cose ha causato, in vari momenti, lunghe code in prossimità dei restringimenti, delle strozzature, rallentamenti di marcia e conseguenti ritardi, seguiti dalle proteste dei viaggiatori, in particolare di quelli che sulla strada, per varie ragioni, ci lavoravano. Nel mentre il traffico su gomma aumentava, l´arteria in alcuni periodi s´intasava, in special modo nei pressi dei cantieri, perennemente aperti, ma mai terminati.
Tutto questo avveniva, e non c´era bisogno di una laurea per capirlo, perché il traffico locale, quello proveniente dalla Sicilia e, in estate, quello dei vacanzieri, si sommavano a formare un unico grande ingorgo.
I tempi di percorrenza per spostarsi pochi chilometri, a fronte di questi problemi, si allungavano specialmente durante gli esodi, di luglio e agosto, per la chiusura delle fabbriche del Nord. Non bisogna dimenticare i numerosi incidenti provocati dalla vetustà di alcuni tratti, morti e feriti sulla coscienza delle autorità, di quelle autorità che avevano fatto dell´inefficienza la loro bandiera. Queste furono le ragioni per cui si diede inizio, nel terzo Millennio, al grande progetto di ammodernamento della Salerno - Reggio Calabria: ammodernamento che aveva il fine di adeguare l´A3 a standard di sicurezza nazionale ed internazionali, eliminando curve pericolose, riducendo le pendenze, ove necessario, realizzando nuove gallerie e abbattendo i viadotti pericolosi per il traffico.
Il progetto tecnico, logicamente molto ambizioso, vista anche la complessità orografica del territorio, fu suddiviso in 77 microlotti e affidati a varie imprese, che realizzarono i lavori non contemporaneamente, ma secondo una progressione temporale scandita dall´erogazione delle risorse economiche messe via via a disposizione, ed incontrando nel tempo varie difficoltà causate dai problemi, non solo tecnici, che presentava il territorio, ma anche da quelli provocati dal fallimento delle imprese aggiudicatarie delle gare che portavano, di volta in volta, alla posticipazione della data di ultimazione dei lavori. In questi ultimi tre lustri, il percorso di ammodernamento dell´autostrada, per volontà del governo, è stato accelerato e caratterizzato da una lunga serie di cantieri, che soprattutto d´estate, come già detto, hanno provocato spesso code e disagio sia per le percorrenze breve sia per quelle lunghe. Per i ritardi, nel completamento di quest´opera, non bisogna dimenticare le difficoltà create dalle organizzazioni criminali, presenti sul territorio della Campania e della Calabria, le quali hanno cercato di lucrare, come parassiti, sui lavori in corso d´opera, con la forza delle loro regole fuori legge: pensiamo agli attentati ai cantieri, decine e decine; pensiamo alla richiesta del pizzo; pensiamo all´imposizione, per certi lavori, di imprese compiacenti; pensiamo ai lavori svolti con materiali scadenti, specialmente nel lotto Tarsia - Cosenza ( i giornali ne hanno scritto a quintalate d´inchiostro ).
Oggi finalmente l´autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, secondo i politici, è completata: i meriti, gli elogi, se ci sono, sono per il governo che attualmente guida il Paese, anche se, a ritroso, bisognerebbe dividerli con gli ex presiedenti del Consigli, quali Berlusconi e Prodi ed altri che hanno lavorato sul progetto. L´inaugurazione è stata fatta, in pompa magna, il 22 dicembre 2016 a Villa San Giovanni, sullo stretto di Messina, alla presenza del premier Gentiloni, del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e del presidente dell´Anas Gianni Armani.
Ma tutta questa celebrazione ed encomio, come disse il poeta, "Fu vera gloria? Ai posteri l´ardua sentenza !". Noi cittadini prendiamo atto di quello che la classe politica dice e rispondiamo, con un grosso respiro liberatorio, che la costruzione di una fondamentale opera pubblica, per quanto possa essere difficoltosa la costruzione, non può durare più di mezzo secolo: una Nazione moderna, che si annovera fra le prime potenze economiche del mondo e si interfaccia con un mondo globalizzato, non può permettersi, a livello delle opere pubbliche, ritardi vergognosi per uno Stato moderno.
In occasione del completamento dei lavori, l´Anas ha annunciato( questa è l´unica iniziativa veramente nuova ) che l´A3 cambierà nome e diventerà: "A2 - Autostrada del Mediterraneo", nome scelto come ideale prosecuzione dell´A1 Autostrada del Sole.
Ma, entriamo, per finire questa mia riflessione, nel merito del problema che sto analizzando: l´ormai ex autostrada "A3 SA / RG" è stata veramente completata nella sua interezza, così com´è stato annunciato? Con il termine "completata" al mio paese si vuole significare che un qualcosa è finito, concluso, terminato: significa che un´opera pubblica viene donata nella sua realizzazione ai cittadini che l´hanno finanziata con le loro tasse.
Invece basta percorrere l´intera tratta, e io l´ho fatto pochi giorni fa, per trovare da sé le risposte che spesso i nostri rappresentanti eletti non danno. Questa autostrada è stata terminata solo perché tre lotti sono stati fatti sparire dal progetto di ammodernamento e inseriti nel piano di restyling, che deve essere ancora realizzato. Chi parte da Villa San Giovanni e inizia a risalire la Calabria immagina di trovarsi, dopo 55 anni di lavoro, di fronte ad un´opera che dovrebbe essere il fiore all´occhiello di tutte le opere pubbliche realizzate al Sud: invece il primo problema, in cui ci si imbatte, è l´asfalto posato in modo non omogenea, cosa che mette a dura prova gli ammortizzatori di qualsiasi macchina. Per di più le giunture sui ponti non sono precise e formano un piccolo scalino fastidioso per chi guida, le gallerie non sono illuminate o sono illuminate insufficientemente o a metà. Quando, poi, si arriva nei pressi del comune di Altilia (CS), improvvisamente, direi magicamente, si ritorna sul vecchio tracciato autostradale; così, passando per l´uscita per Rogliano (CS) e fino allo svincolo per Cosenza, si viaggia sulle due vecchie carreggiate di un tempo, quattro corsie strette, con assenza di una corsia di emergenza, con curve pericolose e all´interno di gallerie, a volte non illuminate, con asfalto viscido e non drenante per l´acqua piovana, etc.
Mi chiedo, viste le parole dette e scritte su questo avvenimento, come si possano dire bugie di questo livello e genere? Mi chiedo se i politici sono ingenui, faciloni, superficiali, o, al contrario, hanno una bassa considerazione di noi cittadini, delle nostre capacità di valutare i fatti, di saper scernere bugia e verità.
La Salerno -Reggio Calabria, oggi " autostrada del Mediterraneo ", è una grande opera, e nessuno mette in dubbio questo fatto e tutti ne siamo orgogliosi, ma, secondo il mio modesto parere, è un´opera non ammodernata del tutto, su cui bisognerà ancora investire molte risorse per completarla, nei tratti mancanti, e renderla concorrenziale non solo con le altre della penisola, ma anche con quelle del sistema viario europeo. Sarebbe stato più onesto che i politici avessero detto: " sì, l´autostrada è finita, ma ancora mancano dei tratti che finiremo in futuro ". I cittadini avrebbero capito e ammirato l´onestà di chi ci governa..
Antonio Paludi
Nelle altre foto: il 22 settembre 1962 inaugurazione del tratto Frosinone / Caserta a opera di Segni ( presidente della Repubblica ) e Fanfani ( primo ministro ): un tratto della vecchia/ nuova autostrada.