MODICA - NINO MILAZZO E PAOLO DISTEFANO AL TEATRO GARIBALDI IL 10 E L´11 APRILE
Due grandi firme del giornalismo italiano presenteranno loro opere
Nino Milazzo e Paolo Di Stefano a Modica venerdì 10 e sabato 11 aprile
Doppio appuntamento, venerdì 10 e sabato 11 aprile, con "Cose di Sicilia nelle parole raccontate" con due grandi personaggi del giornalismo italiano, di ieri e di oggi.
Venerdì 10 aprile alle ore 19.00 al Teatro Garibaldi, Nino Milazzo, giornalista che vanta una carriera straordinaria, già vice direttore del Corriere della Sera, condirettore del quotidiano "La Sicilia", vice direttore vicario dell´Indipendente e già direttore di Telecolor Catania, e oggi direttore artistico del Teatro Stabile di Catania, presenta "L´uomo dei tramonti che amava la politica" edizioni Città del Sole, euro 14.
A discuterne con l´autore, il giornalista Vincenzo Lucrezi, caporedattore e segretario di redazione dell´ufficio romano del Corriere della Sera dal 1965 al 2000.
Il libro è una commovente e lucida riflessione sulla solitudine della vecchiaia, sulle delusioni, politiche e private, di un ex giornalista di successo che ripercorre la sua vicenda umana e professionale con sguardo appassionato ma consapevole dell´imminenza della fine.
Il senso dell´opera di Milazzo lo dà egli stesso con questa riflessione:" «L´ho scritto - confessa - perché l´avevo dentro. Ma non mi prendo troppo sul serio. Amo certo la scrittura. Ho fatto troppo poco il cronista e troppo presto l´opinionista. Ora mi tocca raccontare. Ho attinto agli stereotipi di una terra malata. Tuttavia, con buona pace dei Gattopardi, non siamo né vittime, né semidei.
La Sicilia ha purtroppo vissuto il più lungo medioevo della storia europea, fin dopo l´Unità. Dentro il libro c´è tutto me stesso, ma non è un´autobiografia. Di Federico condivido la passione per la politica come pensiero e come proposta; quando diventa "potere", vado da un´altra parte e mi trasformo in inflessibile censore. La mia ricetta anticrisi è prima di tutto culturale e ricalca il percorso compiuto da me stesso, che da fascista convinto mi sono convertito alle idee di democrazia e libertà.
La mia ricerca della fede è invece a metà strada, ma non mi fermo. In una società che esalta il giovanilismo e rottama il vecchio, io rivendico il valore del peso degli anni. Non mi fanno paura la notte e la morte. Il mio è un inno alla vecchiaia, al potenziale rinnovamento di ognuno senza necessità di rottamare nessuno».
L´attrice Giada Ruggeri leggerà, ad intervalli, alcuni brani dell´opera di Nino Milazzo.
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Sabato 11 aprile alle ore 19.00 nell´Auditorium "Pietro Floridia" di Piazza Matteotti, Paolo Di Stefano, firma autorevole della pagina culturale e inviato speciale del Corriere della Sera, presenterà due sue opere.
Il fortunatissimo "Giallo D´Avola", Sellerio Editore, euro 14 e la sua nuova opera "Ogni altra vita, storia di italiani non illustri", il Saggiatore Editore, euro 19.
L´autore ne parlerà con Adriana Falsone, giornalista di "Repubblica". L´attore Carlo Cartier leggerà alcuni brani dei due libri.
Giallo D´Avola- nota di commento:
Avola, 6 ottobre 1954. In una masseria di montagna, ricca di non pochi terreni e armenti, convivono le famiglie di Salvatore e Paolo Gallo, fratelli. Si odiano quotidianamente e metodicamente. Liti ripetute che coinvolgono mogli e figli, sedate a fatica dai vicini, futili motivi di rancore e dispetto. E l´alba di un giorno di lavoro, quando Paolo sparisce: restano di lui un basco e qualche macchia di sangue sul terreno. L´incriminazione è facile: la galera pronta per Salvatore e suo figlio Sebastiano, analfabeti e in più confusi. Intervengono a loro difesa due abilissimi avvocati, i due principi del foro di Siracusa, i quali sanno dare gambe legali alla spontanea versione difensiva: che Paolo è scomparso volontariamente e la moglie ha inscenato un omicidio. Si apre così un legal thriller in terra contadina che trova il suo diapason nei processi e si articola nelle vite quasi ubriacate dalla vicenda (amori e inganni, emigrazioni e ritorni, ribellione e mansuetudine), in centinaia d´indizi raccolti e falsificati da una parte e dall´altra, testimonianze e avvistamenti acclarati e smentiti di volta in volta. Un inestricabile labirinto di verità e menzogna. Silenzi, rivelazioni, colpi di scena, rovesciamenti dopo che la giustizia-monstre ha macinato più vite. Un romanzo verità sul "morto-vivo di Avola" (così venne denominato), che restituisce il sapore di un´epoca e di un mondo a sé.
Ogni Altra Vita: - nota di commento:
C´è chi vende uova dopo la guerra e chi usa la stoffa dei paracadute per cucire gonne. Chi fugge dall´Italia per fare fortuna all´estero e chi se ne va per scampare a un padrino violento. Ci sono donne che si buttano con l´elastico dai ponti e ragazzi che cadono da una finestra per non rialzarsi più. Partigiani e sarte, minatori e cameriere, maestri di scuola. Madri, padri, figli, figlie. E poi c´è uno scrittore, Paolo Di Stefano, che legge i diari o ascolta le parole di questi italiani non illustri - forse assurti agli onori o ai disonori della cronaca per lo spazio breve di un´indignazione, ma poi subito dimenticati - e restituisce loro la voce che avevano smarrito, o di cui erano stati privati. Dalla Sicilia arcaica e petrosa delle guerre mondiali alla Milano grigia ma bella di oggi, Di Stefano racconta di innamoramenti e matrimoni, di bombe che cadono dal cielo e di battaglie che si combattono in famiglia; di litigi, incomprensioni, rotture; di piccole rivincite e grandi rivoluzioni del costume. Il ventennio fascista, gli anni sessanta e settanta delle proteste studentesche, e poi i decenni a noi più vicini, quelli in cui la Storia si fanno storia, cronaca o memoria commossa di chi c´era e ricorda chi invece non c´è più. Con la grazia lieve e limpida che da sempre caratterizza la sua scrittura, Di Stefano scova in ogni minuta vicenda personale quel frammento di universalità che a ogni pagina ci fa riconoscere nei suoi protagonisti - e in lui stesso, perché è la sua voce ad armonizzare le altre, creando un epos dell´Italia contemporanea che illumina il genius loci inconfondibile di questo nostro paese, cui non si smette mai di tornare.
L´Ufficio Stampa
Marco Sammito