VITTORIA - SERGIO RUBINI PORTA IN SCENA SUD


Vittoria- Teatro Comunale-Sergio Rubini porta in scena Sud.
Il cartello che indica "TUTTO ESAURITO" generalmente rappresenta una delusione per gli avventori e un momento di soddisfazione per chi lo appone. Così è stato. Ieri sera, infatti, il Teatro Comunale registrava il "tutto esaurito" o, come si dice oggi, il "sold- out". Grande soddisfazione per chi si accingeva a calcare il glorioso palco del Vittoria Colonna e per chi, organizzatore di questa interessante stagione teatrale, ha potuto raccogliere questi dati, cioè Andrea Burrafato (nella foto).
Su il sipario dunque, ed ecco Sergio Rubini uomo di spettacolo, attore, regista e sceneggiatore. Lo ritroviamo sul palco del Teatro Vittoria Colonna con un recital dal titolo emblematico: Sud.
Un viaggio immaginario per scoprire le bellezze e la storia tormentata del meridione d´Italia.
One man show, lo chiamano gli americani: egli infatti conduce da solo questo bellissimo spettacolo, accompagnato dal vivo da un trio di bravissimi musicisti: Michele Fazio al pianoforte, Marco Loddo al contrabbasso ed Emanuele Smimmo piatti e tamburi. E di Michele Fazio sono le musiche originali dello spettacolo.
Il meridione e le sue contraddizioni, la bellezza dei nostri luoghi che fa a pugni con con la nostra mentalità , spesso rassegnata, ma geniale: questo contrasto è evidenziato dalla musica che accompagna tutto lo spettacolo; c´è il richiamo all´antica Grecia narrata da Eschilo, ad Eduardo, la dignità di chi è povero nella tasca, ma nobile nell´animo.La povertà, gli ultimi, gli sconfitti che irrompono nelle trame teatrali sconvolgendole. E ad Eduardo Rubini riserva un´ attenzione particolare interpretando una sua poesia in quel dialetto napoletano che diventa musica. La contaminazione attuale per tutte quelle persone sopraffatte dagli eventi e dalla vita che ci ricordano tanto il ciclo dei vinti del nostro conterraneo Giovanni Verga. Sud, ancora più a sud di quel Gargano che trapela nel copione di questo recital. E poi c´è ancora spazio per i ricordi del padre ferroviere innamorato del teatro e della poesia, al punto da mettere su, in quel paesino sperduto della Puglia, una compagnia teatrale amatoriale. Rubini incanta e a tratti commuove l´affollato parterre. Lui, Rubini, èistrionico e sagace, lento e felino, con quel sorriso dolce che poi diventa amaro. C´è quell´ironia mista all´amarezza, quella maschera di nostalgia che noi gente del Sud portiamo quasi come una caratteristica somatica alla pari degli occhi a mandorla o della pelle nera. E´ la commistione di questi elementi a lasciare nello spettatore il ricordo di qualcosa cui pensare.
Questa è la grande magia, l´alchimia perfetta dell´attore, del palcoscenico e di una bella storia da raccontare.
Peppe Guastella- Eco degli Iblei- Vittoria
Il cartello che indica "TUTTO ESAURITO" generalmente rappresenta una delusione per gli avventori e un momento di soddisfazione per chi lo appone. Così è stato. Ieri sera, infatti, il Teatro Comunale registrava il "tutto esaurito" o, come si dice oggi, il "sold- out". Grande soddisfazione per chi si accingeva a calcare il glorioso palco del Vittoria Colonna e per chi, organizzatore di questa interessante stagione teatrale, ha potuto raccogliere questi dati, cioè Andrea Burrafato (nella foto).
Su il sipario dunque, ed ecco Sergio Rubini uomo di spettacolo, attore, regista e sceneggiatore. Lo ritroviamo sul palco del Teatro Vittoria Colonna con un recital dal titolo emblematico: Sud.
Un viaggio immaginario per scoprire le bellezze e la storia tormentata del meridione d´Italia.
One man show, lo chiamano gli americani: egli infatti conduce da solo questo bellissimo spettacolo, accompagnato dal vivo da un trio di bravissimi musicisti: Michele Fazio al pianoforte, Marco Loddo al contrabbasso ed Emanuele Smimmo piatti e tamburi. E di Michele Fazio sono le musiche originali dello spettacolo.
Il meridione e le sue contraddizioni, la bellezza dei nostri luoghi che fa a pugni con con la nostra mentalità , spesso rassegnata, ma geniale: questo contrasto è evidenziato dalla musica che accompagna tutto lo spettacolo; c´è il richiamo all´antica Grecia narrata da Eschilo, ad Eduardo, la dignità di chi è povero nella tasca, ma nobile nell´animo.La povertà, gli ultimi, gli sconfitti che irrompono nelle trame teatrali sconvolgendole. E ad Eduardo Rubini riserva un´ attenzione particolare interpretando una sua poesia in quel dialetto napoletano che diventa musica. La contaminazione attuale per tutte quelle persone sopraffatte dagli eventi e dalla vita che ci ricordano tanto il ciclo dei vinti del nostro conterraneo Giovanni Verga. Sud, ancora più a sud di quel Gargano che trapela nel copione di questo recital. E poi c´è ancora spazio per i ricordi del padre ferroviere innamorato del teatro e della poesia, al punto da mettere su, in quel paesino sperduto della Puglia, una compagnia teatrale amatoriale. Rubini incanta e a tratti commuove l´affollato parterre. Lui, Rubini, èistrionico e sagace, lento e felino, con quel sorriso dolce che poi diventa amaro. C´è quell´ironia mista all´amarezza, quella maschera di nostalgia che noi gente del Sud portiamo quasi come una caratteristica somatica alla pari degli occhi a mandorla o della pelle nera. E´ la commistione di questi elementi a lasciare nello spettatore il ricordo di qualcosa cui pensare.
Questa è la grande magia, l´alchimia perfetta dell´attore, del palcoscenico e di una bella storia da raccontare.
Peppe Guastella- Eco degli Iblei- Vittoria