MODICA - IL 7 MAGGIO INTITOLAZIONE DELL'OSPEDALE MAGGIORE A NINO BAGLIERI
Cerimonia di intitolazione dell'ospedale Maggiore di Modica a “Nino Baglieri” un uomo il cui testamento spirituale può essere oggi di grande insegnamento per tutti.
La Cerimonia di intitolazione, si terrà sabato 7 maggio p.v. alle ore 17.00.
Il Direttore Generale ASP Ragusa Il Sindaco
La Cerimonia di intitolazione, si terrà sabato 7 maggio p.v. alle ore 17.00.
Il Direttore Generale ASP Ragusa Il Sindaco
Angelo Aliquò Ignazio Abbate
DIOCESI DI NOTO CURIA VESCOVILE
Il Vicario Generale
Al Sig. Sindaco IGNAZIO ABBATE
Comune di MODICA
Il Servo di Dio Nino Baglieri nasce a Modica il 1 maggio 1951. All'età di 17 anni, e precisamente il 6 maggio 1968, mentre lavora come muratore, cade da un'impalcatura dal quarto piano, a diciassette metri di altezza, riportando la frattura della colonna vertebrale. Sopravvive all'incidente e comincia per lui un calvario che lo conduce da un ospedale all'altro, subendo vari tipi di interventi chirurgici. Dopo due anni trascorsi al Centro tetraplegici di Ostia, ritorna a Modica senza più nessuna speranza di guarigione e rimanendo definitivamente inchiodato alla sedia a rotelle, paralizzato totalmente negli arti superiori e inferiori. Passano per lui così dieci lunghi anni di disperazione e tenebra, nella non accettazione della sua infermità, nell'invidia mortale e nell'odio verso tutti quanti vivono una vita normale in buone condizioni di salute. Poi finalmente avviene la conversione, scoprendo il mistero di Cristo e vivendo la sua sofferenza come offerta della propria vita sulla croce, per amore di Dio e del mondo intero. Dal momento della sua conversione, Nino sperimenta una pace interiore che lo riconcilia con sé stesso e con il mondo. L'esperienza interiore che vive è così forte che sente il bisogno urgente di condividerla con gli altri. Attorno a lui si viene a creare così una fitta trama di rapporti, e tante persone dall'incontro con lui ricevono conforto e pace. Diventa presto un punto di riferimento anche per tante persone che vengono a trovarlo da fuori Modica. Questa fitta trama di rapporti si incrementa ancor più e si avvalora quando Nino scopre di poter scrivere tenendo la penna in bocca. Il rapporto epistolare che ne nasce è impressionante: Nino scriverà con la bocca parecchie migliaia di lettere, trasmettendo attraverso di esse un messaggio di amore che aiuterà molti a ritrovare il senso della vita. Nell'archivio della sua casa a Modica Alta si contano a tutt'oggi ben 6500 lettere ricevute da Nino da persone di tutto il mondo. La sua testimonianza passa anche attraverso i microfoni di una radio locale e attraverso decine di incontri tenuti a Modica e in varie città della Sicilia e di altre regioni d'Italia, dove Nino viene invitato da parroci e vescovi a parlare a folle intere, soprattutto di giovani. Ha un' udienza anche con il papa San Giovanni Paolo II. Nella testimonianza di Nino Baglieri emerge costantemente un inno alla bellezza della vita come dono di Dio. Egli parla agli altri per dimostrare che nessuna prova, per quanto grave, può soffocare nella persona la gioia della vita. Significativo a riguardo il titolo del primo dei suoi libri scritti con la bocca: "Dalla sofferenza alla gioia". E come dimostrazione del suo amore alla vita, Nino non tralascia nulla di quelle cure sanitarie che possono in qualche modo aiutarlo a soffrire di meno. Il suo rapporto con i medici - soprattutto con il suo medico personale dottor Frasca - è costante, cercando in ogni modo di tenersi costantemente aggiornato sulle sue condizioni di salute e tenendo vivo interesse per per ogni novità che possa apportargli miglioramenti e agevolazioni. Da notare a riguardo il grande entusiasmo che Nino provò quando poté disporre finalmente di una carrozzina elettronica che poteva azionare da sé stesso con il mento. La grande eredità spirituale che Nino Baglieri lascia è la testimonianza di come ogni persona, anche in condizioni gravi di disabilità, può essere una grande risorsa e un grande aiuto per tutti gli altri.