SCICLI - GIUSEPPINA TORREGROSSA IL 28 MAGGIO A PALAZZO SPADARO

Domenica 28 alle 19, a palazzo Spadaro (v. Mormina Penna), GIUSEPPINA TORREGROSSA dialogherà con Giuseppe Pitrolo sul romanzo "Cortile Nostalgia" (Rizzoli).
L´evento è organizzato da Comune di Scicli, "Brancati", Libreria Giunti di Ragusa. L´ingresso è libero.
Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo, ha tre figli e un cane. Si è laureata in medicina a Roma, è specializzata in ginecologia ed ostetricia.
Ha esordito nel 2007 col romanzo L´assaggiatrice, cui sono seguiti Adele (2008), Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011), Panza e prisenza (2012), La miscela segreta di casa Olivares (2014), A Santiago con Celeste (2014), Il figlio maschio (2015).
Con "Cortile nostalgia" (Rizzoli) torna a immergersi nelle atmosfere siciliane che la caratterizzano: a Palermo c´è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n´autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell´alba. È in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell´Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l´affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni.
L´incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l´hanno educata più alle privazioni che all´amore.
Lo sposo però deve partire per Roma, dov´è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate.
Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti da un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.
L´evento è organizzato da Comune di Scicli, "Brancati", Libreria Giunti di Ragusa. L´ingresso è libero.
Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo, ha tre figli e un cane. Si è laureata in medicina a Roma, è specializzata in ginecologia ed ostetricia.
Ha esordito nel 2007 col romanzo L´assaggiatrice, cui sono seguiti Adele (2008), Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011), Panza e prisenza (2012), La miscela segreta di casa Olivares (2014), A Santiago con Celeste (2014), Il figlio maschio (2015).
Con "Cortile nostalgia" (Rizzoli) torna a immergersi nelle atmosfere siciliane che la caratterizzano: a Palermo c´è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n´autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell´alba. È in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell´Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l´affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni.
L´incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l´hanno educata più alle privazioni che all´amore.
Lo sposo però deve partire per Roma, dov´è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate.
Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti da un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.