LA RUBRICA DI " KAIROS " - " EDUCARE IL CORPO PER EDUCARE LA MENTE : LA PSICOMOTRICITA´ FUNZIONALE " DELLA DOTT/SSA MELODY BELVEDERE
Era solo la fine del secolo scorso quando il Prof. Jean Le Boulch, dottore in medicina, psicologo ed insegnante di educazione fisica, fonda la Psicomotricità Funzionale (PMF), una disciplina che utilizza il movimento per educare nell´ottica dell´evoluzione e dell´autonomia della persona.
L´idea di una metodologia educativa che intende la persona come una globalità corpo-mente, nasce a seguito di analisi condotte su alcuni tipi difficoltà motorie in cui si notò come a queste si accompagnavano spesso deficit di tipo cognitivo. È una disciplina che trova radici nello studio del movimento umano e che serve a rispondere alle generali e specifiche necessità dell´uomo (motorie, cognitive ed emotive), un approccio basato sul corpo e sul movimento, attraverso i quali è possibile accedere alle funzioni mentali.
La psicomotricità funzionale si sgancia dall´idea che mente e corpo siano due entità separate che non comunicano, reputandole indispensabili l´un l´altro per l´armonica crescita reciproca. Comprendere meglio il corpo nelle sue infinite capacità di espressione, non può che migliorare l´autostima e la consapevolezza delle proprie emozioni. In tal modo anche le relazioni con gli altri ne trarranno beneficio. Essa perciò persegue il raggiungimento di uno sviluppo che possa integrare gli aspetti cognitivi, emotivi e motori in modo armonico e più funzionale all´ambiente. Secondo l´ottica psicomotoria funzionale la persona altro non è quindi, che un sistema corpo-mente che viene influenzato e a sua volta influenza l´emotività, la funzione di relazione e gli affetti.
Per quali persone è indicata la PMF? La primaria finalità dell´intervento psicomotorio funzionale è essenzialmente il benessere psico-fisico dell´individuo, ne consegue perciò che tutte le persone possono seguire un percorso psicomotorio funzionale indipendentemente dal fatto che si trovino in una condizione di difficoltà ed indipendentemente dall´età.
Questo approccio, che utilizza metodi di attivazione e mediazione corporea, può essere utilizzato sia in ottica preventiva che in ottica educativa e riabilitativa. Trova terreno fertile per esempio nelle scuole dell´infanzia nelle quali si gettano le basi per l´apprendimento scolastico, nelle scuole di qualsiasi livello per il superamento di difficoltà di lettura, scrittura e calcolo (chiamate più comunemente dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia). Ed ancora nelle palestre e nelle piscine per sviluppare movimenti consapevoli e armonici, in linea con la normale fisiologia del corpo e della mente, nelle case di riposo per anziani per ritrovare un identità psicocorporea ormai dimenticata o addirittura persa, in centri per la riabilitazione di tutti i tipi di difficoltà e disabilità (ritardo mentale, autismo, disturbi psichiatrici) promuovendo attitudini all´apprendimento e favorendo l´adattamento del comportamento alle norme socio-culturali e dell´acquisizione della responsabilità e delle autonomie nel quadro della vita sociale; In tutti i contesti (lavorativi, ludici, di comunità, d´equipe ecc.) nei quali lo sviluppo funzionale anche solo della capacità di relazione può giovare al gruppo di persone che ne fanno parte.
La psicomotricità, con il suo procedimento globale e pluridisciplinare, aiuta quindi la persona a valorizzare se stessa e le proprie risorse, proprio a partire dal movimento. L´obiettivo dell´intervento psicomotorio funzionale non è il semplice apprendimento di una cosa: attraverso esperienze esplorative proprie del soggetto la psicomotricità contribuisce al suo sviluppo integrale e funzionale. La persona intesa nella sua globalità diventa quindi artefice della propria evoluzione.
dott/ssa Melody Belvedere
L´idea di una metodologia educativa che intende la persona come una globalità corpo-mente, nasce a seguito di analisi condotte su alcuni tipi difficoltà motorie in cui si notò come a queste si accompagnavano spesso deficit di tipo cognitivo. È una disciplina che trova radici nello studio del movimento umano e che serve a rispondere alle generali e specifiche necessità dell´uomo (motorie, cognitive ed emotive), un approccio basato sul corpo e sul movimento, attraverso i quali è possibile accedere alle funzioni mentali.
La psicomotricità funzionale si sgancia dall´idea che mente e corpo siano due entità separate che non comunicano, reputandole indispensabili l´un l´altro per l´armonica crescita reciproca. Comprendere meglio il corpo nelle sue infinite capacità di espressione, non può che migliorare l´autostima e la consapevolezza delle proprie emozioni. In tal modo anche le relazioni con gli altri ne trarranno beneficio. Essa perciò persegue il raggiungimento di uno sviluppo che possa integrare gli aspetti cognitivi, emotivi e motori in modo armonico e più funzionale all´ambiente. Secondo l´ottica psicomotoria funzionale la persona altro non è quindi, che un sistema corpo-mente che viene influenzato e a sua volta influenza l´emotività, la funzione di relazione e gli affetti.
Per quali persone è indicata la PMF? La primaria finalità dell´intervento psicomotorio funzionale è essenzialmente il benessere psico-fisico dell´individuo, ne consegue perciò che tutte le persone possono seguire un percorso psicomotorio funzionale indipendentemente dal fatto che si trovino in una condizione di difficoltà ed indipendentemente dall´età.
Questo approccio, che utilizza metodi di attivazione e mediazione corporea, può essere utilizzato sia in ottica preventiva che in ottica educativa e riabilitativa. Trova terreno fertile per esempio nelle scuole dell´infanzia nelle quali si gettano le basi per l´apprendimento scolastico, nelle scuole di qualsiasi livello per il superamento di difficoltà di lettura, scrittura e calcolo (chiamate più comunemente dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia). Ed ancora nelle palestre e nelle piscine per sviluppare movimenti consapevoli e armonici, in linea con la normale fisiologia del corpo e della mente, nelle case di riposo per anziani per ritrovare un identità psicocorporea ormai dimenticata o addirittura persa, in centri per la riabilitazione di tutti i tipi di difficoltà e disabilità (ritardo mentale, autismo, disturbi psichiatrici) promuovendo attitudini all´apprendimento e favorendo l´adattamento del comportamento alle norme socio-culturali e dell´acquisizione della responsabilità e delle autonomie nel quadro della vita sociale; In tutti i contesti (lavorativi, ludici, di comunità, d´equipe ecc.) nei quali lo sviluppo funzionale anche solo della capacità di relazione può giovare al gruppo di persone che ne fanno parte.
La psicomotricità, con il suo procedimento globale e pluridisciplinare, aiuta quindi la persona a valorizzare se stessa e le proprie risorse, proprio a partire dal movimento. L´obiettivo dell´intervento psicomotorio funzionale non è il semplice apprendimento di una cosa: attraverso esperienze esplorative proprie del soggetto la psicomotricità contribuisce al suo sviluppo integrale e funzionale. La persona intesa nella sua globalità diventa quindi artefice della propria evoluzione.
dott/ssa Melody Belvedere