COMISO -" IL PROBLEMA DEI RIFIUTI IN PROVINCIA ": TEMA DELL'INCONTRO DI " COMISO IN DIALOGO ".
La situazione dei rifiuti in Sicilia e, in particolare, nella nostra provincia. Un’analisi della situazione attuale anche alla luce delle inadempienze della regione siciliana che, ad oggi, non ha mai affrontato e risolto il problema dei rifiuti. La provincia di Ragusa non ha nessuna discarica operativa. È chiusa da tempo la discarica di Pozzo Bollente a Vittoria, così come quella di Scicli e per ultima quella di Ragusa, Cava dei Modicani, che oggi funziona solo come impianto TMB, cioè didi trattamento meccanico-biologico. Da Ragusa, dove i rifiuti vengono temporaneamente “stoccati” e trattati, il nostro “rifiuto secco” (o indifferenziato, parte in direzione della discarica di Misterbianco / Catania e, in parte, di Gela.
Sono stati questi i temi dell’ultimo appuntamento di “Comiso in dialogo”, che si è svolto il 14 dicembre nel salone della chiesa dei Santi Apostoli, a Comiso. Ospite: l’ingegnere Luca Garofalo, incaricato della gestione dell’impianto TMB di Cava dei Modicani.
Garofalo ha spiegato la situazione delle discariche in Sicilia, con la chiusura di Catania che nell’estate scorsa ha determinato la situazione di crisi e l’emergenza rifiuti in tutti i comuni iblei. La riapertura temporanea di Misterbianco ha parzialmente risolto il problema, ma il problema potrebbe riproporsi a marzo poiché la discarica, ormai pressocché esaurita, è stata autorizzata solo fino a quella data.
Il rifiuto secco indifferenziato potrebbe trasformarsi in energia, o in combustibile, ma in Sicilia i termovalorizzatori non possono essere realizzati perché il Piano regionale dei Rifiuti non li prevede. E ciò nonostante essi siano stati più volte annunciati, dagli ultimi governi regionali, soprattutto dai due esecutivi guidati da Rosario Crocetta e Nello Musumeci. Garofalo ha spiegato i possibili risvolti dei termovalorizzatori, già adottati con successo in altre regioni e in vari stati europei, presentando anche un nuovo progetto per la provincia di Ragusa che potrebbe permettere di trasformare i rifiuti indifferenziati in combustibile per i forni dei cementifici.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, essa in provincia di Ragusa è al 70 per cento, ma la qualità del rifiuto differenziato, quello cioè che non deve finire in discarica ma viene avviato verso i processi di riciclo, è molto bassa. C’è ancora una bassa coscienza ambientale che porta molte persone a non differenziare adeguatamente: questo non accade a causa della scarsa informazione, poiché le varie campagne di sensibilizzazione hanno contribuito a dare a tutti le informazioni necessarie, quanto a una scarsa coscienza ambientale e civile.
L’incontro è stato arricchito dai vari interventi dei presenti, con un dialogo proficuo, competente e costruttivo.
Sono stati questi i temi dell’ultimo appuntamento di “Comiso in dialogo”, che si è svolto il 14 dicembre nel salone della chiesa dei Santi Apostoli, a Comiso. Ospite: l’ingegnere Luca Garofalo, incaricato della gestione dell’impianto TMB di Cava dei Modicani.
Garofalo ha spiegato la situazione delle discariche in Sicilia, con la chiusura di Catania che nell’estate scorsa ha determinato la situazione di crisi e l’emergenza rifiuti in tutti i comuni iblei. La riapertura temporanea di Misterbianco ha parzialmente risolto il problema, ma il problema potrebbe riproporsi a marzo poiché la discarica, ormai pressocché esaurita, è stata autorizzata solo fino a quella data.
Il rifiuto secco indifferenziato potrebbe trasformarsi in energia, o in combustibile, ma in Sicilia i termovalorizzatori non possono essere realizzati perché il Piano regionale dei Rifiuti non li prevede. E ciò nonostante essi siano stati più volte annunciati, dagli ultimi governi regionali, soprattutto dai due esecutivi guidati da Rosario Crocetta e Nello Musumeci. Garofalo ha spiegato i possibili risvolti dei termovalorizzatori, già adottati con successo in altre regioni e in vari stati europei, presentando anche un nuovo progetto per la provincia di Ragusa che potrebbe permettere di trasformare i rifiuti indifferenziati in combustibile per i forni dei cementifici.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, essa in provincia di Ragusa è al 70 per cento, ma la qualità del rifiuto differenziato, quello cioè che non deve finire in discarica ma viene avviato verso i processi di riciclo, è molto bassa. C’è ancora una bassa coscienza ambientale che porta molte persone a non differenziare adeguatamente: questo non accade a causa della scarsa informazione, poiché le varie campagne di sensibilizzazione hanno contribuito a dare a tutti le informazioni necessarie, quanto a una scarsa coscienza ambientale e civile.
L’incontro è stato arricchito dai vari interventi dei presenti, con un dialogo proficuo, competente e costruttivo.