LA RUBRICA DI KAIROS - " A MODO LORO - L´IMPORTANZA DI UN APPRENDIMENTO DIVERSIFICATO " DELLA DOTT/SSA SARA SOLARINO
La Terra è abitata da persone tutte diverse tra loro, ciascuna con una mente diversa e con caratteristiche diverse e spesso ci dimentichiamo che persone diverse possono apprendere in modo diverso. Che significa? Significa che ci sono persone predisposte per comporre poesie, altre per lavorare con i numeri, altre ancora in grado di disegnare splendidi quadri.
Non solo, queste persone che hanno predisposizioni diverse hanno bisogno di una didattica diversa fin da piccoli perché è impossibile pensare che un solo tipo di didattica possa andare bene per tutti. Ogni studente ha le sue caratteristiche anche nell’apprendimento. Sta quindi all’insegnante adeguarsi a chi ha di fronte.
È richiesta un’approfondita conoscenza degli studenti che frequentano le classi, in particolare degli stili apprenditivi e relazionali. Non si tratta di valutare il merito o attribuire voti ma di capire in che maniera gli alunni che abbiamo di fronte "funzionano": quali sono le vie sensoriali preferenziali (acustiche, visive, cinestesiche, acustiche-visive, acustiche-cinestesiche, tutte e tre insieme), quali sono le modalità prevalenti di elaborazione delle informazioni (analitiche-sequenziali, sintetiche-globali, per deduzione, per induzione, in maniera divergente o convergente...), quali sono i linguaggi più efficienti (verbale, corporeo-gestuale, verbale-corporeo, grafico, letto-scrittura ecc.).
Non per tutti gli studenti vanno bene le tecniche di insegnamento tradizionali, che si basano spesso su un apprendimento “meccanico”, ovvero sulla trasmissione e l’acquisizione di conoscenze attraverso una pura e semplice memorizzazione di nozioni. Spesso questo tipo di apprendimento può portare gli studenti ad assumere un atteggiamento passivo verso lo studio cioè pur capendo la spiegazione, non riescono a impadronirsi a fondo di ciò che è stato spiegato.
L’apprendimento meccanico può essere utile in alcune occasioni ad esempio se si deve memorizzare una poesia. Ma non dobbiamo dimenticare che oggi sempre più i bambini hanno bisogno di stimoli sempre nuovi per riuscire ad apprendere al meglio senza essere passivi ma al contrario diventando attivi cioè protagonisti dell’apprendimento.
L’uso della tecnologia nell’educazione può essere un aiuto per l’insegnante per far apprendere meglio la lezione.
Oggi in molte classi sono presenti le LIM – lavagna interattiva multimediale- che aiutano l’insegnante a rendere la lezione più interattiva in quanto si possono riprodurre video, vedere immagini, visualizzare testi, grafici, ricreare mappe concettuali, il tutto con l’aiuto dei computer.
In un’epoca in cui i bambini di oggi sono molto tecnologici la LIM in classe diventa un aiuto per gli insegnanti per catturare l’attenzione degli alunni.
Ovviamente non ci dobbiamo dimenticare che uno degli svantaggi della tecnologia è che i computer non possono esprimere emozioni e interesse come solo un insegnante in carne ed ossa può fare.
Molto utile per gli studenti possono essere fare dei lavori di gruppo o partecipare a dei laboratori in modo che ogni bambino possa mettere “il suo” in un progetto in base alle sue caratteristiche.
Non bisogna dimenticare che il vero apprendimento si verifica quando ci si attiva per comprendere il significato di ciò che si è memorizzato. Un buon insegnante aiuterà l’alunno non solo ad andare oltre l’apprendimento meccanico ma a comprendere al meglio ciò che è stato appreso rispettando le caratteristiche di chi ha di fronte e mettendosi in gioco in prima persona.
Dott/ssa Sara Solarino
Non solo, queste persone che hanno predisposizioni diverse hanno bisogno di una didattica diversa fin da piccoli perché è impossibile pensare che un solo tipo di didattica possa andare bene per tutti. Ogni studente ha le sue caratteristiche anche nell’apprendimento. Sta quindi all’insegnante adeguarsi a chi ha di fronte.
È richiesta un’approfondita conoscenza degli studenti che frequentano le classi, in particolare degli stili apprenditivi e relazionali. Non si tratta di valutare il merito o attribuire voti ma di capire in che maniera gli alunni che abbiamo di fronte "funzionano": quali sono le vie sensoriali preferenziali (acustiche, visive, cinestesiche, acustiche-visive, acustiche-cinestesiche, tutte e tre insieme), quali sono le modalità prevalenti di elaborazione delle informazioni (analitiche-sequenziali, sintetiche-globali, per deduzione, per induzione, in maniera divergente o convergente...), quali sono i linguaggi più efficienti (verbale, corporeo-gestuale, verbale-corporeo, grafico, letto-scrittura ecc.).
Non per tutti gli studenti vanno bene le tecniche di insegnamento tradizionali, che si basano spesso su un apprendimento “meccanico”, ovvero sulla trasmissione e l’acquisizione di conoscenze attraverso una pura e semplice memorizzazione di nozioni. Spesso questo tipo di apprendimento può portare gli studenti ad assumere un atteggiamento passivo verso lo studio cioè pur capendo la spiegazione, non riescono a impadronirsi a fondo di ciò che è stato spiegato.
L’apprendimento meccanico può essere utile in alcune occasioni ad esempio se si deve memorizzare una poesia. Ma non dobbiamo dimenticare che oggi sempre più i bambini hanno bisogno di stimoli sempre nuovi per riuscire ad apprendere al meglio senza essere passivi ma al contrario diventando attivi cioè protagonisti dell’apprendimento.
L’uso della tecnologia nell’educazione può essere un aiuto per l’insegnante per far apprendere meglio la lezione.
Oggi in molte classi sono presenti le LIM – lavagna interattiva multimediale- che aiutano l’insegnante a rendere la lezione più interattiva in quanto si possono riprodurre video, vedere immagini, visualizzare testi, grafici, ricreare mappe concettuali, il tutto con l’aiuto dei computer.
In un’epoca in cui i bambini di oggi sono molto tecnologici la LIM in classe diventa un aiuto per gli insegnanti per catturare l’attenzione degli alunni.
Ovviamente non ci dobbiamo dimenticare che uno degli svantaggi della tecnologia è che i computer non possono esprimere emozioni e interesse come solo un insegnante in carne ed ossa può fare.
Molto utile per gli studenti possono essere fare dei lavori di gruppo o partecipare a dei laboratori in modo che ogni bambino possa mettere “il suo” in un progetto in base alle sue caratteristiche.
Non bisogna dimenticare che il vero apprendimento si verifica quando ci si attiva per comprendere il significato di ciò che si è memorizzato. Un buon insegnante aiuterà l’alunno non solo ad andare oltre l’apprendimento meccanico ma a comprendere al meglio ciò che è stato appreso rispettando le caratteristiche di chi ha di fronte e mettendosi in gioco in prima persona.
Dott/ssa Sara Solarino