PALERMO - LETIZIA BATTAGLIA, TONY GENTILE, FERDINANDO SCIANNA E GIUSEPPE LEONE: IL RISCATTO DELLA SICILIA ATTRAVERSO LE FOTO.
Non è facile ripercorrere il cammino di alcuni grandi cultori siciliani dell' arte della fotografia: i quattro, di cui ci interessiamo, hanno avuto esperienze e formazione diverse, hanno cercato di " fare fotografia con i piedi ", per dirla con Ferdinando Scianna, nel senso che il fotografo deve camminare e camminare, consumare le scarpe, fino a trovare qualcosa che va fermato con lo scatto e che ferma anche te. Tutti hanno percorso le strade delle città siciliane e delle campagne assolate, vuoi per necessità di cronaca, vuoi per immortalare l'attimo, la vita in uno scatto, vuoi per rendere eterni personaggi, intellettuali, momenti del folklore o delle tradizioni, ormai in rapida scomparsa.
Tutti e quattro i nostri protagonisti, comunque, hanno un comune denominatore: rappresentano il meglio della intellettualità isolana, quella che, attraverso l'obiettivo, ha denunciato, non senza rischi, le storture della Sicilia, i problemi sociali, la volontà di riscatto di larga parte della nostra società. E non è poco.
Letizia Battaglia, che si è spenta lo scorso 13 aprile a 87 anni, ha iniziato tardi, a 34 anni, a usare lo strumento fotografico. Lavorava per il giornale palermitano " L'Ora ", lo stesso per cui lavorava il giornalista ragusano Spampinato, ucciso per motivi ancora ignoti: creando un'agenzia,in cui hanno lavorato Franco Zecchin e Ferdinando Scianna, la si può paragonare a una vera e propria " reporter di guerra ", visto che la sua attività coincide in larga parte con gli anni bui di Palermo, quelli della guerra di mafia, con tanti morti ammazzati ogni giorno. Tra i suoi scatti famosissimi ricordiamo quello di Andreotti insieme ai Salvo, esattori mafiosi, e quello in cui il presidente Mattarella sorregge il fratello Piersanti assassinato il 6 gennaio 1980 ( è la foto che abbiamo scelto in copertina).
Visto che ci siamo occupati dell'impegno antimafia di Letizia ( assessore comunale durante la " primavera di Palermo " e deputato al Parlamento ) non posssiamo che collegarci a Tony Gentile, di padre comisano (il nonno paterno era esponente del socialismo casmeneo), classe 1964. Oltre ad avere fotografato le stragi di mafia a Capaci e in via D' Amelio, Gentile ha lavorato per diverse importanti agenzie fotografiche, come la " Reuters ", per la quale ha prodotto immagini relative alla vittoria italiana alla Coppa del Mondo di calcio nel 2006 o a diversi viaggi del Santo Padre. Lo scatto, che riproduciamo, ha fatto il giro del mondo e rappresenta i giudici Falcone e Borsellino insieme.
E che dire di Ferdinando Scianna, originario di Bagheria ? Fu grazie a Leonardo Sciascia che Scianna pubblicò nel 1965 " Feste religiose in Sicilia ", in cui l'ex studente di Lettere ( studi a Palermo mai completati ) documenta i volti della sua gente e le feste tradizionali. Grazie a Henri Cartier- Bresson Scianna entra a fare parte della " Magnum Photos ": contribuì fortemente al successo pubblicitario di " Dolce e Gabbana ", realizzando anche scatti su " Baharia " di Giuseppe Tornatore. Un momento legato a una festa religiosa è lo scatto, che abbiamo utilizzato per il nostro servizio.
E veniamo, infine, al ragusano Giuseppe Leone, classe 1936. Rigorosamente fotografo in bianco e in nero ( come d'altra parte gli altri fotografi, di cui ci siamo occupati), mosse i primi passi con Antoci, il fotografo del Regime nella città iblea. Dopo avere lavorato molto con i matrimoni, riprende scene della vita quotidiana ( famosissima è la foto del 1952 con un treno a vapore sul torrente San Leonardo e con Ragusa Ibla sullo sfondo) e ha immortalato intellettuali della nostra terra, da Consolo a Bufalino, da Sciascia a Guccione.La foto, che abbiamo scelto. rappresenta lo stesso Leone con Leonardo Sciascia e Piero Guccione.
Girolamo Piparo
Le foto, in senso orario, di Letizia Battaglia, di Tony Gentile, di Giuseppe Leone e di Ferdinando Scianna