COMISO - IL GIUDICE RISOLVE LA VICENDA KAFKIANA DEL MONACO BUDDHISTA MORISHITA
Salvatore Giannì e la moglie Kadiu Valbona, proprietari dei terreni a Canicarao, avevano chiuso l'accesso alla pagoda del monaco buddhista Giosho Morishita, che era stata costruita su progetto dell'architetto Nunzio Cappello su un terreno concesso in locazione per 99 anni. In questo modo il monaco, che era arrivato a Comiso nel periodo dell'istallazione dei missili e aveva già costruito una " stupa " nei pressi dell'aeroporto nel campo pacifista " La verde vigna ", era stato costretto a un esilio forzato, dovuto ai lucchetti apposti dal proprietario sui cancelli della strada, che porta alla pagoda. Morishita, protagonista di mille manifestazioni per la pace, è molto noto in città e benvoluto dalla cittadinanza.
Morishita, assistito dall'avvocato Annalisi Ferlisi, ha vinto il ricorso e il giudice del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha ordinato l' apertura della strada nei momenti di preghiera ( con facoltà di accesso anche al pubblico ), vale a dire alle 4,30 del mattino e il pomeriggio, dalle 16,30 alle 18,30.
29 marzo 2023