MODICA - IL SUCCESSO DELLA MODICANA ALESSIA SCARSO CON IL FILM " ITALO" PRESENTATO AL CINEMA "AURORA"



Il caso "Italo": la regista modicana Alessia Scarso alla conquista delle sale cinematografiche d´Italia
"Tutto può essere!": è il leitmotiv che percorre il film "Italo", da circa due settimane nelle sale cinematografiche italiane, commedia per tutta la famiglia che sta riscuotendo un grande successo di pubblico. La storia di "Italo", raccontata con profonda sensibilità dalla regista modicana Alessia Scarso, va dritta al cuore della gente, che abbandona le sale con la piacevole sensazione che ... tutto può essere.
Può essere che in una cittadina come Scicli, segnata appena sei anni prima dalla tragedia causata da un randagismo senza effettivo controllo nella frazione di Sampieri, arrivasse dal nulla un cane randagio come Italo in grado di riscattare un dramma di tale portata, recuperando il rapporto tra uomo e animali.
Può essere che una regista come Alessia, alla sua prima esperienza di lungometraggio, si lasciasse così tanto affascinare da questa storia da scegliere alla fine di raccontarla e, attraverso un lavoro incessante durato tre anni, la portasse a termine, "con la zampa di Italo (testuali parole di Alessia) a vegliare dall´alto", in quanto nel frattempo il cane era passato a miglior vita.
Può essere che sia riuscita a valorizzare ancora una volta (quasi la fiction di Montalbano non fosse bastata!) le meraviglie del nostro territorio e, in particolare, di Scicli dove la storia ha avuto luogo, con una fotografia che lascia con il fiato sospeso anche chi a tali meraviglie è quotidianamente abituato.
Può essere che abbia disegnato dei ruoli su misura per i numerosi artisti nostrani coinvolti: la voce narrante di Leo Gullotta, Tuccio Musumeci nel ruolo del folle della città che non dice neanche una parola per tutta la durata del film, il trio Marcello Perracchio - Saro Spadola - Andrea Tidona in qualità di anziani del paese che commentano a modo loro le vicende di cui sono spettatori, Lucia Sardo nel ruolo di nonna sprint alle prese con la nipotina Chiara e i suoi compagni di scuola.
Può essere che, con l´aiuto di un team tutto al femminile (dall´aiuto regista alla truccatrice, finanche alla coach Stefania Rodà), Alessia abbia portato a termine un´impresa quasi impossibile e solitamente evitata dai migliori registi: far lavorare nello stesso film cani e bambini, questi ultimi selezionati tra circa tremila, "the best of" - a detta della stessa regista: Vincenzo Lauretta (Meno), Martina Antoci (Chiara) e Matteo Koreshi (Paolo).
Può anche essere che sia riuscita a convincere lo stesso Piero Guccione, dal carattere solitamente schivo, a prendere parte al film nel ruolo di se stesso: un vero e proprio cameo nella storia, a sottolineare (se ce ne fosse ancora bisogno) Scicli come luogo delle meraviglie e fonte di ispirazione per artisti.
Ben consapevole delle infinite possibilità che offre la vita, Alessia, "ancora ubriaca" per questi tre lunghi anni di lavoro e troppo presa da questa esperienza per considerarla definitivamente chiusa, si gode ora i frutti che ha con fatica meritato.
A noi di Ecodegliblei non resta che augurarle una carriera ricca di successi e proprio mentre abbandoniamo la sala del Cineteatro Aurora, dove la regista insieme ad alcuni attori ha rilasciato un´intervista di fronte al pubblico accorso per vedere il film, e ci avviamo da Modica Alta verso il centro, può essere che incontriamo, in compagnia del suo padrone, il cane attore del film che si lascia fotografare dietro lo sfondo del duomo barocco di Modica. Del resto, il cane della storia è stato battezzato "Italo Barocco"!
Michele Blandino
"Tutto può essere!": è il leitmotiv che percorre il film "Italo", da circa due settimane nelle sale cinematografiche italiane, commedia per tutta la famiglia che sta riscuotendo un grande successo di pubblico. La storia di "Italo", raccontata con profonda sensibilità dalla regista modicana Alessia Scarso, va dritta al cuore della gente, che abbandona le sale con la piacevole sensazione che ... tutto può essere.
Può essere che in una cittadina come Scicli, segnata appena sei anni prima dalla tragedia causata da un randagismo senza effettivo controllo nella frazione di Sampieri, arrivasse dal nulla un cane randagio come Italo in grado di riscattare un dramma di tale portata, recuperando il rapporto tra uomo e animali.
Può essere che una regista come Alessia, alla sua prima esperienza di lungometraggio, si lasciasse così tanto affascinare da questa storia da scegliere alla fine di raccontarla e, attraverso un lavoro incessante durato tre anni, la portasse a termine, "con la zampa di Italo (testuali parole di Alessia) a vegliare dall´alto", in quanto nel frattempo il cane era passato a miglior vita.
Può essere che sia riuscita a valorizzare ancora una volta (quasi la fiction di Montalbano non fosse bastata!) le meraviglie del nostro territorio e, in particolare, di Scicli dove la storia ha avuto luogo, con una fotografia che lascia con il fiato sospeso anche chi a tali meraviglie è quotidianamente abituato.
Può essere che abbia disegnato dei ruoli su misura per i numerosi artisti nostrani coinvolti: la voce narrante di Leo Gullotta, Tuccio Musumeci nel ruolo del folle della città che non dice neanche una parola per tutta la durata del film, il trio Marcello Perracchio - Saro Spadola - Andrea Tidona in qualità di anziani del paese che commentano a modo loro le vicende di cui sono spettatori, Lucia Sardo nel ruolo di nonna sprint alle prese con la nipotina Chiara e i suoi compagni di scuola.
Può essere che, con l´aiuto di un team tutto al femminile (dall´aiuto regista alla truccatrice, finanche alla coach Stefania Rodà), Alessia abbia portato a termine un´impresa quasi impossibile e solitamente evitata dai migliori registi: far lavorare nello stesso film cani e bambini, questi ultimi selezionati tra circa tremila, "the best of" - a detta della stessa regista: Vincenzo Lauretta (Meno), Martina Antoci (Chiara) e Matteo Koreshi (Paolo).
Può anche essere che sia riuscita a convincere lo stesso Piero Guccione, dal carattere solitamente schivo, a prendere parte al film nel ruolo di se stesso: un vero e proprio cameo nella storia, a sottolineare (se ce ne fosse ancora bisogno) Scicli come luogo delle meraviglie e fonte di ispirazione per artisti.
Ben consapevole delle infinite possibilità che offre la vita, Alessia, "ancora ubriaca" per questi tre lunghi anni di lavoro e troppo presa da questa esperienza per considerarla definitivamente chiusa, si gode ora i frutti che ha con fatica meritato.
A noi di Ecodegliblei non resta che augurarle una carriera ricca di successi e proprio mentre abbandoniamo la sala del Cineteatro Aurora, dove la regista insieme ad alcuni attori ha rilasciato un´intervista di fronte al pubblico accorso per vedere il film, e ci avviamo da Modica Alta verso il centro, può essere che incontriamo, in compagnia del suo padrone, il cane attore del film che si lascia fotografare dietro lo sfondo del duomo barocco di Modica. Del resto, il cane della storia è stato battezzato "Italo Barocco"!
Michele Blandino