COMISO - PIPPO RIZZO E L´ISTITUTO STATALE D´ARTE " SALVATORE FIUME "




IL FUTURISMO IN SICILIA CON PIPPO RIZZO : DAI PRIMI PASSI A COMISO PRESSO L´ISTITUTO D´ARTE E DAL SODALIZIO CON ORAZIO PELLIGRA FINO ALLA DIREZIONE DELLE ACCADEMIE DI BELLE ARTI DI PALERMO E ROMA .
E´ fuori dubbio che l´Istituto d´Arte di Comiso, intitolato a Salvatore Fiume e nato nel 1907, nel corso della sua più che secolare vita abbia annoverato tra i suoi alunni, tra i docenti e tra i direttori il fior fiore dell´intellettualità artistica siciliana e oltre. E´ sufficiente ricordare tra gli alunni Salvatore Fiume o Piero Guccione, che frequentò agli inizi degli anni cinquanta la Scuola d´arte casmenea ( “ una bella e attrezzatissima scuola, dove si lavorava molto seriamente “, come ha sottolineato il maestro di Scicli ). E´ bene citare, ancora, Domenico Umberto Diano ( autore di monumenti agli eroi della prima guerra mondiale e di interventi di decoro urbano, come la statua di Diana nell´omonima piazza comisana) e Germano Belletti, Biagio Brancato e Luigi Pero, direttori dell´Istituto casmeneo e artisti di grande fama.
Un aspetto, che stuzzica la curiosità e rafforza l´idea di un Istituto d´Arte come “ granducato artistico “ ( per parafrasare lo scrittore ), è legato alla presenza, tra i docenti della scuola comisana del 1916, di Pippo Rizzo, artista corleonese, noto per essere stato l´esponente massimo del movimento futurista siciliano.
L´apprendistato palermitano di Pippo Rizzo si svolge tutto all´insegna del “ Liberty “: suoi maestri furono il napoletano Ettore De Maria Bergler ( che affrescò Villa Whitacher e Villa Igiea ), Ernesto Basile ( il principe dell´ “ Art Nouveau “ in Sicilia ), il bisnonno di Francesco Rutelli, Mario Rutelli ( autore della Fontana Delle Naiadi in piazza Esedra a Roma e, nel 1913, del Battistero della Basilica dell´Annunziata a Comiso ).
E´ negli anni a cavallo della I guerra mondiale che Pippo Rizzo si lega a Comiso e al Futurismo, tanto da diventare il più importante artista siciliano del movimento di Marinetti.
Nel 1916 Pippo Rizzo insegna presso la Scuola d´arte comisana e realizza un sodalizio artistico con un artista comisano di grande talento e particolarmente versatile: Orazio Pelligra. Il pittore comisano, che collaborerà a importanti pubblicazioni satiriche e illustrerà le “ Novelle “ di Luigi Capuana, parteciperà nel 1921 alla grande personale di Rizzo, allestita presso il Teatro Quirino di Roma e inaugurata da Angelo Musco.
Rizzo, che si firmerà in quella occasione Pippo Rizzo Trentacoste ( in omaggio allo scultore Domenico Trentacoste, fratello della madre ), espose 76 opere: ha già aderito al Futurismo. Ha rapporti personali con Filippo Tommaso Marinetti; nel 1925 impose, con chiara volontà futurista, il nome di “ Elica “ alla primogenita; ha creato diversi circoli e case d´arte in collegamento con il movimento futurista.
Rizzo, già docente presso l´Istituto d´ Arte di Comiso, espone in tutto il mondo, creando rapporti con Balla e Fillia o annoverando tra i suoi allievi Renato Guttuso e Gino Speciale: proprio Guttuso, unitamente a Giovanni Varvaro, Nino Franchina e Lia Noto ( assidui frequentatori dello studio di Rizzo ) diede vita al “ Gruppo dei Quattro “.
La serie sui Carabinieri o sui Paladini, insieme agli omaggi a Picasso e a Carrà, sono da considerare tra le opere più significative di quel docente dell´ Istituto d´Arte “ Fiume “ di Comiso, che divenne direttore dell´ Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1936, e concluse la sua carriera come direttore dell´ Accademia di Belle Arti di Roma dal 1960 al 1962, due anni prime della morte, avvenuta a Palermo.
Girolamo Piparo
E´ fuori dubbio che l´Istituto d´Arte di Comiso, intitolato a Salvatore Fiume e nato nel 1907, nel corso della sua più che secolare vita abbia annoverato tra i suoi alunni, tra i docenti e tra i direttori il fior fiore dell´intellettualità artistica siciliana e oltre. E´ sufficiente ricordare tra gli alunni Salvatore Fiume o Piero Guccione, che frequentò agli inizi degli anni cinquanta la Scuola d´arte casmenea ( “ una bella e attrezzatissima scuola, dove si lavorava molto seriamente “, come ha sottolineato il maestro di Scicli ). E´ bene citare, ancora, Domenico Umberto Diano ( autore di monumenti agli eroi della prima guerra mondiale e di interventi di decoro urbano, come la statua di Diana nell´omonima piazza comisana) e Germano Belletti, Biagio Brancato e Luigi Pero, direttori dell´Istituto casmeneo e artisti di grande fama.
Un aspetto, che stuzzica la curiosità e rafforza l´idea di un Istituto d´Arte come “ granducato artistico “ ( per parafrasare lo scrittore ), è legato alla presenza, tra i docenti della scuola comisana del 1916, di Pippo Rizzo, artista corleonese, noto per essere stato l´esponente massimo del movimento futurista siciliano.
L´apprendistato palermitano di Pippo Rizzo si svolge tutto all´insegna del “ Liberty “: suoi maestri furono il napoletano Ettore De Maria Bergler ( che affrescò Villa Whitacher e Villa Igiea ), Ernesto Basile ( il principe dell´ “ Art Nouveau “ in Sicilia ), il bisnonno di Francesco Rutelli, Mario Rutelli ( autore della Fontana Delle Naiadi in piazza Esedra a Roma e, nel 1913, del Battistero della Basilica dell´Annunziata a Comiso ).
E´ negli anni a cavallo della I guerra mondiale che Pippo Rizzo si lega a Comiso e al Futurismo, tanto da diventare il più importante artista siciliano del movimento di Marinetti.
Nel 1916 Pippo Rizzo insegna presso la Scuola d´arte comisana e realizza un sodalizio artistico con un artista comisano di grande talento e particolarmente versatile: Orazio Pelligra. Il pittore comisano, che collaborerà a importanti pubblicazioni satiriche e illustrerà le “ Novelle “ di Luigi Capuana, parteciperà nel 1921 alla grande personale di Rizzo, allestita presso il Teatro Quirino di Roma e inaugurata da Angelo Musco.
Rizzo, che si firmerà in quella occasione Pippo Rizzo Trentacoste ( in omaggio allo scultore Domenico Trentacoste, fratello della madre ), espose 76 opere: ha già aderito al Futurismo. Ha rapporti personali con Filippo Tommaso Marinetti; nel 1925 impose, con chiara volontà futurista, il nome di “ Elica “ alla primogenita; ha creato diversi circoli e case d´arte in collegamento con il movimento futurista.
Rizzo, già docente presso l´Istituto d´ Arte di Comiso, espone in tutto il mondo, creando rapporti con Balla e Fillia o annoverando tra i suoi allievi Renato Guttuso e Gino Speciale: proprio Guttuso, unitamente a Giovanni Varvaro, Nino Franchina e Lia Noto ( assidui frequentatori dello studio di Rizzo ) diede vita al “ Gruppo dei Quattro “.
La serie sui Carabinieri o sui Paladini, insieme agli omaggi a Picasso e a Carrà, sono da considerare tra le opere più significative di quel docente dell´ Istituto d´Arte “ Fiume “ di Comiso, che divenne direttore dell´ Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1936, e concluse la sua carriera come direttore dell´ Accademia di Belle Arti di Roma dal 1960 al 1962, due anni prime della morte, avvenuta a Palermo.
Girolamo Piparo