LA RUBRICA DI " KAIROS " - " SOCIETA´ ODIERNA E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE: L´ Anoressia Nervosa " DELLA DOTT/SSA MELODY BELVEDERE
Nell´articolo precedente abbiamo largamente parlato di come le mode del momento influenzino gli standard estetici a cui i giovani –e non- di oggi fanno riferimento, e di come questa rigidità nel perseguire quel modello possa portare alla comparsa di Disturbi del Comportamento Alimentare. I principali DCA sono l´Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa, ai quali si aggiungono il Binge Eating Disorder e quelli non Altrimenti Specificati. Nell´articolo di oggi verranno descritte le caratteristiche, la sintomatologia e le conseguenze del più famoso, seppur meno diffuso, di questi disturbi: l´Anoressia Nervosa.
Genericamente parlando di anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- priv. e órexis ´appetito´) si intende uno stato morboso causato da una malattia o da un´alterazione psichica (da qui anche il termine anoressia mentale) in cui la persona coinvolta si rifiuta di mangiare del cibo per paura di ingrassare ricercando così la magrezza estrema. Il corpo viene percepito e vissuto in modo alterato, con un eccesso di attenzione alla forma e con il rifiuto ad ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.
La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo che la propria vita finisce con l´essere totalmente incentrata sulla questione alimentare, impedendo di provare interesse e entusiasmo verso qualsiasi altra cosa
Il disturbo colpisce l´1-2% delle donne di età spesso compresa tra i 12 e i 20 anni, con due picchi di probabilità di esordio a 15 e a 18 anni. Anche gli uomini a volte ne sono affetti, ma in percentuali molto più basse.
Una persona diventa anoressica quando, riducendo o interrompendo la propria consueta alimentazione, scende sotto l´85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza.
Spesso si comincia con una attenzione ossessiva al contenuto calorico e alla composizione dei cibi, si evitano quelli ritenuti grassi e si prediligono gli alimenti ´sani´ e poco calorici. Frequentemente i pasti vengono evitati o consumati con estrema lentezza, rimuginando a lungo su ogni boccone ingerito. Altri campanelli d´allarme possono essere per esempio: tendere ad indossare indumenti larghi per nascondere la perdita di peso, evitare i pasti o di mangiare di fronte ad altre persone, lasciare molti scarti nel piatto, preparare pasti elaborati per gli altri ma rifiutare di mangiarli, praticare attività fisica in modo eccessivo, esternare spesso commenti sull´essere "grassi", negare che l´estrema magrezza sia un problema, sbalzi improvvisi di umore ed energia vitale
L´anoressia si manifesta in due modi: con restrizioni, determinata dalla riduzione costante della quantità di alimenti ingeriti; con abbuffate e successiva eliminazione: alimentazione compulsiva seguita da vomito autoindotto, uso inappropriato di pillole lassative e diuretiche, iper-attività fisica per perdere peso.
Le conseguenze di questa condotta possono provocare: insonnia, caduta dei capelli, stanchezza, amenorrea (blocco delle mestruazioni), decalcificazione delle ossa (con conseguente perdita dei denti e osteoporosi), cali di pressione, stitichezza, intolleranza al freddo, secchezza cutanea, ecc.
Degni di nota purtroppo, sono infine i siti "Pro- ana", ovvero siti in cui si possono trovare consigli su come far passare l´appetito, per eludere i familiari sulle proprie abitudini alimentari, che presentano immagini e frasi motivazionali, nonchè moniti per non prendere peso.
La cura dell´anoressia coinvolge necessariamente l´ambiente familiare del paziente. Come sempre, il primo passo consiste nella presa di coscienza del problema da parte della persona direttamente interessata e di chi gli vive vicino; subito dopo poi, va richiesto l´aiuto di medici e professionisti che accoglieranno il diretto interessato in una struttura specializzata. La guarigione, può essere totale, fino al ritorno ad una vita sana e di buona qualità.
dott/ssa Melody Belvedere
Genericamente parlando di anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- priv. e órexis ´appetito´) si intende uno stato morboso causato da una malattia o da un´alterazione psichica (da qui anche il termine anoressia mentale) in cui la persona coinvolta si rifiuta di mangiare del cibo per paura di ingrassare ricercando così la magrezza estrema. Il corpo viene percepito e vissuto in modo alterato, con un eccesso di attenzione alla forma e con il rifiuto ad ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.
La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo che la propria vita finisce con l´essere totalmente incentrata sulla questione alimentare, impedendo di provare interesse e entusiasmo verso qualsiasi altra cosa
Il disturbo colpisce l´1-2% delle donne di età spesso compresa tra i 12 e i 20 anni, con due picchi di probabilità di esordio a 15 e a 18 anni. Anche gli uomini a volte ne sono affetti, ma in percentuali molto più basse.
Una persona diventa anoressica quando, riducendo o interrompendo la propria consueta alimentazione, scende sotto l´85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza.
Spesso si comincia con una attenzione ossessiva al contenuto calorico e alla composizione dei cibi, si evitano quelli ritenuti grassi e si prediligono gli alimenti ´sani´ e poco calorici. Frequentemente i pasti vengono evitati o consumati con estrema lentezza, rimuginando a lungo su ogni boccone ingerito. Altri campanelli d´allarme possono essere per esempio: tendere ad indossare indumenti larghi per nascondere la perdita di peso, evitare i pasti o di mangiare di fronte ad altre persone, lasciare molti scarti nel piatto, preparare pasti elaborati per gli altri ma rifiutare di mangiarli, praticare attività fisica in modo eccessivo, esternare spesso commenti sull´essere "grassi", negare che l´estrema magrezza sia un problema, sbalzi improvvisi di umore ed energia vitale
L´anoressia si manifesta in due modi: con restrizioni, determinata dalla riduzione costante della quantità di alimenti ingeriti; con abbuffate e successiva eliminazione: alimentazione compulsiva seguita da vomito autoindotto, uso inappropriato di pillole lassative e diuretiche, iper-attività fisica per perdere peso.
Le conseguenze di questa condotta possono provocare: insonnia, caduta dei capelli, stanchezza, amenorrea (blocco delle mestruazioni), decalcificazione delle ossa (con conseguente perdita dei denti e osteoporosi), cali di pressione, stitichezza, intolleranza al freddo, secchezza cutanea, ecc.
Degni di nota purtroppo, sono infine i siti "Pro- ana", ovvero siti in cui si possono trovare consigli su come far passare l´appetito, per eludere i familiari sulle proprie abitudini alimentari, che presentano immagini e frasi motivazionali, nonchè moniti per non prendere peso.
La cura dell´anoressia coinvolge necessariamente l´ambiente familiare del paziente. Come sempre, il primo passo consiste nella presa di coscienza del problema da parte della persona direttamente interessata e di chi gli vive vicino; subito dopo poi, va richiesto l´aiuto di medici e professionisti che accoglieranno il diretto interessato in una struttura specializzata. La guarigione, può essere totale, fino al ritorno ad una vita sana e di buona qualità.
dott/ssa Melody Belvedere