ISTRIA - ELEGGERE SENATRICE A VITA EGEA HAFFNER, PROFUGA GIULIANA.
Foibe, eleggere senatore a vita anche Egea Haffner.
Spett.Le Direttore,
ogni anno che passa diventa sempre più commovente commemorare la giornata delle vittime delle Foibe e dell' esodo dei giuliani, fiumani e dalmati. Queste popolazioni ben radicate e di cultura italiana hanno convissuto per secoli con altre etnie più o meno maggioritarie a seconda delle zone, lungo l' ampia costiera adriatica orientale che si estende a partire dalla penisola istriana fin oltre la città di Zara, roccaforte storica della presenza italiana in Dalmazia fin dai tempi della Serenissima.
Purtroppo molte di queste città insieme alle loro quattro province furono cedute per intero o fortemente ridimensionate territorialmente dall'infausto trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 successivo alla violenta occupazione jugoslava, tanto che il Corriere della Sera a caratteri cubitali riportò come “nostra dura condanna” insieme al resto dei territori persi.
Questi eventi dolgono doppiamente, perché le popolazioni coinvolte erano collegate anche alle nostre vicende storiche, risalenti a quando eravamo stati inglobati nell' Impero Austro-ungherese. Non sfugge difatti il caso che anche là vi erano stati irredentisti come Nazario Sauro o lo stesso Fabio Filzi, il quale poi raggiunse i nostri Cesare Battisti e Damiano Chiesa per la causa d' annessione al Regno d' Italia.
Non possono più essere quindi sottaciute le tragiche vicende subite durante e dopo la Guerra, perpetrate nelle loro terre ad opera dai comunisti partigiani di Tito, così come non possono essere negletti gli episodi tristissimi legati al loro arrivo da profughi in Italia. Uno di questi è la vicenda del “treno della vergogna” a Bologna, quando i comunisti nostrani, istigati dai sindacati e dagli organi di propaganda che li inquadravano come vili fascisti scappati dal “paradiso degli operai”, arrivarono a versare il latte sui binari pur di non dissetare i figli dei profughi presenti in carrozza.
Per rendere un minimo di giustizia storica e morale spero che venga definitivamente revocata la medaglia della Repubblica Italiana conferita nel 1964 al Maresciallo Tito, così come spero che siano cancellate le strade a lui indegnamente dedicate, alla luce dei gravi fatti accaduti e a lui direttamente attribuiti.
Aggiungo che com'è avvenuto per Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto, sarebbe oramai doveroso eleggere come senatore a vita uno dei pochi profughi sopravvissuti, a testimonianza delle sofferenze patite dal popolo fuori e dentro i patri confini.
Difatti tutt'ora assistiamo a tentativi giustificazionisti, riduzionisti o peggio ancora negazionisti, sponsorizzati da certi ambienti di sinistra oltranzista. Sarebbe magnifico che ad essere nominata senatrice sia Egea Haffner, residente a Rovereto, la bambina fotografata con la valigetta in mano riportante la scritta “esule giuliana”, oramai diventata il simbolo di quell'esodo.
Paolo Peruzzini – Trento
(Lettera al Direttore de La Voce del Trentino)
Spett.Le Direttore,
ogni anno che passa diventa sempre più commovente commemorare la giornata delle vittime delle Foibe e dell' esodo dei giuliani, fiumani e dalmati. Queste popolazioni ben radicate e di cultura italiana hanno convissuto per secoli con altre etnie più o meno maggioritarie a seconda delle zone, lungo l' ampia costiera adriatica orientale che si estende a partire dalla penisola istriana fin oltre la città di Zara, roccaforte storica della presenza italiana in Dalmazia fin dai tempi della Serenissima.
Purtroppo molte di queste città insieme alle loro quattro province furono cedute per intero o fortemente ridimensionate territorialmente dall'infausto trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 successivo alla violenta occupazione jugoslava, tanto che il Corriere della Sera a caratteri cubitali riportò come “nostra dura condanna” insieme al resto dei territori persi.
Questi eventi dolgono doppiamente, perché le popolazioni coinvolte erano collegate anche alle nostre vicende storiche, risalenti a quando eravamo stati inglobati nell' Impero Austro-ungherese. Non sfugge difatti il caso che anche là vi erano stati irredentisti come Nazario Sauro o lo stesso Fabio Filzi, il quale poi raggiunse i nostri Cesare Battisti e Damiano Chiesa per la causa d' annessione al Regno d' Italia.
Non possono più essere quindi sottaciute le tragiche vicende subite durante e dopo la Guerra, perpetrate nelle loro terre ad opera dai comunisti partigiani di Tito, così come non possono essere negletti gli episodi tristissimi legati al loro arrivo da profughi in Italia. Uno di questi è la vicenda del “treno della vergogna” a Bologna, quando i comunisti nostrani, istigati dai sindacati e dagli organi di propaganda che li inquadravano come vili fascisti scappati dal “paradiso degli operai”, arrivarono a versare il latte sui binari pur di non dissetare i figli dei profughi presenti in carrozza.
Per rendere un minimo di giustizia storica e morale spero che venga definitivamente revocata la medaglia della Repubblica Italiana conferita nel 1964 al Maresciallo Tito, così come spero che siano cancellate le strade a lui indegnamente dedicate, alla luce dei gravi fatti accaduti e a lui direttamente attribuiti.
Aggiungo che com'è avvenuto per Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto, sarebbe oramai doveroso eleggere come senatore a vita uno dei pochi profughi sopravvissuti, a testimonianza delle sofferenze patite dal popolo fuori e dentro i patri confini.
Difatti tutt'ora assistiamo a tentativi giustificazionisti, riduzionisti o peggio ancora negazionisti, sponsorizzati da certi ambienti di sinistra oltranzista. Sarebbe magnifico che ad essere nominata senatrice sia Egea Haffner, residente a Rovereto, la bambina fotografata con la valigetta in mano riportante la scritta “esule giuliana”, oramai diventata il simbolo di quell'esodo.
Paolo Peruzzini – Trento
(Lettera al Direttore de La Voce del Trentino)
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