ISPICA - IL " NUOVO UMANESIMO " DELLA POESIA DI PISANA PER IL SECONDO INCONTRO DEL GRUPPO ISPICESE DEL CAFFE´ LETTERARIO " QUASIMODO




Il "nuovo-umanesimo" della poesia di Pisana al centro del II sabato letterario del Gruppo ispicese del Caffè Quasimodo
E´ stato dedicato alla silloge poetica di Domenico Pisana, "Tra naufragio e speranza", il secondo sabato letterario del "Gruppo di Ispica" del Caffè Quasimodo, che si è tenuto nell´Aula Consiliare di Palazzo Bruno, nel quadro della stagione culturale 2015-2016.
Ha aperto l´incontro la coordinatrice del Gruppo, Daniela Fava, mentre l´assessore Angela Gianì ha portato il saluto del sindaco Pierenzo Muraglie, manifestando la sua soddisfazione per le iniziative culturali del Caffè Quasimodo e per la scelta dell´Amministrazione di aprire il Palazzo Comunale agli eventi culturali della città. Puntuale, acuta, e ricca di agganci alla grande letteratura la riflessione critica di Luigi Blanco, Presidente dell´Associazione culturale "Le Muse", il quale ha analizzato tutte le sezione della silloge poetica "Tra naufragio e speranza", soffermandosi sulla "visione poetica di Pisana, che sembra porsi quasi come una sorta di varco ´soteriologico´ attraverso il quale spingere l´uomo di oggi verso un neo-umanesino´ con una prospettiva in cui la parola poetica diventa "atto profetico" in grado di aiutare l´uomo ad intus-legere, cioè a leggere dal di dentro se stesso, i suoi rapporti con l´altro, con la società. Una poesia, solida, ricca di immagini, di metafore, stilisticamente di profilo alto- ha concluso Blanco - ove il lettore può ritrovare profondi interrogativi filosofici e teologici per comprendere il naufragio della post modernità e trovare anche orizzonti di speranza e di cambiamento".
La serata è stata arricchita dalle letture di Santina Borgese e Salvatore Raimondo e da melodici e godibili intermezzi musicali a cura del "Quartetto di clarinetti" di Ispica guidati dal M° Franco Dipietro.
Domenico Pisana nel suo intervento conclusivo ha sottolineato come "il poeta oggi è colui che con i suoi versi deve entrare dentro le macerie interiori della vita per ricostruirla, rianimarla; occorre - ha detto Pisana citando versi di Gibran - il passaggio dal poeta che descrive o canta la vita al poeta che ri-costruisce e che butta un salvagente per aiutare l´uomo a salvare la vita. Il poeta è un ricostruttore, la poesia del nostro tempo è chiamata a suscitare domande di senso sulla necessità per l´uomo di ´ritrovare l´anima´ rubata da relazioni di solitudine. E´ all´interno di questa visione che , ha concluso Pisana , occorre aprire un nuovo orizzonte dentro il quale orientare la poesia del nuovo millennio, quasi con l´intento di determinare il passaggio da una ´poesia elitaria´ ad una ´poesia per tutti´ capace di contribuire ad innalzare il livello spirituale dell´uomo del nostro tempo".
Daniela Fava
"Ringrazio - afferma Domenico Pisana- il sindaco Muraglie per l´accoglienza del nostro circolo culturale all´interno di Palazzo Bruno, e il "Gruppo ispicese" del Caffè Quasimodo, per aver scelto di dedicare un appuntamento alla mia ultima raccolta poetica "Tra naufragio e speranza", che, recentemente, è stata presentata ad Acate e Trapani. Io credo che la presentazione di un testo poetico non sia fine a se stessa, ma si ponga come una sorta di sfida antropologica: quella, cioè, di far comprendere il valore della poesia rispetto alla condizione esistenziale dell´uomo di oggi.
Ritengo non sia più il tempo in cui la poesia possa limitarsi ad abbellire o ad intrattenersi solipsisticamente sulla realtà o a fare discorsi moralistici, ma deve andare oltre l´economia, la scienza, la tecnica, la politica. La poesia non può più limitarsi a poetizzare la realtà, a descrivere e narrare il mondo, ma deve ripensarsi e rifondarsi facendo tesoro della migliore eredità poetica dell´ultimo Novecento al fine di fare venire alla luce il "perché" questa nostra società post moderna sta andando alla deriva. Sono fermamente convinto che nell´attuale civiltà consumistica, nella società dell´uomo oeconomicus, dell´homo faber, dell´homo ludens la poesia non potrà mai essere devastata da tempeste, e che abbia un ruolo di costruzione di un "nuovo umanesimo" capace di fare resistere al tempo".
Ad arricchire la serata ci sarà un "Quartetto di clarinetti" di Ispica, che eseguirà degli intermezzi musicali sotto la direzione del M° Franco Dipietro.
Daniela Fava