CURIOSITA´ - " RUBRICA ETYMOLOGICA VERBORUM SICULORUM " DI GIANLUCA VINDIGNI
Bisogna considerare la lingua siciliana (e non dico dialetto, ma lingua, poiché l´UNESCO stesso riconosce a questa lo status di lingua madre) come la più vicina in assoluto al latino. Senza dubbio è vero che molte lingue romanze (come inglese, francese, spagnolo, tedesco, italiano ecc.) derivano dal latino, ma è anche vero che nella maggior parte dei dialetti centro-meridionali d´Italia, ed in precipuo modo nella lingua sicula, è presente un´innumerevole vastità di residui linguistici latini e greci, che vengono spesso ignorati o presi con leggerezza. Quest´oggi mi limiterò a proporvi alcuni termini siciliani, divisi in sostantivi, aggettivi, avverbi, e verbi, che hanno una strettissima vicinanza con la lingua latina, capace di entusiasmare qualsiasi lettore (al di là del fatto che questo abbia fatto o meno studi classici). La lingua siciliana è cultura!
SOSTANTIVI DI DERIVAZIONE LATINA SENZA ALCUN MUTAMENTO
Vi sono alcuni sostantivi che nel corso dei secoli non hanno subito alcun mutamento morfologico nel passaggio dalla lingua Latina a quella Siciliana, ma sono stati conservati e tramandati inconsapevolmente dagli abitanti fino ad arrivare intatti ai giorni nostri. Alcuni anche per il fatto che la lingua sicula mantiene pressapoco lo stesso vocalismo latino.
musca (la mosca) < musca, ae = mosca (sostantivo femm. 1° declinazione)
serra (la sega) < serra, ae = sega (sostantivo femm. 1° declinazione)
petra (la pietra) < petra, ae = pietra (sostantivo femm. 1° declinazione)
scola (la scuola) < scola, ae = scuola (stostantivo femm. 1° declinazione)
strata (la strada) < strata, ae = strada (sostantivo femm. 1° declinazione)
- Alcuni sostantivi, tuttavia, hanno subito mutamenti leggeri ma conformi alle leggi linguistiche nel passaggio dal Latino ad una lingua moderna, come la caduta della desinenza -m dell´accusativo singolare (caso da cui derivano quasi tutti i sostantivi sia italiani che siciliani).
masculu (il maschio) < masculus, i = maschio (dall´accusativo sing. masculu[m])
pulice (la pulce) < pulex, pulicis = pulce (dall´accusativo sing. pulice[m])
fuorfice (la forbice) < forfex, forficis = forbice (dall´accusativo sing. forfice[m])
circu (il cerchio) < circus, i = cerchio (dall´accusativo sing. circu[m])
ficatu (il fegato) < ficatum, i = fegato (dall´accusativo sing. ficatu[m])
AGGETTIVI E AVVERBI DI DERIVAZIONE LATINA
Vi sono alcuni aggettivi o avverbi (magari derivanti da locuzioni avverbiali) che hanno mantenuto una pura derivazione dalla lingua latina. Elenecherò qui cinque aggettivi e cinque avverbi.
cattiva (vedova) < captivus, a, um = prigioniero (le vedove, infatti, anticamente erano solite chiudersi dentro nel periodo di lutto, come fossero appunto prigioniere, da qui il nome di cattive)
fracidu (marcio) < fracidus, a, um = marcio (diffuso nel catanese e nell´estrema Sicilia orientale; dall´accusativo singolare fracidu[m])
prena (incinta) < praegnus, a, um = pregnante (latino tardo; da prae + gigno = prima di partorire)
vappariusu (borioso) < vappa, ae = buono a nulla
babbu (sciocco) < balbus, i = balbuziente
-Ecco alcuni avverbi.
fora (fuori) < foras = fuori
tannu (allora) < tamdiu = tanto tempo fa
unni (dove) < unde = da dove
antura (poco fa) < ante horam = prima di un´ora, idest poco fa (locuzione avverbiale)
ammatula, o ammatila (invano) < matula, ae = sciocco (a matula > ammatula = da sciocco, idest invano, inutilmente)
VERBI DI DERIVAZIONE LATINA
Vi sono alcuni verbi di puro etimo latino. Alcuni di questi, addirittura, non hanno mutato nulla nel passaggio dal latino al siciliano. Eccone alcuni.
ire, o iri (andare) < eo, is, ivi, itum, ire = andare
natare, o natari (nuotare) < nato, as, avi, atum, natare = nuotare
addummisciri (addormentare) < addormisco, is, addormiscere = addormentarsi
atturrari (bruciare) < attorreo, es, attorrere = abbrustolire, tostare
iunciri (unire) < iungo, is, iunxi, iunctum, iungere = unire
´mpinciri (inciampare) < impingo, is, impegi, impactum, impingere = sbattere
´nzummulari (accumulare) < summula, ae = sommetta (dalla locuzione in summulam = verso una sommetta)
abbuccari (cadere, rovesciare) < bucca, ae = bocca (dalla locuzione ab bucca = fuori dalla bocca, idest traboccare)
vasari (baciare) < basio, as, basiare = baciare
trasiri (entrare) < transeo, is, ivi, itum, transire = andare oltre
Quest´oggi ho lasciato una piccola rassegna di etimi soltanto latini, ma dalla prossima volta cercherò di stimolare la vostra curiosità toccando anche la lingua greca. Ad ogni modo non dimenticatevi di Dante nel De vulgari eloquentia (1, XII): et primo de Siciliano examinemus ingenium: nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere eo, quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur (e per prima cosa esaminiamo la natura del siciliano: infatti sembra che il volgare siciliano si rivendichi una fama superiore agli altri per questo motivo, ovvero per il fatto che qualsivoglia cosa scrivano in poesia gli Italici è chiamata siciliano).
Ricordiamoci sempre che se Manfredi il 26 Febbraio del 1266 non fosse morto nella battaglia di Benevento contro le truppe di Carlo I D´Angiò...quest´oggi molto probabilmente in Italia si parlerebbe solo siciliano!
Gianluca Vindigni
SOSTANTIVI DI DERIVAZIONE LATINA SENZA ALCUN MUTAMENTO
Vi sono alcuni sostantivi che nel corso dei secoli non hanno subito alcun mutamento morfologico nel passaggio dalla lingua Latina a quella Siciliana, ma sono stati conservati e tramandati inconsapevolmente dagli abitanti fino ad arrivare intatti ai giorni nostri. Alcuni anche per il fatto che la lingua sicula mantiene pressapoco lo stesso vocalismo latino.
musca (la mosca) < musca, ae = mosca (sostantivo femm. 1° declinazione)
serra (la sega) < serra, ae = sega (sostantivo femm. 1° declinazione)
petra (la pietra) < petra, ae = pietra (sostantivo femm. 1° declinazione)
scola (la scuola) < scola, ae = scuola (stostantivo femm. 1° declinazione)
strata (la strada) < strata, ae = strada (sostantivo femm. 1° declinazione)
- Alcuni sostantivi, tuttavia, hanno subito mutamenti leggeri ma conformi alle leggi linguistiche nel passaggio dal Latino ad una lingua moderna, come la caduta della desinenza -m dell´accusativo singolare (caso da cui derivano quasi tutti i sostantivi sia italiani che siciliani).
masculu (il maschio) < masculus, i = maschio (dall´accusativo sing. masculu[m])
pulice (la pulce) < pulex, pulicis = pulce (dall´accusativo sing. pulice[m])
fuorfice (la forbice) < forfex, forficis = forbice (dall´accusativo sing. forfice[m])
circu (il cerchio) < circus, i = cerchio (dall´accusativo sing. circu[m])
ficatu (il fegato) < ficatum, i = fegato (dall´accusativo sing. ficatu[m])
AGGETTIVI E AVVERBI DI DERIVAZIONE LATINA
Vi sono alcuni aggettivi o avverbi (magari derivanti da locuzioni avverbiali) che hanno mantenuto una pura derivazione dalla lingua latina. Elenecherò qui cinque aggettivi e cinque avverbi.
cattiva (vedova) < captivus, a, um = prigioniero (le vedove, infatti, anticamente erano solite chiudersi dentro nel periodo di lutto, come fossero appunto prigioniere, da qui il nome di cattive)
fracidu (marcio) < fracidus, a, um = marcio (diffuso nel catanese e nell´estrema Sicilia orientale; dall´accusativo singolare fracidu[m])
prena (incinta) < praegnus, a, um = pregnante (latino tardo; da prae + gigno = prima di partorire)
vappariusu (borioso) < vappa, ae = buono a nulla
babbu (sciocco) < balbus, i = balbuziente
-Ecco alcuni avverbi.
fora (fuori) < foras = fuori
tannu (allora) < tamdiu = tanto tempo fa
unni (dove) < unde = da dove
antura (poco fa) < ante horam = prima di un´ora, idest poco fa (locuzione avverbiale)
ammatula, o ammatila (invano) < matula, ae = sciocco (a matula > ammatula = da sciocco, idest invano, inutilmente)
VERBI DI DERIVAZIONE LATINA
Vi sono alcuni verbi di puro etimo latino. Alcuni di questi, addirittura, non hanno mutato nulla nel passaggio dal latino al siciliano. Eccone alcuni.
ire, o iri (andare) < eo, is, ivi, itum, ire = andare
natare, o natari (nuotare) < nato, as, avi, atum, natare = nuotare
addummisciri (addormentare) < addormisco, is, addormiscere = addormentarsi
atturrari (bruciare) < attorreo, es, attorrere = abbrustolire, tostare
iunciri (unire) < iungo, is, iunxi, iunctum, iungere = unire
´mpinciri (inciampare) < impingo, is, impegi, impactum, impingere = sbattere
´nzummulari (accumulare) < summula, ae = sommetta (dalla locuzione in summulam = verso una sommetta)
abbuccari (cadere, rovesciare) < bucca, ae = bocca (dalla locuzione ab bucca = fuori dalla bocca, idest traboccare)
vasari (baciare) < basio, as, basiare = baciare
trasiri (entrare) < transeo, is, ivi, itum, transire = andare oltre
Quest´oggi ho lasciato una piccola rassegna di etimi soltanto latini, ma dalla prossima volta cercherò di stimolare la vostra curiosità toccando anche la lingua greca. Ad ogni modo non dimenticatevi di Dante nel De vulgari eloquentia (1, XII): et primo de Siciliano examinemus ingenium: nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere eo, quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur (e per prima cosa esaminiamo la natura del siciliano: infatti sembra che il volgare siciliano si rivendichi una fama superiore agli altri per questo motivo, ovvero per il fatto che qualsivoglia cosa scrivano in poesia gli Italici è chiamata siciliano).
Ricordiamoci sempre che se Manfredi il 26 Febbraio del 1266 non fosse morto nella battaglia di Benevento contro le truppe di Carlo I D´Angiò...quest´oggi molto probabilmente in Italia si parlerebbe solo siciliano!
Gianluca Vindigni