SCOGLITTI - CRONACA DI UNA DISTRATTA SERA DI FINE ESTATE


Gli Ingredienti per regalare un evento unico c´erano tutti: lo storico Club Nautico Scoglitti, che dalla via Messina scende sul molo di levante, un leggero vento di ponente, le note del sax di Antonio Catania, un pubblico delle grandi occasioni, la chitarra e le percussioni di Salvo Inchisciano, le poesie di Lidia Ferrigno e di Francesco Aiello, la voce calda e perentoria di Gianni Battaglia. A fare gli onori di casa il presidente del Club Nautico Giovanni Trombatore: l´assenza giustificata di Gianni Di Gennaro lascia spazio a quella nota di rammarico per non aver potuto godere della sua simpatia. Il lancio della serata é affidato a Filippo Foresti; poi finalmente ecco arrivare loro, le poesie. Vengono recitate alla sua maniera da un istrionico Gianni Battaglia, il quale ci descrive e ci racconta di spiagge, di mare, di dune e di greci, che un tempo qui a Kamarina dimorarono. Nei versi di Lidia Ferrigno amori e sogni di un tempo andato riecheggiano, quando un ormai travolgente Gianni Battaglia arriva persino ad intonare "guarda che luna". Ed ecco apparire sul volto degli age un velo di nostalgia che cerca conferma nello sguardo del compagno, o dell´amica seduta accanto, cercando nella luna gli occhi di chi un tempo c´era e adesso non c´è più. Poi è la volta di Aiello, che per una sera lascia chiuso in un cassetto serrato a chiave Ciccio, per diventare non il condottiero che siamo abituati a conoscere, ma soltanto Francesco, poeta! Sono versi i suoi, che narrano tempi lontani, ma che arrivano fino ai nostri giorni quando questo mare, così come Aiello lo definisce, "diventa un padre avaro e ci regala pane e sale". Il riferimento è ai quotidiani naufragi, e qui Gianni Battaglia supera se stesso restituendo al pubblico un velo di commozione. Poi applausi, complimenti e poi ancora le note del sax di Antonio Catania per una distratta sera di fine estate a Scoglitti.
Peppe Guastella
Peppe Guastella