CAMARINA - " MITI ED EROI ": DAFNI E CLOE.
Si sa che del mondo antico conosciamo i fatti più rilevanti se non tutti, attraverso i documenti autentici, le storie riportate dai poeti e narratori, la ricerca archeologica e ben poco d'altro, almeno come fonti.È pur vero, tuttavia, che di esso offrono grande testimonianza i miti, di varia natura e di molteplici argomenti, spesso allocati in alcune terre fondamentali. Soprattutto la Grecia antica,un areale molto piu' vasto dell'attuale stato omonimo, e comprendente l'area del Mar Nero, dell'Anatolia, delle isole del Mar di Levante, e delle sponde egizie e libiche.
Molti di questi miti sono allocabili nell'Italia Meridionale, la Magna Grecia, e in particolare in Sicilia, come ben sa chi è stato formato ed educato ai tempi in cui chi frequentava gli studi umanistici e leggeva già a scuola "Miti ed eroi", manualetto che apriva le menti alla conoscenza di epoche arcaiche.
Oggi purtroppo non più, presi come siamo da un mondo materialista e sempre più digitale e digitalizzato, nonché privo di sogni.
In quest'ultima Terra, patria dei ciclopi, dei feaci, dei siculi e dei sicani, in particolare, si ritrovano tantissimi personaggi mitologici, dei e semidei.
Fra i tanti voglio parlarvi più diffusamente di Dafne (o Dafni) e Cloe ( o Camarina).
Come tramandato, Dafne era un bellissimo giovane pastore, anch'egli di stirpe divina, che in quel tempo antico e arcadico pascolava le sue greggi ed armenti nella valle del fiume Irminio, dove viveva accompagnato da suoni e canti.
Lo stesso fiume, poi, nasceva dal Monte Lauro, il luogo più alto degli Iblei, coperto da boschi di alloro; ebbene, nel greco antico alloro o lauro si diceva dafni.
A non grande distanza dalla sua valle, negli Iblei meridionali, la altrettanto mitica terra dei Feaci, si trovavano altri corsi d'acqua, quale l'Ippari, che a sua volta formava la palude camarinense, una sorta di lago costiero più a ponente, laddove sarebbe sorta la città di Camarina, fondata per scopi strategici dai Greci di Siracusa in luoghi in precedenza abitati da Siculi.
In quei luoghi di aggiravano le ninfe, figure bellissime e leggiadre, come muse tra le acque e le verzure.
Fra queste la ninfa Cloe.
Quando i due si videro scoppiò il colpo di fulmine, l'incanto, ed entrambi si innamorarono perdutamente e si cercarono, favoriti dal fascino dei luoghi, negli anfratti delle valli, fra i canneti ondeggianti e i profumi che emanavano dalla frescura.
Il loro amore però venne presto contrastato dalle famiglie di appartenenza, finché Dafne non andò a morire in guerra nei pressi del fiume imera settentrionale, non lontano dal luogo in cui sorgono oggi Termini Imerese e Cefalù,e dove si svolsero sanguinose battaglie fra Greci e Cartaginesi per il predominio sull'Isola.
Testimoniano l'esistenza di Cloe antiche monete della zecca di Camarina che ritraggono la ninfa a cavallo di un cigno sul lago camarinense, ritrovate nelle ricerche archeologiche da Paolo Orsi e altri.
Altre ricostruzioni romanzesche (Longino Sofista) privilegiano la presenza di Dafni e Cloe in altra isola greca, che però non ha laghi e paludi, mentre a noi piace pensare che la leggenda sia imperniata nei luoghi accennati, di cotanto fascino e atmosfera erotica, tanto da essere cantati già da Pindaro, poeta greco del quinto secolo avanti Cristo nel poema " Olimpia ".
Enzo Bonomo
Molti di questi miti sono allocabili nell'Italia Meridionale, la Magna Grecia, e in particolare in Sicilia, come ben sa chi è stato formato ed educato ai tempi in cui chi frequentava gli studi umanistici e leggeva già a scuola "Miti ed eroi", manualetto che apriva le menti alla conoscenza di epoche arcaiche.
Oggi purtroppo non più, presi come siamo da un mondo materialista e sempre più digitale e digitalizzato, nonché privo di sogni.
In quest'ultima Terra, patria dei ciclopi, dei feaci, dei siculi e dei sicani, in particolare, si ritrovano tantissimi personaggi mitologici, dei e semidei.
Fra i tanti voglio parlarvi più diffusamente di Dafne (o Dafni) e Cloe ( o Camarina).
Come tramandato, Dafne era un bellissimo giovane pastore, anch'egli di stirpe divina, che in quel tempo antico e arcadico pascolava le sue greggi ed armenti nella valle del fiume Irminio, dove viveva accompagnato da suoni e canti.
Lo stesso fiume, poi, nasceva dal Monte Lauro, il luogo più alto degli Iblei, coperto da boschi di alloro; ebbene, nel greco antico alloro o lauro si diceva dafni.
A non grande distanza dalla sua valle, negli Iblei meridionali, la altrettanto mitica terra dei Feaci, si trovavano altri corsi d'acqua, quale l'Ippari, che a sua volta formava la palude camarinense, una sorta di lago costiero più a ponente, laddove sarebbe sorta la città di Camarina, fondata per scopi strategici dai Greci di Siracusa in luoghi in precedenza abitati da Siculi.
In quei luoghi di aggiravano le ninfe, figure bellissime e leggiadre, come muse tra le acque e le verzure.
Fra queste la ninfa Cloe.
Quando i due si videro scoppiò il colpo di fulmine, l'incanto, ed entrambi si innamorarono perdutamente e si cercarono, favoriti dal fascino dei luoghi, negli anfratti delle valli, fra i canneti ondeggianti e i profumi che emanavano dalla frescura.
Il loro amore però venne presto contrastato dalle famiglie di appartenenza, finché Dafne non andò a morire in guerra nei pressi del fiume imera settentrionale, non lontano dal luogo in cui sorgono oggi Termini Imerese e Cefalù,e dove si svolsero sanguinose battaglie fra Greci e Cartaginesi per il predominio sull'Isola.
Testimoniano l'esistenza di Cloe antiche monete della zecca di Camarina che ritraggono la ninfa a cavallo di un cigno sul lago camarinense, ritrovate nelle ricerche archeologiche da Paolo Orsi e altri.
Altre ricostruzioni romanzesche (Longino Sofista) privilegiano la presenza di Dafni e Cloe in altra isola greca, che però non ha laghi e paludi, mentre a noi piace pensare che la leggenda sia imperniata nei luoghi accennati, di cotanto fascino e atmosfera erotica, tanto da essere cantati già da Pindaro, poeta greco del quinto secolo avanti Cristo nel poema " Olimpia ".
Enzo Bonomo