COMISO - PARLIAMO DI AGILULFO O DEL PD?
Tutti conoscono la vicenda di Agilulfo Emo Bertrandino, il personaggio protagonista del terzo capitolo della trilogia araldica di Italo Calvino, " Il cavaliere inesistente ". Come ben si sa, Agilulfo riesce ad animare, con la sola forza della volontà, un' armatura vuota, al tempo delle lotte di Carlo Magno contro i Saraceni. Dopo diverse peripezie, l 'armatura, ben lucida, perde forza e diventa come tutte le altre, opaca e sconquassata, in mano a un cavaliere inesistente.
Dopo i fasti del vecchio Partito Comunista, che a Roma si identificava nella figura mitica di Enrico Berlinguer e a Comiso, ai tempi di Cagnes prima e Zago dopo, riusciva a ottenere la maggioranza assoluta in Consiglio comunale con più di 10.000 voti e a esercitare il potere indiscusso per decenni, il PD ( mutazione genetica del vecchio PCI) si è trasformato in una vecchia armatura, lucida ma vuota, appannaggio del " cavaliere inesistente ".
Nonostante la forza di volontà di qualche sedicente dirigente, il PD è rimasto vuoto, con le vecchie radici completamente amputate e con il legame con l'elettorato popolare totalmente tagliato. Inutilmente, nel tentativo di rianimare la vecchia armatura, dalla " Bolognina " in poi e dai tempi di Achille Occhetto si è proceduto a cambiare nome, simbolo e ceti di riferimento: il risultato è stato un lento declino, una perdita di identità, l'abbandono della classe operaia, un atteggiamento ondivago tra guerra e pace: a Sesto San Giovanni, in quella che era definita la " Stalingrado d'Italia ", all'uninominale Isabella Rauti, figlia del fondatore di " Ordine nuovo ", formazione di estrema destra, ha preso a ceffoni il figlio di un simbolo dell'Olocausto, Emanuele Fiano del PD.
A Comiso le cose non vanno meglio: vecchi simboli delle lotte contadine e della sinistra sono stati smantellati. Basti ricordare la (s)vendita della sede della " Lega dei Contadini ", storica associazione fondata nel 1900 dall'allora sindaco socialista Giuseppe Di Vita e, nel dopoguerra, aderente, dopo che al PSI, al PCI e al PD. Basti pensare che alle regionali del 25 settembre 2022 il PD ha incassato 1.373 voti, superato dal M5S ( con 1.589 voti), cioè da un movimento a Comiso senza guida e senza alcun punto di riferimento: se si pensa poi al fatto che " Fratelli d'Italia " ha ottenuto 3.833 voti, viene da strapparsi i capelli in un comune amministrato dalla Sinistra per decenni, in un comune che eleggeva Filippo Turati all'uninominale.
A Vittoria, l'altro comune ipparino dalla fortissima presenza della Sinistra dal dopoguerra in poi, il risultato è stato altrettanto disastroso: PD 2.297 voti, M5S 4.388, FdI 6.027 .
A Comiso negli ultimi 4 anni abbiamo avuto una giunta di centrodestra, guidata dalla prof/ssa Maria Rita Schembari, prima di " Diventerà bellissima " e oggi di " Fratelli d'Italia. In tutti questi anni il PD, relegato all'opposizione, è stato presente più a mare, durante la stagione estiva, che nel dibattito politico: ha portato avanti una opposizione quasi nulla, specie di fronte a grandi problemi legati all'economia del territorio, dall'aeroporto " Pio La Torre ", creato da D'Alema con l' allora sindaco Pippo Digiacomo e finito sotto il totale controllo della SAC di Catania, fino alla FAM ( Fiera agricola del Mediterraneo), sospesa dopo ben mezzo secolo di esposizioni.
Se si pensa, poi, al fatto che nelle recenti consultazioni dello scorso 25 settembre in moltissime sezioni elettorali ( i maligni dicono in tutte ) il PD non è riuscito a garantire la presenza di propri rappresentanti di lista, si coglie pienamente il termometro della "debacle" di una forza politica, che rischia ormai di essere inghiottita a livello nazionale e a livello locale dal Movimento 5 Stelle, che si appalesa come forza giovane, combattiva, propositiva e di sinistra, come affermano leaders politici nazionali come Fassina o Pecoraro Scanio e altri.
L'altra estate i ristoratori comisani sono entrati in agitazione contro il governo nazionale e regionale ( di centrodestra): in piazza Fonte Diana a solidarizzare con i manifestanti, c'erano la sindaca Schembari ( FdI) e i suoi assessori. E gli esponenti del PD dov'erano? a mare, perché le vacanze sono sacre!
Date queste premesse, le prossime elezioni amministrative del 2023 a Comiso appaiono senza storia: l'attuale amministrazione sarà con ogni probabilità riconfermata. Non c'è spazio politico per nessuna candidatura alternativa: se qualcuno del PD si illude di cogliere l'occasione, rischia di apparire come Agilulfo, pronto a lucidare l'armatura di un " cavaliere inesistente".
Girolamo Piparo
4 ottobre 2022