BRUXELLES - GLI AGRICOLTORI SICILIANI IN CRISI ? CHIEDANO CONTO A PANZERI E AL PD.
Quello che non hanno saputo fare a suo tempo i giudici di " Mani pulite " e Di Pietro, sono riusciti a farlo, abbastanza agevolmente, i giudici belgi, che, senza guardare in faccia nessuno, stanno rivoltando l'Europarlamento e hanno scoperchiato la voragine dello scandalo " Qatargate " , che investe politici italiani del PD, europarlamentari del Pasok, sindacalisti.
Ai tempi di "Mani pulite " Di Pietro riuscì a terremotare DC e PSI, ma non riuscì a incastrare Greganti, che girava in autostrada con le mazzette, pare destinate al PCI, in una valigia, di cui si persero - a detta dello stesso Di Pietro - le tracce.
I giudici belgi hanno trovato valigie e denaro, incastrando ( e arrestando ) l'ex eurodeputato del PD Antonio Panzeri, l'ex vicepresidente dell'Europarlamento Eva Kaili, greca, il sindacalista UIL a capo di ITUC ( International trade union ) Luca Visentini, Francesco Giorgi, portaborse di Panzeri e di Cozzolino, altro europarlamentare PD sospeso dal partito. A quanto pare, molto denaro, utilizzato per corrompere, passava attraverso la ONG " Fight Impunity " ( il titolo "lotta contro l'impunità " suona beffardo ), del cui " board " facevano parte anche Federica Mogherini ed Emma Bonino.
L'inchiesta dei giudici belgi dovrebbe coinvolgere circa una sessantina di politici europei.
Quello che sta venendo a galla, come riferiscono i giornali, è legato ai tentativi corruttivi di Qatar e Marocco, che avrebbero distribuito mazzette, attraverso Panzeri, per i loro interessi: il Qatar per ammorbidire la posizione europea sui diritti dei lavoratori sfruttati da Doha e il Marocco per tutelare le proprie mire espansionistiche sul Sahara.
La magistratura belga ha sequestrato a Panzeri, Kaili e Giorgi oltre un milione e mezzo di euro in contanti, soldi sequestrati nelle rispettive case o in valigia.
Le indagini stanno accertando che l'intervento corruttivo di Panzeri si attua da anni. Il 16 febbraio 2012 il Parlamento europeo ha approvato una normativa, in base alla quale il Marocco ha ottenuto la possibilità di vedere ridotti del 55% i dazi doganali europei ( erano prima del 33%) sui prodotti di agricoltura e pesca provenienti dal Marocco. Nel giro di 10 anni tale liberalizzazione sui prodotti agricoli doveva essere portata al 70%.
Per Rabat la produzione agricola offre occupazione al 38% della forza lavoro e rappresenta il 12% dell'esportazione.
La normativa al Parlamento europeo è passata grazie al voto favorevole di Antonio Panzeri e Marc Tarabella, eurodeputato belga, coinvolto oggi nella vicenda "Qatargate ". Ovviamente la legge non poteva passare solo con i voti favorevoli di Panzeri e Tarabella: hanno votato tanti altri eurodeputati del PD e del gruppo eurosocialista.
Che la normativa approvata rappresenta un durissimo colpo per l'agricoltura di Italia e Spagna è fuori dubbio. Che la concorrenza marocchina ( per i prodotti serricoli, ad esempio, i costi si riducono rispetto ai nostri sia per la minore incidenza del riscaldamento sia per il minore costo della manodopera) stia massacrando l'agricoltura meridionale e della zona trasformata iblea è altrettanto chiaro.
E' bene, allora, che i nostri agricoltori, i nostri serricoltori, i nostri pescatori chiedano conto e ragione a Panzeri e al PD di quanto sta accadendo: di certo non devono accettare né se né ma.
Girolamo Piparo