CATANIA - SCIOPERO IL 4 MARZO ALLA PFIZER: PER I SINDACATI NON C'E' MOTIVO DI LASCIARE CATANIA.

UIL-UILTEC: “Vertenza Pfizer Catania, lavoratori in sciopero il 4 marzo. E il 3 febbraio l’azienda potrebbe sciogliere il mistero sul piano industriale”
“Non c’è un motivo perché Pfizer lasci Catania. Anzi, ci sarebbero tante ragioni perché raddoppi. Per questo, aspettando l’incontro con i sindacati di categoria annunciato dalla multinazionale per il 3 febbraio, Uil e Uiltec assicurano sin d’ora pieno sostegno allo sciopero che i rappresentanti sindacali Rsu di Uiltec Uil insieme con Filctem Cgil e Ugl Chimici, hanno proclamato dalle 22 del 3 marzo allo stesso orario del giorno successivo”.
Lo affermano i segretari generali di Uil e Uiltec Catania, Enza Meli e Alfio Avellino. Quindi, aggiungono: “Ci auguriamo che il 3 febbraio la Pfizer vorrà finalmente svelare quel piano industriale da noi sollecitato ormai da troppo tempo. Nessuno può restare indifferente dinanzi all’allarme delle lavoratrici e dei lavoratori sulla sorte dello stabilimento catanese, alimentato anche dal lungo e incomprensibile silenzio dell’azienda che ha fra l’altro accuratamente evitato ogni occasione di confronto sulle nostre proposte di modifica delle produzioni e la possibile valorizzazione del sito in impianto di eccellenza per la lotta al Covid. Noi non siamo rimasti e non rimarremo alla finestra, mentre aspettiamo sempre che i governi nazionale e regionale prendano autorevolmente e decisamente posizione nella consapevolezza dell’importanza strategica di Pfizer per il nostro territorio”. “Ancora una volta – concludono Enza Meli e Alfio Avellino – rivendichiamo che il colosso del farmaco destini gli incrementi di fatturato per progettare e creare futuro anche nella nostra Isola. Servono investimenti in nuove linee produttive, non solo anti-Covid, perché Catania al centro dell’area mediterranea possa ancora assicurare un contributo importante nelle sfide presenti e future a tutela della salute pubblica”
La protesta del 4 marzo interesserà tutto il personale dello stabilimento cittadino, con contratto a tempo determinato e indeterminato, turnisti e non. Nel documento di proclamazione dell’iniziativa sindacale, gli Rsu ricordano la “volontà espressa dai lavoratori in assemblea” e sottolineano “la preoccupazione per non avere ricevuto risposte alle domande circa il piano dei necessari e indispensabili investimenti da effettuare nel sito catanese per il mantenimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e indiretti”. I rappresentanti sindacali, dopo avere ribadito “la disponibilità a qualsiasi chiarimento”, lamentano infine “le cattive relazioni sindacali di base” interne all’azienda.
“Non c’è un motivo perché Pfizer lasci Catania. Anzi, ci sarebbero tante ragioni perché raddoppi. Per questo, aspettando l’incontro con i sindacati di categoria annunciato dalla multinazionale per il 3 febbraio, Uil e Uiltec assicurano sin d’ora pieno sostegno allo sciopero che i rappresentanti sindacali Rsu di Uiltec Uil insieme con Filctem Cgil e Ugl Chimici, hanno proclamato dalle 22 del 3 marzo allo stesso orario del giorno successivo”.
Lo affermano i segretari generali di Uil e Uiltec Catania, Enza Meli e Alfio Avellino. Quindi, aggiungono: “Ci auguriamo che il 3 febbraio la Pfizer vorrà finalmente svelare quel piano industriale da noi sollecitato ormai da troppo tempo. Nessuno può restare indifferente dinanzi all’allarme delle lavoratrici e dei lavoratori sulla sorte dello stabilimento catanese, alimentato anche dal lungo e incomprensibile silenzio dell’azienda che ha fra l’altro accuratamente evitato ogni occasione di confronto sulle nostre proposte di modifica delle produzioni e la possibile valorizzazione del sito in impianto di eccellenza per la lotta al Covid. Noi non siamo rimasti e non rimarremo alla finestra, mentre aspettiamo sempre che i governi nazionale e regionale prendano autorevolmente e decisamente posizione nella consapevolezza dell’importanza strategica di Pfizer per il nostro territorio”. “Ancora una volta – concludono Enza Meli e Alfio Avellino – rivendichiamo che il colosso del farmaco destini gli incrementi di fatturato per progettare e creare futuro anche nella nostra Isola. Servono investimenti in nuove linee produttive, non solo anti-Covid, perché Catania al centro dell’area mediterranea possa ancora assicurare un contributo importante nelle sfide presenti e future a tutela della salute pubblica”
La protesta del 4 marzo interesserà tutto il personale dello stabilimento cittadino, con contratto a tempo determinato e indeterminato, turnisti e non. Nel documento di proclamazione dell’iniziativa sindacale, gli Rsu ricordano la “volontà espressa dai lavoratori in assemblea” e sottolineano “la preoccupazione per non avere ricevuto risposte alle domande circa il piano dei necessari e indispensabili investimenti da effettuare nel sito catanese per il mantenimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e indiretti”. I rappresentanti sindacali, dopo avere ribadito “la disponibilità a qualsiasi chiarimento”, lamentano infine “le cattive relazioni sindacali di base” interne all’azienda.