COMISO - GIGI BELLASSAI, PRESIDENTE DEGLI ECOLOGISTI DEMOCRATICI, RIFLETTE SULL´ENERGIA SOSTENIBILE IN SICILIA.
Energia sostenibile alla siciliana: Efficienza energetica e innovazioni in stallo! In controtendenza solo l´area iblea.
Dal punto di vista energetico sostenibile ´isola cresce poco rispetto al potenziale è necessario invece rilanciare l´energia democratica e l´indipendenza energetica della Sicilia.
La Sicilia continua a crescere nelle rinnovabili purtroppo senza una vera cabina di regia, vi sono 42 impianti eolici (di cui 35 mini) bloccati.
E´urgente un ripensamento delle modalità di gestione delle reti in grado di accogliere queste grandi quantità di energia attivando le smart grid .
In tutte le classifiche di settore per promozione e diffusione della Green Economy si trova sul fondo eppure sembra non saperlo e continua a crescere.
Ma i problemi sono tanti:
l´eterno ritornello delle potenzialità mai sfruttate,
l´assenza di una vera filiera regionale di settore
l´assenza di normative che obblighino alla certificazione e all´efficienza energetica e alle energie rinnovabili
Secondo l´ANIE Rinnovabili (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) nel 2015 è arrivato un segno positivo sia nel settore fotovoltaico fino al mese di novembre ha fatto registrare 23,9 MW (nel 2014 erano stati 22,5 MW)
Sia dell´eolico, comparto che ha visto la connessione di 5.009,2 KW di potenza nel 2015 sull´isola (1.734,5 KW nel 2014).
I problemi però in Sicilia non mancano.
La legge regionale 29/2015 (norme in materia di tutela delle aree caratterizzate da vulenerabilità ambientale e valenze ambientali e paesaggistiche) che il 14 gennaio ha visto il via libera. Il 21 gennaio ha visto la luce il decreto dirigenziale che ha congelato le conferenze dei servizi per 42 impianti eolici distribuiti in tutta la Sicilia (2006/2010). Tra questi ben 35 inferiori mini eolico di 60 Kw .
Tutto questo in attesa del decreto del presidente della Regione previsto entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge per stabilire le aree non idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 Kw.
Un maldestro tentativo di bloccare il comparto del magaeolico che penalizzerà soprattutto il minieolico. Il rischio di congelare tutto si associa all´atavica lentezza della burocrazia siciliana.
Persino la procedura abilitativa semplificata che dovrebbe servire per agevolare le operazioni risulta poco adatta allo scopo.
La PAS che dovrebbe permettere di avviare un impianto dandone semplice comunicazione al comune di residenza sembra assai complicata.
Resta scarno il quadro il quadro normativo regionale in termini di promozione delle rinnovabili. Lo ha censito l´ENEA e nel capitolo siciliano si trova la legge regionale n. 29 del 20/11/2015 che di fatto punta a porre limiti anche relativamente alla "disponibilità giudica dei suoli interessati alla realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili", e altri 5 provvedimenti tra il 2013 (istituzione del registro regionale delle fonti energetiche regionali) e il 2006. Poco o nulla ad esempio in materia di edilizia sostenibile. Nel Lazio e in Umbria c´è l´obbligo per l´uso delle rinnovabili, mentre ben in 6 regioni tra cui Lombardia e Piemonte, c´è l´obbligo su certificazione energetica, energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Non è un caso che in tutti gli indici di penetrazione delle politiche di efficienza energetica (Ippee), redatti dall´ENEA, l´Isola abbia risultati inferiori alla media nazionale.
Nell´indice di Green Economy di fondazione impresa (2014) si piazzi sul fondo della classifica confermando le criticità dell´anno precedente.
L´osservatorio regionale nell´ultimo rapporto energia ha anche evidenziato: " Al momento continua ancora lo stallo, nel numero di nuove installazioni, seguito al periodo di grande diffusione delle installazioni eoliche e fotovoltaiche. Il tumultuoso e confuso diffondersi degli impianti non poteva e non ha, nei fatti, rappresentato per la Sicilia quell´occasione di sviluppo sociale che sarebbe stata auspicabile.
Un segnale positivo arriva dall´adesione dei comuni siciliani al Patto dei sindaci 352 il 90 % che 220 hanno presentato il PAES con investimenti di circa 800 euro ad abitante per un investimento totale di 5,5 miliardi di euro
Le case siciliane del settore residenziale purtroppo perdono la sfida della sostenibilità. Più dell´80% degli attestati di prestazioni energetiche residenziali sono nelle fasce meno performanti.
Assieme ai settori dell´energia, e dei trasporti, gli edifici sono responsabili di oltre il 75% di emissione di gas serra. L´utilizzo di impianti da FER per uso residenziale è limitato solo l´0,3% di solare termico e limitatissimo è l´utilizzo del piccolo fotovoltaico elettrico. In Sicilia gli APE registrati sono circa 222 mila, 142 di questi rientrano nella classe G e altri 35 mila arrivano nella classe F e il conteggio prosegue con una tendenza negativa, migliorando la classe decrescono i certificati. Tra la classe A+ e A troviamo poco più di un migliaio di attestazioni mentre circa l´82% appartiene alla ultime classi [a Catania solo 24 certificazioni in classe A, analoga situazione a Palermo e Messina] In controtendenza solo l´are iblea che con 245 edifici in classe A e A+, va oltre il 2%; la performance più alta della Sicilia.
La situazione è così grave perche manca una reale consapevolezza negli Enti Locali che in Sicilia raramente hanno introdotto l´obbligo di certificazione energetica con il raggiungimento della classe A (solo il comune di Comiso con il nuovo regolamento ancora non decretato dalla Regione siciliana)
L´area sud della Sicilia di cui fa parte l´ex provincia di Ragusa, ha realizzato nel 2015 performance straordinaria in tutti i parametri raggiungendo la prima posizione in Sicilia: sul risparmio di CO2 da fonti rinnovabili ( 324.000 t CO2), sul risparmio di CO2, nel risparmio del CO2 da biocarburanti (18.786 t CO2). Mentre si è collocata al secondo posto per risparmio CO2 da riqualificazione impianti edificio ed illuminazione e nella riqualificazione del traffico (102.836 t CO2).
Ottima performance ragusana anche per la potenza impegnata relativa ai pannelli solari fotovoltaici su edifici della pubblica amministrazione con 3,2 KW su mille abitanti.
Di questo e di come contrastare i mutamenti climatici discuteremo nel corso del dibattito "Cambiamenti climatici. Il futuro è adesso. Il mondo dopo Parigi", del 3 settembre assieme al sottosegretario Silvia Velo, la responsabile ambiente del PD Chiara Braga e l´economista Valentino Piana alla Festa Nazionale dell´Unità a Villa Bellini di Catania.
Gigi Bellassai
Dal punto di vista energetico sostenibile ´isola cresce poco rispetto al potenziale è necessario invece rilanciare l´energia democratica e l´indipendenza energetica della Sicilia.
La Sicilia continua a crescere nelle rinnovabili purtroppo senza una vera cabina di regia, vi sono 42 impianti eolici (di cui 35 mini) bloccati.
E´urgente un ripensamento delle modalità di gestione delle reti in grado di accogliere queste grandi quantità di energia attivando le smart grid .
In tutte le classifiche di settore per promozione e diffusione della Green Economy si trova sul fondo eppure sembra non saperlo e continua a crescere.
Ma i problemi sono tanti:
l´eterno ritornello delle potenzialità mai sfruttate,
l´assenza di una vera filiera regionale di settore
l´assenza di normative che obblighino alla certificazione e all´efficienza energetica e alle energie rinnovabili
Secondo l´ANIE Rinnovabili (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) nel 2015 è arrivato un segno positivo sia nel settore fotovoltaico fino al mese di novembre ha fatto registrare 23,9 MW (nel 2014 erano stati 22,5 MW)
Sia dell´eolico, comparto che ha visto la connessione di 5.009,2 KW di potenza nel 2015 sull´isola (1.734,5 KW nel 2014).
I problemi però in Sicilia non mancano.
La legge regionale 29/2015 (norme in materia di tutela delle aree caratterizzate da vulenerabilità ambientale e valenze ambientali e paesaggistiche) che il 14 gennaio ha visto il via libera. Il 21 gennaio ha visto la luce il decreto dirigenziale che ha congelato le conferenze dei servizi per 42 impianti eolici distribuiti in tutta la Sicilia (2006/2010). Tra questi ben 35 inferiori mini eolico di 60 Kw .
Tutto questo in attesa del decreto del presidente della Regione previsto entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge per stabilire le aree non idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 Kw.
Un maldestro tentativo di bloccare il comparto del magaeolico che penalizzerà soprattutto il minieolico. Il rischio di congelare tutto si associa all´atavica lentezza della burocrazia siciliana.
Persino la procedura abilitativa semplificata che dovrebbe servire per agevolare le operazioni risulta poco adatta allo scopo.
La PAS che dovrebbe permettere di avviare un impianto dandone semplice comunicazione al comune di residenza sembra assai complicata.
Resta scarno il quadro il quadro normativo regionale in termini di promozione delle rinnovabili. Lo ha censito l´ENEA e nel capitolo siciliano si trova la legge regionale n. 29 del 20/11/2015 che di fatto punta a porre limiti anche relativamente alla "disponibilità giudica dei suoli interessati alla realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili", e altri 5 provvedimenti tra il 2013 (istituzione del registro regionale delle fonti energetiche regionali) e il 2006. Poco o nulla ad esempio in materia di edilizia sostenibile. Nel Lazio e in Umbria c´è l´obbligo per l´uso delle rinnovabili, mentre ben in 6 regioni tra cui Lombardia e Piemonte, c´è l´obbligo su certificazione energetica, energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Non è un caso che in tutti gli indici di penetrazione delle politiche di efficienza energetica (Ippee), redatti dall´ENEA, l´Isola abbia risultati inferiori alla media nazionale.
Nell´indice di Green Economy di fondazione impresa (2014) si piazzi sul fondo della classifica confermando le criticità dell´anno precedente.
L´osservatorio regionale nell´ultimo rapporto energia ha anche evidenziato: " Al momento continua ancora lo stallo, nel numero di nuove installazioni, seguito al periodo di grande diffusione delle installazioni eoliche e fotovoltaiche. Il tumultuoso e confuso diffondersi degli impianti non poteva e non ha, nei fatti, rappresentato per la Sicilia quell´occasione di sviluppo sociale che sarebbe stata auspicabile.
Un segnale positivo arriva dall´adesione dei comuni siciliani al Patto dei sindaci 352 il 90 % che 220 hanno presentato il PAES con investimenti di circa 800 euro ad abitante per un investimento totale di 5,5 miliardi di euro
Le case siciliane del settore residenziale purtroppo perdono la sfida della sostenibilità. Più dell´80% degli attestati di prestazioni energetiche residenziali sono nelle fasce meno performanti.
Assieme ai settori dell´energia, e dei trasporti, gli edifici sono responsabili di oltre il 75% di emissione di gas serra. L´utilizzo di impianti da FER per uso residenziale è limitato solo l´0,3% di solare termico e limitatissimo è l´utilizzo del piccolo fotovoltaico elettrico. In Sicilia gli APE registrati sono circa 222 mila, 142 di questi rientrano nella classe G e altri 35 mila arrivano nella classe F e il conteggio prosegue con una tendenza negativa, migliorando la classe decrescono i certificati. Tra la classe A+ e A troviamo poco più di un migliaio di attestazioni mentre circa l´82% appartiene alla ultime classi [a Catania solo 24 certificazioni in classe A, analoga situazione a Palermo e Messina] In controtendenza solo l´are iblea che con 245 edifici in classe A e A+, va oltre il 2%; la performance più alta della Sicilia.
La situazione è così grave perche manca una reale consapevolezza negli Enti Locali che in Sicilia raramente hanno introdotto l´obbligo di certificazione energetica con il raggiungimento della classe A (solo il comune di Comiso con il nuovo regolamento ancora non decretato dalla Regione siciliana)
L´area sud della Sicilia di cui fa parte l´ex provincia di Ragusa, ha realizzato nel 2015 performance straordinaria in tutti i parametri raggiungendo la prima posizione in Sicilia: sul risparmio di CO2 da fonti rinnovabili ( 324.000 t CO2), sul risparmio di CO2, nel risparmio del CO2 da biocarburanti (18.786 t CO2). Mentre si è collocata al secondo posto per risparmio CO2 da riqualificazione impianti edificio ed illuminazione e nella riqualificazione del traffico (102.836 t CO2).
Ottima performance ragusana anche per la potenza impegnata relativa ai pannelli solari fotovoltaici su edifici della pubblica amministrazione con 3,2 KW su mille abitanti.
Di questo e di come contrastare i mutamenti climatici discuteremo nel corso del dibattito "Cambiamenti climatici. Il futuro è adesso. Il mondo dopo Parigi", del 3 settembre assieme al sottosegretario Silvia Velo, la responsabile ambiente del PD Chiara Braga e l´economista Valentino Piana alla Festa Nazionale dell´Unità a Villa Bellini di Catania.
Gigi Bellassai