PALERMO - 40 ANNI FA LA MAFIA TRUCIDAVA PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO: LE PAROLE DI DIPASQUALE (PD) E DI LIDIA GALLANTI.
"Oggi ricorre l'anniversario dell'omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Insieme al segretario nazionale Letta, al segretario regionale Barbagallo, al gruppo parlamentare del PD e ai militanti tutti del partito democratico, per ricordare il loro sacrificio. Sono passati ben 40 anni, ma resta quanto mai attuale e significativo l'avere intuito per primo la possibilità di combattere la mafia attraverso il disegno di legge che prevedeva il reato di associazione mafiosa e la confisca dei patrimoni ai boss. Aveva inoltre voluto e creduto nella possibilità di fare della Sicilia, passando dalla base missilistica di Comiso, la sede per un comitato globale per la pace e contro la mafia... O "le mafie" come diremmo oggi. Di certo noi siciliani tutti dobbiamo essergli grati per avere sacrificato con la sua vita la visione più alta della nostra isola, al centro del dibattito mondiale alla ricerca vera e profonda della pace. Oggi più che mai il nostro grazie per averci aperto gli occhi e il cuore "
on. Nello Dipasquale
" La Torre era un uomo pratico, diretto, in grado di tradurre il linguaggio della politica in concetti concreti. Sapeva parlare con gli occhi e con le mani, misurando le parole in gesti, senza mai perdere la presa sulla dimensione popolare e sulla realtà in cui era nato e cresciuto. Dalla Sicilia a Roma, andata e ritorno. «La Torre combatteva Cosa Nostra con quello che poteva, a livello politico», racconta Cucuzza al pm. «Una volta prese proprio un politico per il bavero dicendogli “tu devi appoggiare questa legge”. Questa era la forza di La Torre nel portare avanti le sue idee». Quel gesto dice molto del temperamento dell’ex segretario regionale del PCI, nato in una famiglia di contadini e cresciuto nella Sicilia del dopoguerra, con il desiderio di cambiare le cose partendo dal basso.
Quando incontra la morte per mano di Cosa Nostra, La Torre ha 54 anni e due figli già maggiorenni. Di Salvo ne ha solo 36, lascia la moglie e tre bambine. Ci sono voluti venticinque anni per inchiodare mandanti e sicari alle rispettive responsabilità. Nel gennaio 2007 l’ultima sentenza della Corte d’Assise d’Appello condanna Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Salvatore Cucuzza e Pino Greco per l’esecuzione materiale dell’omicidio, comandato dai boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonino Geraci. Tutti figurano tra i 475 imputati del maxiprocesso di Palermo del 1986, quattro anni dopo la legge “Rognoni-La Torre”, eredità politica e morale di quel deputato siciliano convinto che «la mafia si può vincere, e noi la vinceremo»."
Lidia Gallanti " National Geographic ": " Pio La Torre, la spina nel fianco di Cosa Nostra"