MODICA - GLI ABATI GALFO SIGONA E DE LEVA GRAVINA NEL RICORDO DELLA SMSP
La Società Modicana per la Storia Patria presenta:
Gli abati Antonino Galfo Sigona e Giuseppe De Leva Gravina: Una damnatio memoriae tutta modicana.
Venerdì sera, 22 p.v., alle ore 19.00, presso la Chiesa di Santa Teresa d'Avila, a Modica Alta, la Società Modica per la Storia Patria presenterà un proprio intervento su due eccellenti ma dimenticati personaggi modicani del mondo della letteratura italiana e del Risorgimento italiano, vittime purtroppo di quel malcostume che ormai dilaga nell'ambito della storiografia territoriale, secondo cui se non hai un appeal commerciale, spendibile, non sei nemmeno esistito.
E' il destino di due modicani doc, appunto per usare una terminologia ormai comune nel panorama culturale e commerciale della “Capitale della Contea di Modica”, che furono nel periodo storico a loro contemporaneo personaggi e stelle di prima grandezza nel firmamento dei maggiori loro interessi, ossia la letteratura e la politica.
L'abate Antonino Galfo Sigona, fu esule sul serio a Roma a seguito della cacciata della Società di Gesù dal Regno di Sicilia nel 1767, e al contempo un grande della letteratura neo-classica nella capitale dello Stato Pontificio, tanto da competere con il più noto Vincenzo Monti e Pietro Metastasio e degno erede del suo concittadino Tommaso Campailla; fu quasi una sua reincarnazione se si pensa che lo stesso nacque qualche mese dopo la morte dello scienziato e poeta e ne seguì poi i percorsi accademici rinnovellando l'Accademia degli Affumicati con quella degli Infuocati, quasi in un passaggio di testimone tra padre e figlio ideale.
L'abate Giuseppe De Leva Gravina, della potente famiglia De Leva, di origini cinquecentesche a Modica, gigante del Risorgimento isolano e nazionale, presente in ben quattro dei momenti rivoluzionari recenti della Sicilia, il 1820, 1837, 1848 e infine 1860. Ebbe contatti diretti con i maggiorenti della Carboneria italiana e francese, ma soprattutto con gli esponenti mazziniani del Risorgimento italico e di quello isolano, uno fra tutti Ruggero Settimo; non a caso diede rifugio nella sua casa, sia prima che dopo il suo esilio a Malta, al più noto mazziniano Nicola Fabrizi. A lui si deve molto probabilmente il passaggio di Nino Bixio e di Menotti Garibaldi a Modica, durante la presa a tenaglia dell'Isola da parte dei Garibaldini. Per ben due volte fu deputato al Parlamento Siciliano (1812/1815 – 1848/1849) e Presidente del Comitato di Liberazione del 1860 a Modica.
Ad oggi di questi due eccellenti rappresentati storici modicani poco si conosce, se non negli ambiti ristretti della filologia storica e della divulgazione dottrinale e per tale motivo è diventato un punto d'onore della Società Modicana per la Storia Patria far conoscere ai giovani e anche ai meno giovani questi illustri concittadini, affinchè se ne rinnovi la memoria della grandezza personale e storica anche in futuro.
L'evento vedrà lo sviluppo storico e biografico dei due abati a cura del Dr. Carmelo Cataldi, Presidente della Società Modicana di Storia Patria, mentre per la particolare analisi letteraria dell'opera poetica dell'abate Antonino Galfo Sigona interverrà la Prof.ssa Fernanda Grana.
Annamaria Zacco reciterà dei segmenti di alcune opere dell'abate Galfo, tra cui L'Imbasciata, il Socrate, il Tempio della Follia, Rime e Sonetti, mentre Alexa Avitabile De Leva leggerà la relazione composta dal suo antenato, l'abate De Leva, per il Parlamento Siciliano nel 1812-1813, relativamente alle condizioni finanziarie, agricole e sociale del territorio modicano e isolano. Moderatore sarà l'ospite di casa, don Mario Gugliotta, socio fondatore e assistente spirituale della Società Modicana per la Storia Patria.
Gli abati Antonino Galfo Sigona e Giuseppe De Leva Gravina: Una damnatio memoriae tutta modicana.
Venerdì sera, 22 p.v., alle ore 19.00, presso la Chiesa di Santa Teresa d'Avila, a Modica Alta, la Società Modica per la Storia Patria presenterà un proprio intervento su due eccellenti ma dimenticati personaggi modicani del mondo della letteratura italiana e del Risorgimento italiano, vittime purtroppo di quel malcostume che ormai dilaga nell'ambito della storiografia territoriale, secondo cui se non hai un appeal commerciale, spendibile, non sei nemmeno esistito.
E' il destino di due modicani doc, appunto per usare una terminologia ormai comune nel panorama culturale e commerciale della “Capitale della Contea di Modica”, che furono nel periodo storico a loro contemporaneo personaggi e stelle di prima grandezza nel firmamento dei maggiori loro interessi, ossia la letteratura e la politica.
L'abate Antonino Galfo Sigona, fu esule sul serio a Roma a seguito della cacciata della Società di Gesù dal Regno di Sicilia nel 1767, e al contempo un grande della letteratura neo-classica nella capitale dello Stato Pontificio, tanto da competere con il più noto Vincenzo Monti e Pietro Metastasio e degno erede del suo concittadino Tommaso Campailla; fu quasi una sua reincarnazione se si pensa che lo stesso nacque qualche mese dopo la morte dello scienziato e poeta e ne seguì poi i percorsi accademici rinnovellando l'Accademia degli Affumicati con quella degli Infuocati, quasi in un passaggio di testimone tra padre e figlio ideale.
L'abate Giuseppe De Leva Gravina, della potente famiglia De Leva, di origini cinquecentesche a Modica, gigante del Risorgimento isolano e nazionale, presente in ben quattro dei momenti rivoluzionari recenti della Sicilia, il 1820, 1837, 1848 e infine 1860. Ebbe contatti diretti con i maggiorenti della Carboneria italiana e francese, ma soprattutto con gli esponenti mazziniani del Risorgimento italico e di quello isolano, uno fra tutti Ruggero Settimo; non a caso diede rifugio nella sua casa, sia prima che dopo il suo esilio a Malta, al più noto mazziniano Nicola Fabrizi. A lui si deve molto probabilmente il passaggio di Nino Bixio e di Menotti Garibaldi a Modica, durante la presa a tenaglia dell'Isola da parte dei Garibaldini. Per ben due volte fu deputato al Parlamento Siciliano (1812/1815 – 1848/1849) e Presidente del Comitato di Liberazione del 1860 a Modica.
Ad oggi di questi due eccellenti rappresentati storici modicani poco si conosce, se non negli ambiti ristretti della filologia storica e della divulgazione dottrinale e per tale motivo è diventato un punto d'onore della Società Modicana per la Storia Patria far conoscere ai giovani e anche ai meno giovani questi illustri concittadini, affinchè se ne rinnovi la memoria della grandezza personale e storica anche in futuro.
L'evento vedrà lo sviluppo storico e biografico dei due abati a cura del Dr. Carmelo Cataldi, Presidente della Società Modicana di Storia Patria, mentre per la particolare analisi letteraria dell'opera poetica dell'abate Antonino Galfo Sigona interverrà la Prof.ssa Fernanda Grana.
Annamaria Zacco reciterà dei segmenti di alcune opere dell'abate Galfo, tra cui L'Imbasciata, il Socrate, il Tempio della Follia, Rime e Sonetti, mentre Alexa Avitabile De Leva leggerà la relazione composta dal suo antenato, l'abate De Leva, per il Parlamento Siciliano nel 1812-1813, relativamente alle condizioni finanziarie, agricole e sociale del territorio modicano e isolano. Moderatore sarà l'ospite di casa, don Mario Gugliotta, socio fondatore e assistente spirituale della Società Modicana per la Storia Patria.